4 luglio 2017

#Coldiretti: «Stop al Trattato #CETA sul libero scambio»

La Coldiretti Valle d'Aosta ringrazia il Vice Presidente della Regione - Assessore all'Agricoltura e alle risorse naturali Laurent Viérin per il sostegno all'iniziativa anti CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada. «Ora ci aspettiamo che anche i Sindaci scendano in campo per fermare  questo accordo che, non solo rischia di compromettere il valore aggiunto di buona parte delle produzioni a denominazione legate al territorio italiano, comprese quelle valdostane, ma permetterà anche l’invasione di grano duro trattato con glifosato e l’entrata di ingenti quantitativi di carne a dazio zero». Reagisce così Giuseppe Balicco, presidente di Coldiretti Valle d'Aosta, alla notizia della proposta di una mozione del Governo Regionale - fortemente critica nei confronti dell’Accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada (Comprehensive Economic and Trade Agreement - CETA) - che sarà discussa nel prossimo Consiglio Regionale del 13 e 14 luglio. 

«Abbiamo accolto l’invito della Coldiretti Valle d’Aosta traducendo le loro richieste in una mozione da sottoporre all’intero Consiglio Regionale – dichiara l’Assessore Laurent Viérinperché riteniamo imprescindibile sia difendere i consumatori, che devono essere informati in modo corretto e trasparente, sia tutelare la qualità e soprattutto, per la Valle d’Aosta, le denominazioni dei nostri prodotti. L’entrata in vigore di questo accordo condurrebbe alla graduale eliminazione di regole, senza una concreta garanzia del rispetto del principio di precauzione, in importanti settori quali la sanità pubblica, la protezione dell’ambiente, la sicurezza degli alimenti e appunto la tutela della qualità e delle denominazioni dei prodotti tipici, in quanto liberalizzerebbe un commercio senza controllo per semplice mutuo riconoscimento delle diverse regole oggi presenti nei diversi paesi. In particolare con riguardo alla tutela delle denominazioni e delle indicazione geografiche protette, vi è una solo parziale garanzia di tutela per un numero limitato di queste, permettendo, tra l’altro, volgarizzazioni delle denominazioni o utilizzo delle stesse denominazioni con l’aggiunta di termini accompagnatori quali “tipo”, “stile”, ed è il caso della nostra Fontina. Intendiamo quindi promuovere azioni di sensibilizzazione presso le sedi istituzionali più opportune, anche presentando una mozione nel prossimo Consiglio regionale».

«Il CETA è un accordo a natura mista, per la cui entrata in vigore è necessaria la ratifica da parte di ciascuno Stato membro secondo le rispettive disposizioni nazionali. Chiediamo, pertanto, che anche tutti gli Amministratori dei 74 comuni valdostani si oppongano alla ratifica italiana di questo accordo - sottolinea Richard Lanièce, direttore di Coldiretti Valle d'Aosta - che a fronte dei presunti benefici attesi, introduce sostanzialmente un meccanismo di acritica deregolamentazione degli scambi e degli investimenti che non giova alla causa del libero commercio e pregiudica in modo significativo la qualità, la competitività e l’identità del sistema agricolo nazionale. Per tali ragioni Coldiretti è impegnata, con una coalizione di altri portatori di interesse, in un’azione tesa ad informare e sensibilizzare il Governo ed i Parlamentari italiani chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell’Accordo e di impedirne l’entrata in vigore in via provvisoria, nella direzione di ragioni di scambio improntate alla democrazia economica ed alla salvaguardia dei diritti dei consumatori e delle imprese».

Per queste finalità anche tutti i Sindaci valdostani hanno già ricevuto da Coldiretti Valle d'Aosta una proposta di ordine del giorno anti CETA. 

1 commenti:

ImpresaVda on 6 luglio 2017 alle ore 18:19 ha detto...

Aggiornamento

Sostegno del CELVA all’iniziativa Coldiretti che tutela le produzioni locali
Condiviso l’impegno del mondo agricolo contro le liberalizzazioni dell’accordo CETA Ieri, mercoledì 5 luglio 2017, i membri del Consiglio di amministrazione del CELVA si sono
confrontati in merito alla diffusa preoccupazione del mondo agricolo sui possibili impatti economici e sociali del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo commerciale tra Unione Europea e Canada per il quale, in Italia, è in corso di approvazione la legge di ratifica. Nei giorni scorsi, infatti, Coldiretti Valle d’Aosta aveva indirizzato ai Sindaci valdostani una nota recante una proposta di ordine del giorno fortemente critica nei confronti del CETA, al fine di impegnare le Giunte comunali a prendere posizione contro tale accordo commerciale.
Per il Consiglio di amministrazione del Consorzio, “tutelare le piccole produzioni agroalimentari è una precisa scelta che il CELVA e gli enti locali percorrono da tempo. Dal progetto “Io mangio valdostano” all’attivazione del Gruppo di azione locale Valle d’Aosta, abbiamo voluto negli anni politiche e iniziative puntuali di sostegno alle imprese che operano in Valle d’Aosta. Rileviamo che Coldiretti ci ha individuato quale uno dei suoi interlocutori privilegiati: assieme al mondo agricolo, intendiamo quindi fare la nostra parte per sensibilizzare il Governo nell’adottare la massima cautela e attenzione prima di siglare l’accordo del CETA, che attraverso una deregolamentazione degli scambi e degli investimenti metterebbe, in particolare, a rischio i prodotti con denominazioni e indicazioni geografiche protette, su cui tanto il sistema Valle d’Aosta ha investito negli anni”.
All’ordine del giorno della prossima Assemblea è stato quindi previsto un momento di riflessione per fare il punto in merito al sostegno promosso dalle singole Amministrazioni comunali e dal CELVA, “per dare nuovo stimolo al dibattito politico a favore delle imprese agricole, che contribuiscono alla creazione di valore sul nostro territorio e che svolgono anche una funzione cruciale di mantenimento dei versanti, contro lo spopolamento dei territori di media e alta montagna”, evidenzia il Vicepresidente vicario Giulio Grosjacques, a nome di tutto il Consiglio di amministrazione del CELVA.

 

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