6 luglio 2019

#Grandangolo sulle professioni in Valle d'#Aosta: I #Farmacisti



L'IDENTIKIT DELL'ORDINE REGIONALE DEI FARMACISTI 

Iscritti n.171 

Consiglio direttivo 
Presidente Dott.Fabio Giacherio 
Vicepresidente Dott.Salvatore Caltabiano 
Segretario Dott.Sergio Santini 
Tesoriere Dott.ssa Maria Piera Spezzigu 
Consiglieri Dott. Andrea Nicola, Dott. Simone Pascale e Dott.Alexis Quey 

Trend: stabile

E-Mail assprofvda@tin.it 

L'INTERVISTA AL PRESIDENTE FABIO GIACHERIO


Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
Prima di tutto direi che anche noi siamo toccati dalla crisi politica che sta vivendo la nostra Regione. Abbiamo dei problemi a confrontarci perché manca una certa continuità con il referente in quanto cambia con in tempi relativamente brevi. A livello più generale le risorse economiche che stanno diminuendo sono un problema sia per quanto riguarda il pubblico che la clientela privata. Questa criticità ricade su tutta la filiera del farmaco e interessa sia i titolari di farmacia, sia le industrie ma anche chi lavora in questi settori. I farmaci generici costano meno. C’è più distribuzione diretta per cui le aziende faticano un po’.

Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
Sono molto ottimista in quanto ci sono ottime possibilità per gli iscritti. Anzi c’è carenza di laureati e noi siamo una di quelle zone in cui importeremmo laureati. Purtroppo c’è poca mobilità. Parlando con altri Presidenti di ordini regionali si riscontra che ci sono delle località dove c’è un plus di offerta, però è difficile spostarli. Ultimamente, nell’ultimo biennio, la FOFI nazionale ha istituito un portale che si chiama Farmalavoro e aiuta molto a fare incontrare la domanda e l’offerta.

Esistono nuovi sbocchi professionali?
Gli sbocchi sono limitati. Fino a qualche tempo fa c’era anche l’insegnamento che però ora è stato occupato da altre figure professionali. C’è una piccola possibilità a livello industriale o di enti pubblici. La grande distribuzione sempre di più apre dei corner all’interno delle grosse superfici per cui anche questo può aiutare però lo sbocco principale continua a rimanere la farmacia.

Iniziative di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
Si tratta di un tasto dolente. Noi siamo un Ordine piccolo e con delle carenze strutturali ed economiche molto marcate, oltretutto siamo un ente pubblico e abbiamo difficoltà a spendere quei pochissimi soldi che abbiamo. Tutto sommato riusciamo comunque a fare qualche iniziativa. Quest’anno ad esempio abbiamo organizzato un corso d’inglese base per i farmacisti che stanno al banco e, fra anche proposto un evento per quanto riguardava le modalità di consiglio rispetto al farmaco generico.

Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Innanzitutto considerare il raggiungimento della Laurea come un punto di partenza. Poi si aprono una serie di prospettive, ma comunque sia si deve imparare. Essere anche pronti al cambiamento. Chi si avvicina al nostro universo deve essere pronto a cambiare, a cambiare mentalità, posto di lavoro, l’approccio alla professione che non è più così statica come un tempo.

Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
Non è una situazione rosea. L’Enpa riconosce delle pensioni bassissime siamo nell’Ordine di poche centinaia di euro al mese per cui non si può farvi affidamento. Va considerata una pensione accessoria. Del resto la gran parte prenderanno la pensione Inps da dipendenti, mentre i titolari di farmacia o si sono fatti una pensione integrativa loro oppure la vendita della farmacia può essere una base per poter costruire il proprio futuro. Spesso la nostra pensione standard è più bassa di quella sociale.

Il mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
In modo massiccio ma con numerosissimi problemi dovuti ad un certo disinteresse da parte della struttura pubblica. Noi abbiamo iniziato a fare molte attività sul web, ma spesso - o perché sottodimensionati o per piattaforme problematiche – abbiamo dei grossi problemi a fare quanto la legge ci impone. Lo Stato ci dice devi fare questo e quest’altro però poi non ci dà gli strumenti per poterlo fare in modo efficace. Un problema per noi ma pure per l’utente.

Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
Senz’altro l’ascolto e il consiglio nei confronti dell’utente. Anche perché noi soprattutto in un territorio come il nostro siamo l’unico presidio sanitario cui l’utente può avere accesso in maniera rapida. Di conseguenza sono convinto che il rapporto dell’utente con il proprio farmacista sia estremamente importante e diffuso nella nostra regione. Noto che l’utente preferisce sempre rivolgersi alla stessa farmacista perché in quel luogo ha ascolto e ha fiducia in chi lo supporta. Mi piace molto questa parte della nostra professione. 

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