7 maggio 2008

Le associazioni di categoria giudicano i provvedimenti della Giunta Caveri (2)

Le categorie economiche promuovono a pieni voti i Saveurs du Val d’Aoste ipotizzando positive ricadute sia per il settore del commercio che per quello del turismo. Sia Ascom che Confesercenti si esprimono positivamente sul contrassegno di qualità. «Da tempo – osserva il direttore di Confesercenti Paola Gottardiriteniamo che tutto ciò che può sviluppare il turismo nella nostra regione vada anche a tutela degli esercenti e da tempo sosteniamo la necessità di dare il via ad iniziative per valorizzare la produzione e la commercializzazione dei prodotti tipici locali ritenendo così di rafforzare l’appetibilità turistica della nostra regione».
Per Confesercenti tuttavia è però venuta a mancare in questa legislatura la volontà di mettere mano alla legge 6 del 2001 che riformava l’organizzazione turistica regionale. «Occorre una legge più innovativa e maggiormente concertata» ha precisato Gottardi.
Per Giuseppe Sagaria, vicepresidente di Ascom-Confcommercio, il settore invece attende una parola definitiva in merito alla normativa che disciplina i pubblici esercizi, in particolare bar e ristoranti. «E’ un vuoto che deve essere colmato». Giudizi complessivamente positivi arrivano dal mondo agricolo. Per Giuseppe Balicco, presidente di Coldiretti, la Giunta regionale ha operato bene. «Fra gli interventi di particolare utilità – sottolinea il presidente – ricordo l’intervento da parte dell’amministrazione regionale per sbloccare i ritardi nei pagamenti da parte dell’Agea attraverso la creazione dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura. La Regione in quell’occasione anticipò una somma pari a sette milioni». Per Coldiretti è poi apprezzabile l’intera impalcatura del Piano di sviluppo rurale che ha, in massima parte, tenuto conto delle indicazioni dell’associazione. «In tutta sincerità – conclude Balicco – sono convinto che alla Regione non si possa chiedere di più. Anche potendo aprire completamente il libro dei sogni bisogna ricordare che molti interventi su cui la volontà politica potrebbe esprimersi positivamente sono vanificati dalle normative comunitarie».
Particolarmente variegata la posizione delle associazioni del settore artigiano. In particolare sulla legge 6/2003 che disciplina gli «Interventi regionali per lo sviluppo delle imprese industriali ed artigiane» si registrano alcuni distinguo. Per Aldo Zappaterra, direttore di Confartigianato, rimane il giudizio negativo in merito alle prime modifiche apportate dall’Assessorato alle Attività Produttive, che portarono a tagli particolarmente pesanti per il settore in materia di contributi. «Sembrava quasi una punizione. – sottolinea Zappaterra – Anche perché i tagli colpirono soltanto il nostro settore da un giorno all’altro». Più conciliante Cesare Grappein, presidente di Cna, che preferisce sottolineare la positivività del successivo parziale ritorno sui propri passi da parte dell’Assessore Leonardo La Torre. Più pragmatico Marino Vicentini, presidente dell’associazioni Artigiani Valle d’Aosta, che evitando di commentare gli sviluppi della vicenda, suggerisce la necessità di «riporre mano alla legge in maniera corposa». Soddisfatti sia Grappein che Vicentini in merito all’aumento, dal 50 al 75%, dell’abbattimento del tasso di interesse riservato ai confidi , indicato nell’ultima legge omnibus, licenziata dall’amministrazione regionale. Soddisfatto invece Zappaterra per l’aumento delle risorse riservate alla formazione professionale degli apprendisti. «Nell’ultimo biennio – precisa – sono cresciute in maniera significativa». Sul fronte dei «desiderata» Zappaterra invece chiede a gran voce «una maggior semplificazione degli adempimenti burocratici». Grappein invece auspica la concessione di contributi anche per le certificazioni obbligatorie come la Soa, particolarmente impegnative per le microaziende valdostane, e che, all’interno delle procedure di appalto, si tenga in maggior considerazione il criterio della sede legale regionale e il fatto di occupare personale residente in Valle d’Aosta. Vicentini ritiene infine necessario adeguare la legge 75/1990 «Adesione della Regione al Consorzio Garanzia Fidi tra esercenti le libere professioni in Valle d'Aosta. Interventi a favore dei Consorzi Garanzia Fidi» al nuovo scenario delineato da Basilea 2. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 30 aprile 2008)

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