26 ottobre 2017

Davide Casola (Cooperativa Elettrica Gignod): «Assicuriamo al socio un servizio sartoriale»

Davide Casola

Proponiamo l’intervista a Davide Casola, Presidente della Società Cooperativa Elettrica Gignod, attraverso la quale offriamo un altro tassello sul mondo della cooperazione in Valle d'Aosta.

Non tutti pensano che nel mondo della cooperazione possa esserci anche una realtà che produce energia elettrica…E’ vero, ma in realtà le cooperative nell’ambito dell’energia elettrica hanno una storia centenaria. La prima fu realizzata a Chiavenna nel 1894. La necessità di energia elettrica per lo sviluppo delle zone rurali e montane, marginalizzate dalle imprese che si dedicavano a costruire impianti dove il business era più fiorente, ha indotto i cittadini dei paesi di ad unirsi, mettere insieme i capitali, costruire centrali e impianti di distribuzione di energia. Chiaramente questo è potuto avvenire nelle località di montagna dove era disponibile naturalmente la risorsa idrica per la produzione di energia elettrica. La nazionalizzazione dell’Enel negli anni 60 ha spazzato via molte di queste realtà, tuttavia circa 80 cooperative sono tutt’ora attive sull’arco alpino, soprattutto in Trentino Alto Adige. In Valle d’Aosta se ne contano soltanto due.

Oltretutto voi avete raggiunto il traguardo dei 90 anni. Cosa possiamo dire sulla vostra storia?
Fu il podestà di Gignod a raccogliere i fondi per la creazione della cooperativa che nacque ufficialmente il 18 aprile 1927 con 48 soci fondatori con apporto dei soci, con 15 consiglieri delle zone di Gignod, Allein e fraz. Arpuilles Excenex. I fondi raccolti servirono per costruire il primo impianto in località Fabrique. Nel 1929 entrarono i comuni di Doues, Valpelline e alcune frazioni
di Saint-Christophe e Porossan tramite aumento del capitale sottoscritto dai cittadini. Ci furono anni
bui e di incertezza almeno fino agli anni 60 quando si iniziò a parlare di un nuovo impianto. Legati soprattutto alla nazionalizzazione dell’energia attraverso la costituzione dell’ENEL. Ma grazie alle pressioni esercitate su Roma, nel 1965 furono riconosciuti i fini “mutualisti” della cooperativa e la connessa non obbligatorietà al passaggio in ENEL. Nel 1978, con grandi sforzi economici, si fece il passo più importante: Il Cda di allora, Presieduto da Florio, diede avvio alla costruzione della centrale
La Clusaz (nel comune di Allein). Nel 2012, il cda presieduto dal sottoscritto è riuscito ad effettuare
una operazione di revamping e potenziamento centrale e in extremis ottenendo i certificati verdi ed
attualmente un nuovo sistema incentivante che garantisce il pagamento dell’investimento fatto.
Quest’anno abbiamo compiuto 90 anni. Come tutte le realtà imprenditoriali longeve la cooperativa
ha passato momenti di gloria ma anche di grandi difficoltà economiche. Nel corso dei decenni ha dovuto affrontare sfide complesse causate dai prezzi di energia molto bassi, bassa produttività in concomitanza con lavori importanti sulle linee elettriche. I guasti sulle linee e gli interventi delle squadre erano molto frequenti, i disservizi scontavano una struttura organizzativa non allineata
rispetto alle attese di una qualità del servizio elevata e necessaria per una società che progrediva velocemente grazie all’uso dell’energia elettrica, non solo in ambito domestico ma soprattutto commerciale, dell’artigianato e della piccola/media impresa. Anche le norme sono cambiate continuamente e velocemente negli anni e la cooperativa ha saputo sopravvivere ai due grossi ostacoli, oltre alla già citata nazionalizzazione dell’Enel anche il più recente decreto Bersani.
Grazie alla capacità di fare rete con le altre cooperative storiche e con le relazioni che ha saputo costruire con le autorità ed enti competenti.

Oggi cos’è la CEG?
La cooperativa svolge in maniera integrata le attività di produzione e autoconsumo di energia elettrica
per i soci, distribuzione e vendita nel mercato di maggior tutela. La struttura organizzativa è semplice
e funzionale. Grazie a recenti investimenti che hanno consolidato l’infrastruttura della rete e colto l’opportunità di incentivi per il ripristino della Centrale La Clusaz, la cooperativa oggi gode di un periodo di sobria solidità economica. I continui investimenti per le infrastrutture di rete, per le più moderne tecnologie per la gestione e prevenzione dei guasti, ci permettono di erogare energia elettrica in sicurezza e con il minimo impatto in termini di guasti o mancata erogazione di corrente. Sicurezza e attenzione per l’ambiente sono i principi cui si ispira la cooperativa per la costruzione
e manutenzione degli impianti. Il servizio di assistenza ai soci è garantito da personale preparato
e costantemente aggiornato. Il socio può permettersi di avere un servizio “sartoriale” rispetto
alle sue specifiche esigenze. Non abbiamo necessità di automatizzare risposte o di offrire servizi generalisti, se non quelli dovuti per norma. Ai soci risponde sempre una persona. La cooperativa è fatta di persone.

Diamo un po’ di numeri?

Gli uffici sono a Saint-Christophe loc. Grand Chemin , la centrale nel comune di Allein. Abbiamo 17
dipendenti, 3200 soci, circa 6000 utenze . Il capitale sociale di circa 300.000 euro completamente versato. Siamo dotati di una centrale idro di 2 turbine per un totale di circa 7MW che preleva l’acqua dai torrenti Menouve e Artanavaz e turbinati con una condotta di circa 5km ad Allein con un salto di circa 170m. La produzione annua di circa 25.000.000 kWh. I comuni serviti sono Allein, Doues, Gignod, Valpelline, Saint Christophe e collina di Aosta (Porossan) con linee di media e bassa tensione e 120 cabine di trasformazione. Il fatturato medio degli ultimi tre anni è di 8.396.280.

Una realtà comunque così territoriale e micro come affronta il mercato dell’energia così come si presenta oggi? C’è molta concorrenza, immagino.
Il mercato è una grande sfida che va affrontata con grandi numeri. La CEG non ha interesse ad acquisire quote di mercato bensì di curare gli interessi dei soci e per questo si è limitata a costruire il suo business in un ambito territoriale circoscritto. La possibilità di avere a disposizione la materia prima energetica da cedere ai soci e la filiera corta ed integrata in ambito energetico permette ad oggi di avere i conti a posto. Per tali motivi il socio beneficia di prezzi di energia elettrica di gran lunga
inferiori al prezzo di mercato. Un beneficio del 50% rispetto al prezzo energia del mercato di maggior tutela per i domestici residenti, e del 25% per gli usi diversi.

Guardando all’ultimo anno quali sono stati gli eventi più significativi?
Citerei la battaglia normativa dell’unbundling funzionale, una pietra miliare per la sopravvivenza delle cooperative. Senza un nostro emendamento, portato avanti dai parlamentari valdostani, presente nel decreto concorrenza la cooperativa, già di per sé una microrealtà imprenditoriale, avrebbe dovuto
separarsi in più realtà che svolgono in maniera specifica le attività di produzione, distribuzione, vendita mortificando i principi mutualistici e di sussidiarietà propri della cooperazione. E’ un argomento non tecnico ma amministrativo che la dice lunga sul fatto che ormai la parte normativa pesa notevolmente sull’assetto di governance della cooperativa. Abbiamo messo a disposizione dei servizi WEB moderni e funzionali per permettere ai soci di meglio comprendere i propri consumi e capire come risparmiare. Purtroppo le condizioni climatiche di scarsa piovosità stanno penalizzando
la produzione di energia elettrica

Di cosa vi state occupando in questo momento?
Stiamo consolidando le infrastrutture di rete, ampliandole dove necessario e rifacendo tratti di linee
ormai a fine vita. La parte normativa e di burocrazia sta assorbendo in maniera significativa le nostre risorse ma sappiamo bene che qualsiasi mercato (libero o regolato) pone regole sfidanti per offrire ai
clienti servizi sempre migliori a prezzi sempre più competitivi. Con la Regione stiamo ultimando la
sperimentazione per la concessione delle acque in modo da poter prelevare l’acqua dai torrenti in
maniera e nella quantità compatibili con l’ecosistema limitando l’impatto ambientale.

Futuri progetti da segnalare?
Stiamo valutando la possibilità di fare nuovi impianti, ma soprattutto di ripristinare la storica centrale
del 1927, un intervento con marcato stampo di archeologia industriale. Riteniamo come consiglio di
amministrazione doveroso far conoscere e tramandare alle future generazioni, magari con una piccola
installazione museale dell’antica piccola centrale, l’attenzione al fatto che lo sviluppo economico, turistico e sociale dei paesi in cui vivono è stato permesso soprattutto dalla disponibilità dell’energia elettrica prodotta dai nostri nonni che hanno creduto nel progetto del 1927.

Un sogno cooperativo da realizzare?
Rafforzare la presenza della cooperativa sul territorio con più determinazione stringendo con maggior
vigore la collettività e i soci attorno alla vita della stessa. Far sì che la cooperativa non sia solo una
realtà dedita alla produzione e vendita di energia ma diventi entità di promozione di iniziative socio-
culturali-turistico sportive con interventi rivolti ai giovani e meno giovani nell’ottica di far mantenere
vivibili le realtà locali di montagna dei nostri soci.

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