C’è
una grossa novità di cui parlare subito...
E'
il Fablab, una struttura pensata per la manifattura digitale dove ci
sono alcune particolari attrezzature ed è pensata per permettere a
imprese, professionisti o privati di accedere a spazi presso la
nostra sede in Regione Borgnalle per mettere insieme il digitale e il
fisico.
Come
avete deciso di occuparvi del Fablab?
La
tipologia di attività che si fa all'interno del Fablab è molto
affine o comunque è parallela rispetto alla nostra attività che è
legata allo sviluppo software. Qui si tratta di mettere il software
al servizio di attività un po' più fisiche, di coniugare l'aspetto
artistico-manifatturiero con quello digitale dello sviluppo. Del
resto l'acquisto di stampanti 3D o di frese CNC era qualcosa che ci
sarebbe sempre piaciuto fare ma non avevamo mai avuto il coraggio di
fare questo passo in quanto gli investimenti sono significativi.
Abbiamo potuto farlo grazie alla Camera di Commercio che alla fine
dell'anno scorso ha bandito una gara per dare alla Valle d'Aosta una
struttura di questo tipo e quindi ci siamo lanciati e siamo riusciti
ad aggiudicarci questo bando che ci ha permesso di far partire
l'attività.
Il
fablab cosa ha portato alla vostra azienda?
Un'opportunità,
la possibilità di esandere i nostri confini, le nostre vedute. E'
interessante anche per il contatto che può creare tra la nostra
azienda e le aziende o i professionisti in Valle in quanto nella
nostra idea dovrebbe diventare un punto di incontro di professioni
che più legate al mondo tradionale si vogliono avvicinare al mondo
digitale.
Siete
nati nel 2012 non mi sembra che patite la crisi del settimo anno...
Ci
sono alti e bassi. Si fa fatica. Essere fisicamente in Valle non ci
aiuta in quanto la maggior parte dei nostri clienti sono nella grandi
città d'Italia, Milano e Roma, anche all'estero. Io viaggio molto.
L'azienda comunque nonostante la crisi continua a crescere.
A
cosa state lavorando in questo periodo?
Stiamo
per lanciare a brevissimo un progetto molto interessante. Si tratta
di una piattaforma che abbiamo sviluppato in collaborazione con
Fondazione Terrasanta, che fa riferimento alla Custodia francescana
di Terrasanta. Questa piattaforma si chiama “In parrocchia” ed è
dedicata a tutte le parrocchie italiane per permettere ai parroci una
comunicazione più diretta e strutturata con la propria comunità.
L'idea è che questo servizio permetta ai parroci di avere una
comunicazione digitale attraverso una App con la propria comunità in
modo da rendere più smart i bollettini parrocchiali, le
comunicazioni.
Un
progetto particolarmente impegnativo che avete affrontato in questi
mesi?
Stiamo
sviluppando delle piattaforme legate al mondo industriale dove c'è
la necessità di collegarsi ai PLC e alle macchine, fare aggregazioni
di dati ed estrarre dei sistemi di analisi anche predittiva per la
visualizzazione dei dati. Parliamo di impianti di produzione quindi
l'obiettivo è il miglioramento delle performances. Il cliente è una
multinazionale e ci stiamo lavorando in partnership con lacune
aziende di Milano. Sono progetti molto importanti che ci permettono
di costruire il know how ed utilizzarlo anche in altri contesti.
Sognavate
gli Stati Uniti: c’è stata qualche evoluzione in questo senso?
Abbiamo
ridotto un po' le nostre aspettative, più che altro per la distanza,
però l'anno scorso abbiamo aperto una filiale in Polonia nell'ottica
di riuscire ad espanderci sul territorio europeo. Diciamo che per ora
ci limitiamo a tutto ciò che è a distanza di un volo aereo in
giornata. L'area dove abbiamo aperto la nostra sede è a Cracovia e
che sta all'interno di un'area geografica che hanno denominato Dragon
Valley, un po' sulla scorta della Silicon Valley americana, ed è
un'area tecnologicamente molto rilevante a livello europeo perchè
c'è disponibilità di risorse tecniche con profili professionali
elevati. E' un'area famosa per gli ingegneri di software.
Novità
per il 2019?
Abbiamo siglato un accordo con SAP, multinazionale tedesca leader nel
settore dei gestionali per aziende di certe dimensioni. Siamo stati
contattati da loro l'anno scorso, c'è stato un processo di
conoscenza reciproca e alla fine abbiamo deciso di fare questo passo
che per noi è importante perchè al di là dell'investimento
economico che comporta, vorrà dire per noi formare personale, per
SAP vuol dire avere un centro di competenza certificato in Valle
d'Aosta. Sul territorio italiano attualmente hanno una quarantina di
partner, la maggior parte situati nel centro-nord. In Valle d'Aosta
per SAP Business One che è la soluzione entry level di SAP non c'era
nessuno. Stiamo lavorando molto - anche per via della nostra
delocalizzazione - sul tema del lavoro in partnesrhip e quest'anno ci
stiamo muovendo molto bene con una azienda milanese con cui
collaboriamo da tempo e con cui a breve stringeremo un rapporto di
join-venture molto stretto in modo da avviare un percorso che
avvicini le due aziende.
Un
sogno imprenditoriale da realizzare?
Ho
imparato che mettendosi degli obiettivi, quando questo si raggiunge
dopo ce n'è sempre un altro. I sogni quindi continuano perciò mi
piace pensare che il sogno un po' lo stiamo anche vivendo. Se uno ama
fare ciò che fa come dicono gli americani “living the dream”.
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