IDENTIKIT
Iscritti totali anno 2018: 694 (79 odontoiatri, 644 medici e 29 doppie iscrizioni)
Composizione del Consiglio Direttivo
Presidente: Rosset Roberto
Vice Presidente: Sirianni Piero
Segretario: Brachet Contul Riccardo
Tesoriere: Ciccarelli Antonio
Consiglieri: Brinato Franco, Borrelli Paolo, Caramanico Laura, Cerruti Antonio, Ferrero Massimo, Madiai Valter e Venturella Nunzio.
Trend:Nel corso del 2019 si prevedono 17 iscrizioni
E-Mail: segreteria@omceo.vda.it
Sito internet: https://www.omceo.vda.it/
L'INTERVISTA AL PRESIDENTE ROBERTO ROSSET
Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
In modo molto più attenuato che in altre Regioni anche in Valle di Aosta la professione medica sta vivendo un periodo di profondi cambiamenti con la percezione che il proprio ruolo stia profondamente mutando nella società. Al medico viene in effetti sempre più richiesto non solo di fare
diagnosi e terapia ma anche di governare i sempre più crescenti gradi di complessità che presenta
l'irriducibile singolarità del malato ormai, a un tempo, persona, cittadinoe consumatore. E' necessario
acquisire nuove competenze per padroneggiare il nuovo, complesso, ecosistema salute in un'ottica di visione comune, aprendosi a nuove forme di dialogo tra stakeholders e operatori sanitari affinché ognuno assuma le giuste decisioni attraverso la condivisione degli obiettivi. In più, il medico 4.0 deve fornire informazioni qualificate al paziente, soprattutto in un mondo in cui esiste uno smodato uso della comunicazione e in cui le informazioni sono molto sovente scorrette e/o interessate. Nel futuro dobbiamo quindi immaginare una relazione medicopaziente che riesca a mediare tra empatia, fiducia,
comprensione umana e richiesta di salute. Il passaggio non è facile e qualche medico, in questo
momento, avverte una perdita di autorevolezza e di libertà di azione. In effetti nonostante la recente
legge 24/2017 sulla responsabilità sanitaria il contenzioso rimane molto alto in un settore, quello sanitario, in cui gli eventi avversi sono elevati in tutto il mondo e prescindono dalla competenza
e dalla professionalità degli operatori: 300.000 sono oggi le cause giacenti nei tribunali italiani, 35.000 sono le cause intentate ogni anno (praticamente una ogni dieci medici) e anche se il 95% dei procedimenti penali vengono respinti il costo morale, il danno di immagine, i problemi di natura disciplinare, assicurativa e amministrativa che comunque il medico subisce fanno sì che la paura di azioni legali da parte del paziente o della sua famiglia comporti forti tensioni nell'esercizio della professione. Molti medici avvertono anche la difficoltà nel gestire la burocrazia con un rapporto sovente conflittuale con il settore burocratico-amministrativo che governa il sistema e in cui l'aspetto
economico, gestionale, e organizzativo richiede al medico di essere comunque “sostenibile” con le
risorse disponibili, con l’imposizione del vincolo nazionale alla spesa per il personale sanitario e con
il blocco del turnover introdotti dalla legge finanziaria 2007 e che in molte Regioni ha creato condizioni lavorative molto impegnative
Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
Qualcuno si preoccupa anche che del fatto che il medico in Italia stia quasi a rischio di estinzione a
causa del numero chiuso per l'accesso all'Università, dell’imbuto formativo dovuto alla carenza di
posti per le scuole di specializzazione (gli attuali 64 mila studenti in medicina avranno a disposizione
38 mila posti per la specializzazione in sei anni) e del progressivo pensionamento dell’attuale
classe medica. A causa della 'gobba demografica' tra il 2019 e il 2025 andranno in pensione quasi
la metà dei 105mila medici del Servizio Sanitario Nazionale, mentre la carenza di specialisti potrebbe
ragionevolmente attestarsi intorno al 18% del totale. Oggi i posti resi disponibili per le scuole di specializzazione sono complessivamente circa 6.500 l'anno, ma secondo le stime ne sarebbero necessari almeno 8.500. Si stima che a mancare nelle corsie saranno soprattutto pediatri, chirurghi, ginecologi e cardiologi. Più in dettaglio raggiungeranno i requisiti per andare in pensione: 5.189 pediatri: si faranno contratti di formazione per 2.900 specialisti e dunque ne mancheranno all'appello
circa 2.289. 4.406 igienisti: 4.006 andranno in pensione, 1.400 ne arriveranno e la carenza stimata è di 2.606 specialisti. 3.615 cardiologi: se ne formeranno 2.480 e dunque la carenza stimata è di
1.135. 4.054 chirurghi: se ne formeranno 2.710 e le 'assenze' saranno 1.344. 3.674 ginecologi:
se ne formeranno 2.160 e il saldo negativo è pari a 1514. E, infine, 2.482 psichiatri: se ne formeranno 1.820 e dunque ne mancheranno 662. Quanto a medicina interna la differenza tra pensionati
(2.804) e neospecialisti (2.280) è pari a -524. Per ortopedia, urologia e geriatria le carenze stimate
sono rispettivamente pari a 182, 143 e 142 specialisti.
Possiamo dire che questi sono i nuovi sbocchi professionali?
Sì. Inoltre le misure pensionistiche volute dal governo, come “quota 100”, vanno naturalmente a
peggiorare ancora di più questo dato. Il governo ha individuato una soluzione tampone che consentirebbe di poter, anche solo da corsisti, accedere alle aree carenti i cui concorsi ora vanno deserti per mancanza di specialisti. In effetti già la riforma della Sanità, attuata con la legge 502 del 1992, a cui ha fatto seguito il Decreto legislativo 517 del 21 dicembre 1999 prevedeva che il medico
potesse conseguire la specializzazione durante il servizio ospedaliero, acquisendo non solo la professionalità richiesta, ma anche il necessario “rapporto clinico” con colleghi e superiori.
In realtà non è mai stato cambiato l’impianto in quanto sono mancati i decreti attuativi conseguenti,
anche perché nel frattempo si sono recepite la direttive europee sulle specializzazioni e non si è trovata armonizzazione tra l’allora ministero dell’Istruzione e l’allora ministero della Sanità per quanto riguarda la formazione didattica. Anche per questi motivi nell’arco di 10 anni oltre 10mila camici bianchi hanno messo lo stetoscopio in valigia e sono andati all’estero dove trovano migliori condizioni lavorative.
Iniziative di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
Tutti i medici sono obbligati all'ECM (Educazione Continua in Medicina) che consiste nell'acquisizione di almeno 150 crediti formativi nel triennio. Tali crediti vengono erogati da Providers accreditati attraverso attività formative e relative valutazioni di apprendimento.
Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Valutare le proprie attitudini ad aiutare gli altri, a studiare in modo continuo durante tutta la vita professionale ed essere certi di possedere una elevata capacità relazionale e empatica.
Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
I medici Convenzionati hanno una loro cassa previdenziale privata, l'Enpam, che è sottoposta a vigilanza ministeriale, è solida ed eroga i trattamenti pensionistici in base al sistema contributivo. I medici dipendenti afferiscono all'INPS come tutti i Dirigenti pubblici e hanno modalità erogative
che solo recentemente sono passate dal retributivo al contributivo, motivo per cui attualmente il trattamento è più generoso
Il mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
I medici sono stati la prima categoria professionale a sposare l'informatica e la telematica. La trasmissione dei dati di salute è un elemento fondamentale per la correttezza e la qualità delle cure.
Purtroppo le disposizioni e i problemi inerenti alla protezione dei dati personali stanno molto complicando il sistema impedendo quell'approccio immediato che sovente è indispensabile sopratutto
in emergenza/urgenza
Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
Sicuramente il rapporto di fiducia e l'alleanza terapeutica. Il medico si prende comunque cura del
cittadino anche se sovente purtroppo non può guarirlo (malattie croniche) Deve difenderlo da
false aspetttative e dalla pressione del marketing che inducono prestazioni sempre più numerose a
cui non sempre corrispondono effettivi benefici di salute.
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