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Le fondatrici dell’associazione: da sinistra Ermelinda Zanotti, Elena Pellerey e Elena Ambrosetti |
Proponiamo l’intervista a
Elena Pellerey, avvocato, valdostana,che lavora nel bresciano ed è fondatrice dell’Associazione Il Filo.
Prima di tutto quali sono gli obiettivi dell’associazione?
La nostra associazione ha come obiettivo la diffusione di uno stile di approccio al clente di tipo clinico, nel senso greco del termine di chinarsi verso l'altro. Dunque, professionisti che abbiano a cuore la centralità della persona e dei suoi bisogni, oltre al tentativo di ricucire quello strappo che si è creato fra cittadini e operatori del diritto, al fine di riaffermare il ruolo sociale della nostra professione. In quanto, difendere un diritto o tutelare un valore significa promuoverlo.
Perché questo nome?
Il filo è mitologicamente il filo di Arianna. Il nostro simbolo è infatti un labirinto con un filo e trova la sua uscita. Nel senso di indicare il nostro obiettivo di trovare una via di uscita ai problemi delle persone che a noi si rivolgono.
Siete nate da pochissimo...ma avete già un programma intenso di attività…
Siamo nate ad aprile ed abbiamo in corso un programma triennale di conferenze. Quest'anno il tema
sarà il linguaggio, per l'anno 2020–2021 sarà l'ascolto e per l'anno 2021– 2022 l'azione. La nostra rassegna di conferenze dal titolo “Nodi da sciogliere” ha già visto illustri relatori nel 2019: Marco Roncalli, scrittore e giornalista, Salvatore Natoli, docente di filosofia all'Università la Bicocca di Milano, Mario Falanga, docente di diritto pubblico presso l'Università di Bolzano e Doriana
Galderisi, psicologa forense e criminologa. Le conferenze hanno avuto un ampio riscontro di pubblico e una vasta eco sui giornali lombardi di Brescia e Bergamo. A significare che si tratta di temi importanti e che destano molto interesse. Proseguiamo il 14 febbraio 2020 con una conferenza
sulla verità processuale e la verità fattuale che sarà tenuta da Luciano Eusebi, ordinario di Diritto Penale nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Brescia, e chiuderemo il 27 marzo
con Cristina Muccioli, docente di estetica presso l’Accademia di Brera (Milano) con una conferenza
sul linguaggio degli ambienti, ovvero come l'ambiente può aiutare il dialogo e la comprensione fra
professionista e fruitore.
Ritenete che l’associazione stia già facendo quello che deve fare o avete ulteriori obiettivi da raggiungere?
Abbiamo ancora molto da fare per raggiungere i nostri fini, ma siamo fiduciose anche grazie al costante supporto dei membri del nostro comitato d'onore formato da illustri personaggi appartenenti al mondo della cultura italiana e anche dai rappresentanti delle Comunità politiche e religiose del nostro territorio, a dimostrazione della necessità per il professionista di conoscere e comprendere la realtà in cui opera. Il Comitato è composto da Ilario Bertoletti, Direttore Editrice Morcelliana, Luciano Eusebi, Ordinario di Diritto Penale presso l’Università Cattolica del sacro Cuore di Milano, Mario Falanga, Docente di Istituzioni di diritto pubblico, di Legislazione scolastica e di Legislazione
sociale presso la Libera Università di Bolzano, Arnoldo Mosca Mondadori, Poeta, Salvatore Natoli, Docente di Filosofia all’Università Bicocca di Milano, Marco Roncalli, Giornalista e scrittore, Tiziano Belotti, Sindaco di Rovato (Bs), Giovanni Coccoli, Sindaco di Gussago (Bs), il Prevosto Don
Adriano Dabellani, Parroco di Gussago (Bs), e Mons. Cesare Polvara, Prevosto di Rovato (Bs).
Lei da quanti anni svolge la professione?
Svolgo la professione da più di 25 anni ed i problemi in questi ultimi anni sono stati sempre maggiori a causa dell'incapacità cronica della giustizia a fornire risposte rapide e concrete ai cittadini, di qui le
grandi difficoltà di noi operatori che vediamo frustrate le attese dei nostri utenti.
Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Resta comunque una professione molto bella, di grandi soddisfazioni umane. Bisogna non aver paura,
procedere con tenacia e non demordere!
Il suo sogno per l’associazione?
Che la nostra associazione riesca nel suo intento di unire i professionisti che si identificano con i nostri obiettivi al fine di poter fornire ai nostri fruitori risposte durature nel tempo, possibilmente complete e soddisfacenti, oltre a "formare" utenti che siano in grado, anche da soli, di
risolvere piccoli problemi e creare una coscienza giuridica che consenta un miglior sviluppo della nostra società.