La Valle d’Aosta partecipa per il secondo anno
consecutivo con uno stand realizzato grazie alla collaborazione tra
l’Assessorato dell’agricoltura e delle risorse naturali e la Maison du Val
d’Aoste de Paris. Nello spazio allestito dalla Regione, sono ospitati i
responsabili delle aziende valdostane di prodotti DOP e DOC, che presentano e
promuovono le loro produzioni, anche attraverso degustazioni. Contestualmente,
un desk è attivo per fornire informazioni non solo sull’agroalimentare,
l’agriturismo e le risorse naturali, ma sull’offerta turistica generale del
territorio, per una valorizzazione sinergica e integrata del patrimonio
regionale.
Secondo l’Assessore all'Agricoltura Renzo Testolin «la presenza
della Valle d’Aosta al Salon di Parigi riveste una grande importanza. Sono
presenti più di mille espositori, provenienti da 22 paesi: è una vera vetrina
del mondo agricolo, delle sue peculiarità, dei singoli territori e
dell’enogastronomia, che si presenta a oltre 700mila visitatori. Ed è anche
un’occasione perché la città incontri la campagna e, nel nostro caso, la
montagna, per far sì che il grande pubblico capisca l’importante e appassionato
lavoro che gli agricoltori compiono e il valore, non solo economico ma anche
culturale, della loro opera. Per la nostra Regione, è anche un’occasione
imperdibile per proporre ai parigini e a tutti i presenti il nostro territorio e
invitarli a visitare di persona la Valle d’Aosta».
Alla grande kermesse, che ha aperto i battenti a
Paris Expo Porte de Versailles sabato 21 febbraio e che chiuderà domenica 1°
marzo, ha preso parte nei giorni scorsi anche la Consigliera regionale Marilena Péaquin (che da imprenditrice del settore si intende del tema), che ha dichiarato «dobbiamo essere sempre più determinati e severi nel
difendere i prodotti valdostani di qualità, che nel mondo vediamo spesso imitati
e contraffatti. Dobbiamo fare conoscere le nostre DOP e DOC, spiegare le loro
peculiarità e il lavoro che sta dietro a ogni produzione e denunciare laddove
vediamo che altri si fregiano dei nostri label. Anche a Parigi, per esempio,
abbiamo notato in uno stand una forma che veniva presentata come “Fontina” ma
che era in realtà un banale e anonimo formaggio. Abbiamo quindi avvisato l’ente
fieristico e chiesto che venisse immediatamente rimosso. Il personale della
Maison du Val d’Aoste, che coordina lo stand regionale, sta continuando questa
azione di controllo nei vari padiglioni enogastronomici».
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