26 febbraio 2015

Pierpaolo #Valzolgher (#Fastalp): in Valle d'#Aosta e in Italia rimane il problema dell'ultimo miglio

Intervista a Pierpaolo Valzolgher, Presidente di Fastalp.
 
Con Fastalp siamo nel campo di internet e delle tecnologie digitali...
Noi ci occupiamo di servizi in banda larga. Offriamo ad imprese e privati collegamenti ad alta velocità verso internet utilizzando una tecnologia di tipo wireless.

Come sta crescendo l'azienda?
L'azienda è stata fondata nel 2006 ed è stata incubata per parecchio tempo nella Pépinières di Pont-Saint-Martin dove è sempre cresciuta. Gli ultimi due anni sono stati particolarmente intensi con una crescita del numero clienti del 38%, della banda internet del 50%, e del fatturato del 21%. Questi dati ci dicono che oltre ad aumentare il numero dei clienti aumenta anche il loro utilizzo di internet nel 2014.

Dove siete presenti con il vostro servizio?
Siamo presenti in gran parte della Valle d'Aosta con una copertura capillare ottenuta con una sessantina di ripetitori. Ma facciamo prima a dire dove non siamo attualmente e cinell'Alta valle a nord di Avise, in Valsavaranche, in Valgrisanche, nell'Alta Valpelline, nella Valle di Gressoney oltre Fontainemore, e nell'area di Verrès e della Valle d'Ayas.

A cosa state lavorando in particolare in questo momento?
Un tema su cui stiamo lavorando è quello del miglioramento dell'offerta sia per quanto riguarda il servizio in se stesso sia per quanto riguarda gli aspetti di contorno del servizio, l'obiettivo è sempre quello di fidelizzare il cliente. In merito abbiamo introdotto tutta una serie di servizi collaterali alla connettività a partire dall'Assistenza che non è fatta da gente che risponde la telefono ma da tecnici tanto che il 40% delle richieste riguarda aspetti non legati alla connettività, richiamiamo il cliente, rimborsiamo in modo automatico in caso di down dell'infrastruttura, attività che riusciamo a realizzare disponendo di sistemi informatici di supporto che abbiamo già e altri che stiamo adottando. Il secondo tema è quello dell'aumento delle aree di banda ultra larga, cioè una connettività di 20 megabit con la migrazione degli attuali clienti sulle nuove tecnologie, processo che durerà circa due anni per un investimento di circa 180mila euro. Per ultimo stiamo completando le piattaforme che ci consentiranno di gestire i nuovi servizi legati al cosiddetto internet delle cose.

Sulle reti wireless l'Italia sembra essere un po' più indietro rispetto alle altre regioni. E la Valle d'Aosta?
In generale l'Italia è molto in ritardo con la Banda larga forse a causa di grandi investimenti fatti prevalentemente sulla telefonia mobile che era chiaramente molto più remunerativa. A causa di ciò però in Italia vi sono cresciuti numerosi operatori di Reti wireless, di piccola dimensione e frammentati sul territorio, uno solo di questi ha l'ambizione di diventare un operatore nazionale.
La Banda Larga è inquadrata nel tema dell'agenda digitale italiana che ha lo scopo di definire gli argomenti e gli obiettivi chiave, sono poi però i vari enti e le regioni a declinare le linee di azione più consone a quelli che sono le esigenze del territorio. Alcune Regioni hanno operato in concerto con L'azienda pubblica INFRATEL, che fa questo tipo di mestiere. La regione Valle d'Aosta ha inizialmente percorso la strada di realizzare una propria rete wireless, intorno al 2010, in un secondo tempo ha poi modificato giustamente la sua strategia verso una infrastrutturazione in fibra ottica. L'obiettivo era quello di indirizzare le attività per costruire delle dorsali in fibra con lo scopo di arrivare a determinati punti di consegna. Questi punti sono tendenzialmente rappresentati da tutte le sedi comunali e alcune sedi della pubblica amministrazione, dai caselli autostradali, dalle centrali di CVA, da numerose centrali Telecom e da alcuni tralicci dove tendenzialmente sono postazioni di telefonia mobile. Però al momento io non ho evidenza di azioni concrete invece sul tema dell'ultimo miglio, cioè il raccordo tra la casa del cliente e la prima centrale utile che nelle valli laterali è il vero problema.

Come giudicate l'accordo Regione-Inva per il superamento del divario digitale?
Lo scopo del progetto, con i distinguo che ho fatto prima, è sicuramente encomiabile, ho invece delle perplessità per ciò che riguarda la parte di implementazione. Al momento, al di là delle sedi comunali, della pubblica amministrazione, della RAV e CVA gli unici beneficiari dell'iniziativa sono in prima battuta Telecom, Vodafone e gli altri operatori di tipo Nazionale. Chi può andare in una sede Telecom e disporre di questa connettività? Telecom , oltre ad essersi aggiudicata il bando per realizzazione del progetto gestirà inoltre l'infrastruttura per i prossimi due anni. Paradossalmente se noi come azienda avessimo necessità di acquisire fibra ottica dovremo acquistare da telecom. Noi piccoli operatori regionali valdostani - sono due le imprese attualmente attive nel settore - che sino ad ora con investimenti privati abbiamo portato una connettività accettabile anche nei posti più sperduti, saremo messi fuori gioco da questo scenario. Nel caso migliore lo saremo per i primi due anni. Poi probabilmente potremmo accedere all'acquisto di parti di connettività però come facciamo a pianificare la nostra attività se le regole non sono chiare? Se l'obiettivo finale è quello di rilanciare la competitività del sistema Valle d'Aosta non credo sia stato correttamente indirizzato. Io penso che se non si prenderanno le contromisure la situazione potrebbe diventare pesante per gli operatori del settore ma pure per l'utenza delle aree più disagiate, in quanto meno infrastrutturate e redditizie, che potrebbero perdere l'operatore che hanno in questo momento.

C'è stato un grosso investimento. Si è trattato di un appalto da 24 milioni di euro...
Sì se sommiamo tutte le iniziative comprese la prima rete wireless, la parte in fibra e poi la parte di sviluppo e di bando gestita da Cva che ha realizzato una copertura di fibra ottica per le sue centrali che poi verrà in parte cedute all'interno del Progetto Regione-Inva. C'è però da considerare che se questi 24 milioni sono serviti per la dorsale per portare effettivamente la fibra ottica nelle case dei valdostani o per sostituire le linee adsl con la fibra ci vorrà una cifra che sarà da 8 a 10 volte superiore a quanto investito fino adesso. Di conseguenza noi avremo sicuramente le centrali Telecom con la fibra ottica ma il problema del collegamento con il cliente finale dovrà comunque essere affrontato in quanto il rame più di tanto non può fare.

Secondo voi c'erano altre opzioni percorribili?
In altre regioni, prendo ad esempio i casi in cui si sono ottenuti risultati concreti come l' Emilia Romagna con la sua società in house Lepida, il Trentino, la stessa Infratel, che opera prevalentemente nel centrosud, l'approccio è stato diverso. Gli elementi comuni del loro approccio e che non sono presenti nell'approccio valdostano si possono così sintetizzare: i punti terminali della fibra ottica sono di tipo neutrale, cioè tutti grandi e piccoli vi possono accedere o essere ospitati; c'è la possibilità di utilizzo di spezzoni di rete singola, cioè non c'è l'obbligo di comprare tutta la dorsale; le condizioni e le politiche di accesso sono state definite prima della disponibilità della rete e così è possibile pianificare e infine la tempistica di utilizzo della rete è la stessa per tutti.

Una novità aziendale?
Nella modernissima sala ced della pepinière di Pont-Saint-Martin stiamo attrezzando una centrale telefonica voip. Sarà quindi possibile per le imprese che lo riterranno utile dismettere i loro centralini telefonici ed utilizzare gli iperservizi che verranno erogati dal “centralino virtuale” che verrà personalizzato secondo le loro esigenze e ospitato nella nostra modernissima server farm, realizzata nel 2014. il tutto a costi più contenuti rispetto a quelli della soluzione tradizionale. Da 5 a 15 euro al mese.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Migliorare ulteriormente la percezione di affidabilità e serietà che hanno di noi i nostri clienti.

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