Iscritti
n.171
Consiglio
direttivo
Presidente
Dott.Fabio Giacherio
Vicepresidente
Dott.Salvatore Caltabiano
Segretario
Dott.Sergio Santini
Tesoriere
Dott.ssa Maria Piera Spezzigu
Consiglieri
Dott. Andrea Nicola, Dott. Simone Pascale e
Dott.Alexis
Quey
Trend:
stabile
L'INTERVISTA AL PRESIDENTE FABIO GIACHERIO
Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
Prima
di tutto direi che anche noi siamo toccati dalla crisi politica che
sta vivendo la nostra Regione. Abbiamo dei problemi a confrontarci
perché manca una certa continuità con il referente in quanto cambia
con in tempi relativamente brevi. A livello più generale le risorse
economiche che stanno diminuendo sono un problema sia per quanto
riguarda il pubblico che la clientela privata. Questa criticità
ricade su tutta la filiera del farmaco e interessa sia i titolari di
farmacia, sia le industrie ma anche chi lavora in questi settori. I
farmaci generici costano meno. C’è più distribuzione diretta per
cui le aziende faticano un po’.
Esistono
possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è
saturo?
Sono
molto ottimista in quanto ci sono ottime possibilità per gli
iscritti. Anzi c’è carenza di laureati e noi siamo una di quelle
zone in cui importeremmo laureati. Purtroppo c’è poca mobilità.
Parlando con altri Presidenti di ordini regionali si riscontra che ci
sono delle località dove c’è un plus di offerta, però è
difficile spostarli. Ultimamente, nell’ultimo biennio, la FOFI
nazionale ha istituito un portale che si chiama Farmalavoro e aiuta
molto a fare incontrare la domanda e l’offerta.
Esistono
nuovi sbocchi professionali?
Gli
sbocchi sono limitati. Fino a qualche tempo fa c’era anche
l’insegnamento che però ora è stato occupato da altre figure
professionali. C’è una piccola possibilità a livello industriale
o di enti pubblici. La grande distribuzione sempre di più apre dei
corner all’interno delle grosse superfici per cui anche questo può
aiutare però lo sbocco principale continua a rimanere la farmacia.
Iniziative
di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
Si
tratta di un tasto dolente. Noi siamo un Ordine piccolo e con delle
carenze strutturali ed economiche molto marcate, oltretutto siamo un
ente pubblico e abbiamo difficoltà a spendere quei pochissimi soldi
che abbiamo. Tutto sommato riusciamo comunque a fare qualche
iniziativa. Quest’anno ad esempio abbiamo organizzato un corso
d’inglese base per i farmacisti che stanno al banco e, fra anche
proposto un evento per quanto riguardava le modalità di consiglio
rispetto al farmaco generico.
Consigli
per chi si vuole avvicinare alla professione?
Innanzitutto
considerare il raggiungimento della Laurea come un punto di partenza.
Poi si aprono una serie di prospettive, ma comunque sia si deve
imparare. Essere anche pronti al cambiamento. Chi si avvicina al
nostro universo deve essere pronto a cambiare, a cambiare mentalità,
posto di lavoro, l’approccio alla professione che non è più così
statica come un tempo.
Ci
sono problemi sul fronte pensionistico?
Non
è una situazione rosea. L’Enpa riconosce delle pensioni bassissime
siamo nell’Ordine di poche centinaia di euro al mese per cui non si
può farvi affidamento. Va considerata una pensione accessoria. Del
resto la gran parte prenderanno la pensione Inps da dipendenti,
mentre i titolari di farmacia o si sono fatti una pensione
integrativa loro oppure la vendita della farmacia può essere una
base per poter costruire il proprio futuro. Spesso la nostra pensione
standard è più bassa di quella sociale.
Il
mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
In
modo massiccio ma con numerosissimi problemi dovuti ad un certo
disinteresse da parte della struttura pubblica. Noi abbiamo iniziato
a fare molte attività sul web, ma spesso - o perché
sottodimensionati o per piattaforme problematiche – abbiamo dei
grossi problemi a fare quanto la legge ci impone. Lo Stato ci dice
devi fare questo e quest’altro però poi non ci dà gli strumenti
per poterlo fare in modo efficace. Un problema per noi ma pure per
l’utente.
Un
valore professionale da recuperare in questa nostra società?
Senz’altro
l’ascolto e il consiglio nei confronti dell’utente. Anche perché
noi soprattutto in un territorio come il nostro siamo l’unico
presidio sanitario cui l’utente può avere accesso in maniera
rapida. Di conseguenza sono convinto che il rapporto dell’utente
con il proprio farmacista sia estremamente importante e diffuso nella
nostra regione. Noto che l’utente preferisce sempre rivolgersi alla
stessa farmacista perché in quel luogo ha ascolto e ha fiducia in
chi lo supporta. Mi piace molto questa parte della nostra
professione.
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