21 aprile 2018

Giancarlo Giachino (Piccola Industria): «il peggio della crisi è alle spalle»

Questa settimana proponiamo l’intervista a Giancarlo Giachino, presidente della Piccola Industria di Confindustria Valle d’Aosta.

Quest’anno avete proposto l’evento “il PMI Day si racconta”. Di cosa si è trattato ?
PMI DAY è uno degli eventi più significativi proposti dal Comitato Piccola Industria da Confindustria sia a livello nostro valdostano che a livello nazionale. Non è un caso infatti che l’iniziativa sia giunta alla sua ottava edizione. Lo dico con orgoglio, questa edizione ha avuto in Valle d’Aosta un grande successo. Il 2017 ha visto la partecipazione di 1256 allievi di 13 istituzioni scolastiche e 14 aziende associate. Con il PMI DAY si racconta abbiamo voluto premiare sia le imprese e le scuole che hanno aderito e, cosa non trascurabile, per trasmettere alle nuove generazioni del nostro territorio l’orgoglio e la passione del fare impresa, l’impegno e il talento che contraddistinguono gli imprenditori e i rispettivi collaboratori. Posso considerarmi fortunato, perché ho con me uno straordinario Comitato della Piccola Confindustria della Valle d’Aosta, composto da Alessandra Fulginiti, Edi Incoletti e Alfredo Lingeri e non dimentico neppure la struttura che ringrazio. Con l’aiuto di un piccolo video, preparato dalla sapiente capacità della nostra struttura, abbiamo fotografato le visite aziendali e / nelle interviste / gli studenti, i professori e gli imprenditori hanno manifestato piena soddisfazione per questa iniziativa. Il Presidente nazionale della Piccola Carlo Robiglio è intervenuto per sottolineare l’importanza del PMI DAY come giornata in cui le aziende aprono le loro porte e si raccontano a studenti e insegnanti. Un momento di incontro e riflessione per spiegare cosa significa fare impresa, un'iniziativa che mette al centro le persone e la loro capacità di trasformare le idee in progetti e i progetti in prodotti e servizi”.

Fra i temi affrontati quello delle reti di impresa. Ci credete molto in questa opportunità?
La frammentazione è una caratteristica del sistema produttivo italiano, ma solo facendo sistema e mettendosi insieme, le piccole imprese possono realizzare dei progetti che da sole non riuscirebbero a fare. Il contratto di rete è lo strumento ideale per valorizzare dei progetti condivisi, mantenendone la propria identità. Con costi estremamente limitati le piccole imprese possono fare economie di scala e svilupparsi. Una recente indagine di RetImpresa, Confindustria e Istat hanno rilevato che le imprese così dette “retiste” hanno registrato una migliore dinamica occupazionale con un + 5,2% all’anno. Ancora più marcato è l’impatto sul fatturato con un +7,4% all’anno sui contratti stipulati.

La presenza di giovani e imprese non può non far pensare al tema dell’Alternanza Scuola-Lavoro. Un percorso necessario ma non senza ostacoli…
È un percorso obbligato, siamo all’inizio e quest’anno l’avvio è stato un po’ lento per tutti / anche perché / sia le scuole, sia le imprese hanno dovuto compilare tanta carta e come tutti sanno la carta è nemica della semplificazione e madre della burocrazia. I ceppi dell’umanità tormentata sono fatti di carta bollata e la burocrazia è tra le strutture sociali più difficili da rovesciare. Alternare l’insegnamento in aula con un’esperienza in azienda è un modo per innovare la didattica, per aiutare gli studenti ad acquisire competenze che servono per entrare nel mondo del lavoro e sperimentare integrando le discipline scolastiche con il saper fare e Il fare è la vera misura dell’intelligenza. La scuola, ha un grande impegno morale in questo senso. Sono certo che alla società costi molto meno aiutare un giovane a costruirsi che non aiutare un adulto a ripararsi.

Qualche suggerimento?
Far crescere l’attenzione dell’opinione pubblica, degli insegnanti dei professori e delle famiglie in modo da potenziare questo percorso di avvicinamento della scuola al mondo del lavoro preparando gli studenti a questa esperienza, tenendo conto che l'evoluzione tecnologica delle imprese richiede sempre più nuove competenze e l’alternanza ha anche l’obiettivo di tarare meglio l’offerta didattica. Mi permetta di esprimere questa mia riflessione e convinzione negli accostamenti all’insegnante e professore. Un insegnante ti prende per mano, ti tocca la mente, ti apre il cuore, perché insegnare è toccare una vita per sempre. In oriente si dice “Un buon insegnante o professore è come una candela – si consuma per illuminare la strada per gli altri.

Ormai anche la piccola industria deve superare non soltanto i confini regionali ma pure nazionali...
La frammentazione, le piccole e micro dimensioni non aiutano la tenuta competitiva del nostro sistema produttivo. I grandi cambiamenti produttivi e la globalizzazione costringono le imprese ad aprirsi ai confini extra regionali. In Valle tante piccole realtà lo hanno fatto e lo stanno facendo. Fare rete può avere un impatto positivo sull’estensione del proprio mercato di riferimento (locale, nazionale o internazionale) e sulla valorizzazione dei prodotti del territorio, anche attraverso accordi di filiera. È questo il salto di qualità / culturale e organizzativo delle imprese valdostane e i numeri che superiamo giorno dopo giorno lo dimostrano. È un grande viaggio comune nella nuova dimensione del fare impresa ma anche la nostra visione di una società aperta, inclusiva e competitiva che si stà affacciando nel mondo. Si può crescere, si può diventare grandi, si può partecipare da protagonisti a progetti che da soli non avremmo la possibilità di mettere in campo, si può ottenerne molto più di quanto ne otterremmo da soli, in sostanza, in una parola sola, Reti di Impresa.
Allarghiamo un po’ il ragionamento: come giudicate lo stato di salute delle PMI valdostane?
Il peggio della crisi è alle spalle. C’è una ripresa a piccoli, lenti e difficili passi. L’indagine trimestrale di Confindustria Valle d’Aosta conferma che nel 2017 è cresciuta la percentuale degli imprenditori ottimisti su produzione, su ordini e anche sugli investimenti, grazie agli incentivi fiscali.
Oggi le PMI guardano al futuro con un po’ più di ottimismo, ma la caduta dei volumi produttivi in alcuni settori come l’edilizia difficilmente sarà recuperata a breve. Ci auguriamo che con il tempo si ritorni al trend precedenti alla crisi. L’accesso al credito resta un tema caldo, nonché spinoso per le nostre aziende. Da una parte le condizioni di offerta del credito sono favorevoli, ma dall’altra resta una certa rigidità da parte del sistema bancario a concedere affidamenti alle PMI. Serve una maggiore tolleranza al rischio e un allentamento delle condizioni richieste, anche perché vi è un oggettivo consolidamento della ripresa.

La situazione politica appare confusa a livello nazionale ma pure regionale...di certo questo non aiuta l’economia...
Gli imprenditori valuteranno i governi sui provvedimenti e NON sulle appartenenze di schieramento, anche perché più volte è stato riaffermato che Confindustria è “LAICA”. L’importante è assicurare al Paese un Governo che deve essere stabile e deve proseguire nelle riforme avviate negli ultimi anni. Dopo gli slogan i cittadini si aspettano dei provvedimenti concreti, seri e che rispondano alle esigenze della popolazione, e del mondo imprenditoriale. A Verona Confindustria ha lanciato un piano organico di politica industriale indicando cosa va fatto e le azioni da adottare: un’Italia più semplice, scuola, formazione e inclusione dei giovani, un Paese sostenibile, sviluppare la mobilità, la logistica e le comunicazioni, agevolare la crescita, un fisco a supporto di investimenti e crescita, una nuova governance per l’Europa.

Altri eventi che state preparando?
Il PMI DAY resta per la Piccola Industria l’evento clou dell’anno che si terrà a novembre, ma intendiamo collaborare anche ad altre iniziative volte a favorire una maggiore integrazione tra scuola e lavoro.

Un sogno imprenditoriale-associativo da realizzare?
Avere una Confindustria più unita, ritrovare una forte identità. Abbiamo bisogno di una Confindustria legata alle radici del nostro territorio, ma anche attenta a quello che succede in Italia e in Europa. Far capire agli imprenditori non associati che stare insieme significa essere più forti, dare più forza alle nostre proposte per lo sviluppo della nostra tanto amata Valle. La sfida è prima di tutto culturale perché separati significa accrescere le disuguaglianze. Nel lasciare un Messaggio ai giovani, sogno, che un domani arrivino al successo. Per raggiungere il successo nella vita devono sognare e credere nei propri sogni, come hanno fatto tanti imprenditori: “sognare è gratuito ed infinito”. Loro, Sono il nostro futuro e per questo devono essere consapevoli delle scelte che fanno e di quelle che faranno. Accennavo alla “consapevoelzza” / una parola importante per i ragazzi d’oggi. Un vocabolo fondamentale!!!!. Ognuno di loro deve intraprendere un percorso perché lo vuole, perché sa dove vuole andare e come. Il successo / è realizzare gli obiettivi, il successo / è la realizzazione di un sogno. Sognare e immaginare, devono trasformarsi in creare. Qualsiasi oggetto, prendo ad esempio uno smartphone, è stato creato due volte, la prima volta nell’immaginazione di qualcuno, la seconda nella creazione vera e propria dell’oggetto.  Per farsi strada nella vita e nel lavoro, bisogna studiare e rimanere aggiornati in modo costante e continuativo. Questa è la strada del successo. 

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