Da sinistra Diego, Eugenio e Paola Lucianaz |
Prima di tutto
facciamo un po' di storia a partire dal nome dell'azienda...?
Ci tengo subito a
sottolineare che non sono titolare da sola ma con mio fratello Diego
Lucianaz e abbiamo la Torrefazione di famiglia, il papà Eugenio, da
qualche anno, anche se lui è sempre presente. Il nome parte dalla
famiglia Ollietti che aveva la Torrefazione in via De Tillier e nel
1962 mio papà con i suoi fratelli e con mia mamma l'hanno rilevata
mantenendole il nome e sono stati in questa sede fino al 1970
dopodichè si sono trasferiti a Charvensod, in frazione Ampaillan,
dove siamo tuttora presenti con il nostro punto vendita e
all'ingrosso
La torrefazione
in Valle d'Aosta ha una storia interessante?
Un tempo ce n'erano
davvero parecchie. Adesso siamo ancora in quattro, ma fino a qualche
anno fa erano almeno il doppio. Una volta c'era anche il famoso
bollino del caffè e dello zucchero. Il bollino è sparito ma è
rimasta questa tradizione del caffè artigianale.
Cosa ci potete
dire sulla lavorazione?
La tostatura del
caffè è artigianale. Mio papà con gli anni ha selezionato tipi di
produttori particolari, ha affinato questa attività e a noi ci
arrivano dei sacchi di caffè crudo direttamente dal centroamerica
per la radica e per la robusta dall'Africa. Mio papà e mio fratello
Diego si occupano della tostatura e poi il caffè viene insacchettato
in grani prevalentemente per i Bar e il macinato per il consumo
casalingo, adesso stiamo affiancando la produzione delle capsule e
delle cialde per stare dietro ai cambiamenti del mercato.
Parliamo un po'
di numeri. Quali sono i numeri della vostra produzione?
Noi lavoriamo
tendenzialmente il pacchetto da 250 grammi macinato per il consumo
famigliare. Sono pochi quelli che vogliono macinarlo sul momento. E
il chilo dei Bar e dei ristoranti. Le altre qualità come il
decaffeinato sono un po' più nicchie di mercato.
Come e dove
commercializzate i vostri prodotti?
La clientela è al
99% valdostana. Il consumo in massima parte è nel privato in quanto
abbiamo notato che c'è un grande ritorno di interesse verso la
qualità del prodotto. Il 250 grammi macinato da casa, sia che si
tratti di qualità Ollietti che di Chicco d'oro Fond du café piace e
c'è una fetta di clientela che anche se non facciamo investimenti
pubblicitari ci scova e ritorna. Su bar e ristoranti la concorrenza è
grande però abbiamo dei clienti che amano il nostro caffè e ci sono
fedeli nonostante le offerte che arrivano da tutte le parti dalle
grandi aziende.
Di recente la De
Longhi in una sua guida vi ha inserito tra le 25 migliori
torrefazioni italiane. Una bella soddisfazione…
Assoluamente sì.
Questa selezione fatta da De Longhi insieme a slowfood è stata una
bella sorpresa. Ogni tanto c'è qualche università, qualche
torrefazione, qualche altra azienda che ci richiede campioni di caffè
per dare il loro giudizio e generalmente collaboriamo. Anche questa
era stata fatta come tutte le altre nella convinzione che fosse dato
un giudizio e tutto finiva lì. Invece abbiamo questa bellissima
sorpresa, una gratificazione soprattutto per mio papà che ha 80 anni
e sono 60 anni che lavora. Anche alcuni clienti si sono sentiti
felici del nostro premio, segno di come le piccole torrefazioni
riescano ad offrire una grande qualità.
Da cosa si
riconosce una torrefazione di qualità?
Tendenzialmente dal
grado di tostatura e quella artigianale è molto diversa da quella
industriale. A livello artigianale la tostatura è fatta con
particolare attenzione. Si tratta di ascoltare lo scricchiolio del
caffè che dà la dimensione del grado di cottura, cogliere il
profumo e anche visivamente si deve controllare il colore del caffè
che deve essere lavorato al punto giusto in quanto se è poco tostato
risulta avere poco gusto e se lo è un troppo su finisce per avere
quel sapore di bruciato che subito non si sente ma poi dà acidità
di stomaco.
Qualche novità
in vista per il 2016 ?
Sicuramente la
voglia di sfruttare anche questa bella soddisfazione c'è. Stiamo
studiando un packaging diverso, una lattina rappresentativa tipo
quella fatta dai miei genitori all'apertura dell'attività con i
simboli della Valle d'Aosta, una confezione in grado di rimanere in
casa per anni e comunque c'è l'impegno sul fronte cialde e capsule
compatibili. Stiamo iniziando proprio in questi giorni con i comodati
delle macchine del caffè nelle piccole realtà. Ci adattiamo al
mercato che sta evolvendo. Pensiamo che anche il turista potrebbe
essere interessato. Già ora capita che qualcuno acquisti uno dei
nostri prodotti come una specie di souvenir e poi ci ricontatta
chiedendoci dove è possibile trovare il nostro prodotto. Noi per ora
commercializziamo soltanto in Valle d'Aosta però stiamo collaborando
l'e-commerce Tascapan, che sta funzionando molto bene in Valle
d'Aosta, e grazie a loro anche chi non viene ad Aosta può
acquistarlo insieme ad altre eccellenze valdostane.
Un sogno
imprenditoriale da realizzare?
Mi piacerebbe
dedicarmi esclusivamente al caffè. Per ora ci occupiamo di ingrosso
e dettaglio anche di altri prodotti per l'alimentazione e la
ristorazione, ma la mia volontà sarebbe proprio quella di realizzare
un negozietto tipico tutto sul mondo del caffè.