10 maggio 2019

Michelangelo Chasseur: #Touchware sbarca nella #DragonValley

Proponiamo l'intervista a Michelangelo Chasseur della Touchware.

C’è una grossa novità di cui parlare subito...
E' il Fablab, una struttura pensata per la manifattura digitale dove ci sono alcune particolari attrezzature ed è pensata per permettere a imprese, professionisti o privati di accedere a spazi presso la nostra sede in Regione Borgnalle per mettere insieme il digitale e il fisico.

Come avete deciso di occuparvi del Fablab?
La tipologia di attività che si fa all'interno del Fablab è molto affine o comunque è parallela rispetto alla nostra attività che è legata allo sviluppo software. Qui si tratta di mettere il software al servizio di attività un po' più fisiche, di coniugare l'aspetto artistico-manifatturiero con quello digitale dello sviluppo. Del resto l'acquisto di stampanti 3D o di frese CNC era qualcosa che ci sarebbe sempre piaciuto fare ma non avevamo mai avuto il coraggio di fare questo passo in quanto gli investimenti sono significativi. Abbiamo potuto farlo grazie alla Camera di Commercio che alla fine dell'anno scorso ha bandito una gara per dare alla Valle d'Aosta una struttura di questo tipo e quindi ci siamo lanciati e siamo riusciti ad aggiudicarci questo bando che ci ha permesso di far partire l'attività.

Il fablab cosa ha portato alla vostra azienda?
Un'opportunità, la possibilità di esandere i nostri confini, le nostre vedute. E' interessante anche per il contatto che può creare tra la nostra azienda e le aziende o i professionisti in Valle in quanto nella nostra idea dovrebbe diventare un punto di incontro di professioni che più legate al mondo tradionale si vogliono avvicinare al mondo digitale.

Siete nati nel 2012 non mi sembra che patite la crisi del settimo anno...
Ci sono alti e bassi. Si fa fatica. Essere fisicamente in Valle non ci aiuta in quanto la maggior parte dei nostri clienti sono nella grandi città d'Italia, Milano e Roma, anche all'estero. Io viaggio molto. L'azienda comunque nonostante la crisi continua a crescere.

A cosa state lavorando in questo periodo?
Stiamo per lanciare a brevissimo un progetto molto interessante. Si tratta di una piattaforma che abbiamo sviluppato in collaborazione con Fondazione Terrasanta, che fa riferimento alla Custodia francescana di Terrasanta. Questa piattaforma si chiama “In parrocchia” ed è dedicata a tutte le parrocchie italiane per permettere ai parroci una comunicazione più diretta e strutturata con la propria comunità. L'idea è che questo servizio permetta ai parroci di avere una comunicazione digitale attraverso una App con la propria comunità in modo da rendere più smart i bollettini parrocchiali, le comunicazioni.

Un progetto particolarmente impegnativo che avete affrontato in questi mesi?
Stiamo sviluppando delle piattaforme legate al mondo industriale dove c'è la necessità di collegarsi ai PLC e alle macchine, fare aggregazioni di dati ed estrarre dei sistemi di analisi anche predittiva per la visualizzazione dei dati. Parliamo di impianti di produzione quindi l'obiettivo è il miglioramento delle performances. Il cliente è una multinazionale e ci stiamo lavorando in partnership con lacune aziende di Milano. Sono progetti molto importanti che ci permettono di costruire il know how ed utilizzarlo anche in altri contesti.

Sognavate gli Stati Uniti: c’è stata qualche evoluzione in questo senso?
Abbiamo ridotto un po' le nostre aspettative, più che altro per la distanza, però l'anno scorso abbiamo aperto una filiale in Polonia nell'ottica di riuscire ad espanderci sul territorio europeo. Diciamo che per ora ci limitiamo a tutto ciò che è a distanza di un volo aereo in giornata. L'area dove abbiamo aperto la nostra sede è a Cracovia e che sta all'interno di un'area geografica che hanno denominato Dragon Valley, un po' sulla scorta della Silicon Valley americana, ed è un'area tecnologicamente molto rilevante a livello europeo perchè c'è disponibilità di risorse tecniche con profili professionali elevati. E' un'area famosa per gli ingegneri di software.

Novità per il 2019?
Abbiamo siglato un accordo con SAP, multinazionale tedesca leader nel settore dei gestionali per aziende di certe dimensioni. Siamo stati contattati da loro l'anno scorso, c'è stato un processo di conoscenza reciproca e alla fine abbiamo deciso di fare questo passo che per noi è importante perchè al di là dell'investimento economico che comporta, vorrà dire per noi formare personale, per SAP vuol dire avere un centro di competenza certificato in Valle d'Aosta. Sul territorio italiano attualmente hanno una quarantina di partner, la maggior parte situati nel centro-nord. In Valle d'Aosta per SAP Business One che è la soluzione entry level di SAP non c'era nessuno. Stiamo lavorando molto - anche per via della nostra delocalizzazione - sul tema del lavoro in partnesrhip e quest'anno ci stiamo muovendo molto bene con una azienda milanese con cui collaboriamo da tempo e con cui a breve stringeremo un rapporto di join-venture molto stretto in modo da avviare un percorso che avvicini le due aziende.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Ho imparato che mettendosi degli obiettivi, quando questo si raggiunge dopo ce n'è sempre un altro. I sogni quindi continuano perciò mi piace pensare che il sogno un po' lo stiamo anche vivendo. Se uno ama fare ciò che fa come dicono gli americani “living the dream”. 

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