Per il sesto anno ti propongo di individuare con me l’imprenditore valdostano dell'anno.
La prima edizione è stata vinta dallo scomparso Piero Enrietti (Thermoplay) (qui puoi leggere come si era conclusa). La seconda è stata invece appannaggio di Gioachino Gobbi (Grivel). Poi finalmente è stato premiato il gentil sesso con Silvana Perucca, poi i giovani hanno avuto in Oliviero Gobbi, allora presidente dei Giovani Industriali di Confindustria Valle d'Aosta, il loro portabandiera, dopodiché è toccato a Giusto Giovannetti (Centro Colture Sperimentali Aosta) che si è aggiudicato il primo posto con 557 preferenze su 1257 voti.
Anche quest'anno si parte il 1° settembre e si termina il 10 dicembre per assegnare il famoso tatà di ImpresaVda.
So di ripetermi, ma ci sono premesse che devo a chi scopre per la prima volta questo concorso. Nello spirito del blog come sempre sono compresi tutti i settori di impresa: dal turismo all’industria, fino all’agricoltura. Rimango fedele all'idea originaria di dare vita ad un piccolo riconoscimento, assolutamente simbolico, a favore di chi, secondo te che mi stai leggendo, è un buon esempio di imprenditore. Come sempre sono interessato al tuo parere sulle 16 nominations.
Il regolamento è noto. Otto imprenditori di quelli che ti verranno proposti erano già in gara nel 2012 e otto sono nuovi. Per un anno infatti non saranno della partita il vincitore dell'edizione passata e gli ultimi sette classificati. L'anno successivo potranno essere nuovamente nominati se, ovviamente, se lo saranno meritato.
Ogni nominativo è accompagnato dalla motivazione che mi ha spinto ad inserirlo tra i votabili.
Invito tutti ad esprimere le proprie preferenze a partire da te che proprio in questo momento sta leggendo questo post. Come sempre sono ben accetti i commenti (anche critici). Ed ora vota, vota, vota.
Ecco le 16 nominations.
Guido Bertolin (Maison Bertolin)
Prosegue l’avventura famigliare per un’azienda che sia sul territorio nazionale che su quello internazionale sta diventando il vero ambasciatore del prodotto tipico valdostano con il suo lardo dop. La recente elezione in Consiglio regionale di Marilena Péaquin mi obbliga al passaggio di consegne con il figlio Guido che ormai da tempo ha in mano le redini dell'impresa. La Bertolin ha rivitalizzato il tessuto imprenditoriale di tutta Arnad e con il suo show room aziendale offre ai fortunati turisti la possibilità di una fooll immersion nell’enogastronomia valdostana a vantaggio di tutto il comparto agroalimentare. Uno spazio che è addirittura cresciuto con l'inaugurazione della Dinus Donavit Hall.
Sergio Borla (Valdostana Carni)
Tutto inizia ad Aosta al Ponte di Pietra, a 150 metri a est dell’Arco d’Augusto. Qui dal 1950 Francesco Borla e la moglie Miranda Pession lavorano nella loro macelleria. Il marito ha alle spalle una lunga tradizione di famiglia dal cuore sabaudo, nata a Torino tre generazioni prima e trapiantata ad Aosta. Oggi grazie al figlio Sergio la Valdostana Carni è un azienda moderna che sa ben figurare nel panorama dell'agroalimentare valdostano. negli ultimi anni è arrivata anche la nomina a Presidente della Piccola Industria di Confindustria,il giusto riconoscimento per un riuscito percorso imprenditoriale.
Agostino Buillas (Café Quinson)
Una delle stelle Michelin della Valle. In questo blog la sua arte imprenditoriale ha trovato per ora spazio soltanto nelle tre edizioni del sondaggio sul migliore ristorante valdostano. Tutte le guide ne certificano l'eccellenza accompagnata da una lista dei vini perennemente magnificata e da un gusto nell'allestimento del locale degni di nota. Il tutto segno di una imprenditorialità spiccata.
Andrea Cappellari (Mavitec)
Definirla ancora una start up è un''annotazione puramente anagrafica, anche se di certo non si tratta di un'azienda datata. La sua presenza è mirata a sostenere una teoria. In tempi di crisi chi fa ricerca ha un atout in più per affrontare il mercato dopo la bufera. E la Mavitec di Cappellari, insediata nell'incubatore di impresa di Aosta (ma ormai pronta ad uscire), con i suoi sistemi di visione sta portando avanti una ricerca con il politecnico di Torino per velocizzare addirittura il riconoscimento del Dna.
Pietro Capula (Gps Standard)
L'azienda di Arnad opera da tempo nel settore della sicurezza raggiungendo risultati importanti soprattutto sul mercato internazionale dei prodotti realizzati dall'azienda della bassa valle nata dall'intuizione del patriarca Pietro.Il recente annuncio della cassa integrazione sicuramente è stata una battuta d'arresto. L'augurio è che sia davvero come detto dai vertici aziendali un piccolo raffreddore. Per i meriti conseguiti l'anno scorso in virtù dei suffragi che ne hanno garantito la permanenza nella classifica e della storia aziendale mi è sembrato giusto mantenerli tra le 16 imprese del panel.
Costantino Charrère (Les Crêtes)
L'azienda viaggia ormai sulle gambe solide delle figlie Eleonora e Elena. E così papà Costantino ha potuto dedicarsi con entusiasmo al suo ruolo di presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) e proprio per questo suo ruolo di ambasciatore del vino italiano portato a termine con stile e competenza Costantino merita di giocarsi ancora una volta la palma di migliore imprenditore della Petite Patrie.
Luca Frutaz (Chenevier)
La Chenevier, con una storia trentennale alle spalle oggi ben interpretata dal giovane Luca, si occupa della realizzazione e messa in opera di strutture in legno massiccio e lamellare e del commercio al dettaglio di legname. Sul mercato valdostano per il legno lamellare, materiale molto resistente ma allo stesso tempo particolarmente elastico e leggero e quindi utilizzabile con sicurezza nel settore delle costruzioni, l’azienda occupa oggi una posizione da leader, essendo stata 20 anni fa la prima a portare questo tipo di produzione in Valle e da poco ha rafforzato la sua presenza territoriale con un nuovo stabilimento a Hône. Un gesto coraggioso visti i tempi perigliosi.
Marco Linty (BCC Valdostana)
Ha raccolto il testimone da Martino Cossard in un momento non facile per il mondo del credito e con coraggio e impegno sta dimostrando la centralità e la vicinanza della Bcc al tessuto sociale valdostano in un momento in cui inevitabilmente la mano pubblica si farà sempre meno sentire. Tutto questo sempre con i conti in ordine. Linty è consapevole della mission e questa nomination vuole anche essere un sostegno morale per la sfida che sicuramente, grazie alla sua competenza, sarà in grado di affrontare.
Marco Mammoliti (Marco Mammoliti spa)
Fabbrica per acqua, questo il brand con il quale si presenta al pubblico la società con sede in Aosta che nasce nel 1985 con l’idea di creare prodotti capaci di unire l’avanguardia del design e della tecnologia, facendosi così apprezzare dagli operatori internazionali del settore rubinetterie e altri prodotti ed accessori per bagni e cucine. Il settimanale "Il Mondo" del Corriere della Sera inserì poco più di un anno fa l'azienda fra i 30 "gioielli nascosti italiani". Una vera laurea che da allora vale la nomination.
Luca Minini (MDM)
Una fortissima attività di «ricerca & sviluppo» in modo da garantire sempre la miglior qualità e affidabilità è la ricetta del successo di questa azienda che ogni anno investe in «R&S» circa il 20% del suo fatturato in modo da difendere con grinta inalterato il suo vantaggio tecnologico. Un investimento che ha portato i suoi frutti permettendo all'azienda di agganciarsi al mercato tedesco e così Minini con la Mdm di Châtillon si ritrova ad operare da leader nella produzione di attrezzature speciali per la deformazione a freddo dei metalli, destinate allo stampaggio di viti e bulloni.
Mauro Morandin (Morandin)
E' prima di tutto un maître chocolatier che però con la moglie Barbara non perde d'occhio l'opportunità di fare business. A dimostrarlo l'ormai avviato punto vendita nella centralissima via Porta Pretoria. Un modo per massimizzare al meglio l'utenza turistica regionale che trova il nome di Morandin un po' in tutte le guide del settore agroalimentare e non disdegna un dolce ricordo valdostano.
Corrado Neyroz (Hôtel Hermitage)
Titolare dell’Hotel Hermitage di Cervinia, ma soprattutto in corsa a livello mondiale per la presidenza dell'associazione «Relais & Château», marchio che dovunque nel mondo garantisce un’offerta di qualità altamente esclusiva. Albergo e ristorante sono fra gli alfieri della ricettività e del savoir faire enogastronomico della Valle d’Aosta nel mondo. E’ sufficiente un'occhiata al sito internet per trovare citazioni entusiaste su riviste di tutta Europa.
Marcello Panizzi (Centrale laitière)
Vinta la sfida imprenditoriale della Centrale del Latte di Gressan ora con il latte fresco, il latte Uht, lo yogurt e il formaggio Bleu d’Aoste non solo si sta proponendo con successo in tutto il Nord Ovest ma in questi ultimi due anni ha sfondato nel mercato dell’Alta Savoia con un prodotto ad hoc. Si tratta del Bleu ai tre lati molto cremoso che in terra transalpina ha incontrato tantissimo i gusti dei locali consumatori. Una chiara dimostrazione di cosa significhi operare con competenza e professionalità in un mercato che per Panizzi, anche per storia famigliare, non ha più segreti.
Guido Piccinini (Bottega degli Antichi Sapori)
Da tempo con Giorgio Lenta è l'animatore della Bottega degli Antichi sapori, esercizio commerciale dedicato ai prodotti gastronomici di qualità, ma il loro spirito imprenditoriale non pago li ha portati a dare vita a pochissimi metri allo spin off "Bar à vin" che anima con successo il centro storico di Aosta. Non ce ne voglia Giorgio (e neppure Guido) ma inseriamo Piccinini nel sondaggio per anzianità di professione riconosciuta sul campo.
Cristiano Revil (Hextra)
Una start-up che corre con nuovi servizi che saranno lanciati a breve - uno di backup online ad alta affidabilità pensato per la pubblica amministrazione e un sistema che permetta alle aziende di vitalizzare e portare sulla nuvola non solo il server ma anche le postazioni di lavoro client - ma soprattutto con un fatturato che nel 2011 è cresciuto del 31% e nel 2012 del 22%.
E' riuscito nel non facile compito (visto quanto successo ai suoi predecessori) di farsi riconfermare Presidente della Chambre Valdôtaine avendo così l'opportunità di poter proseguire un lavoro avviato con concretezza e competenza, cosa tutt'altro che semplice nel locale agone imprenditoriale, e nello stesso tempo la sua Saint-Roch continua a mietere successi a livello internazionale. Il mercato dei liquori non è proprio in grande spolvero, ma la Saint-Roch riesce a farsi rispettare tenendo alta la barra della qualità.
2 commenti:
Io toglierei Linty che non é ASSOLUTAMENTE un imprenditore , semmai un manager. Un imprenditore per prima cosa é uno che rischia in proprio , sia come immagine, sia i propri capitali. Auguri a Panizzi e Revil che meriterebbero entrambi il riconoscimento.
Comprendo la critica. La scelta di Linty voleva essere un po' simbolica del ruolo che la Bcc Valdostana è chiamata a svolgere il più possibile al fianco del tessuto imprenditoriale. Il problema dei manager si era già posto con la candidatura di Riccardo Trisoldi per la Compagnia Valdostana delle Acque. Credo che nei prossimi anni darò esclusivamente spazio figure al 100% imprenditoriali. In un anno così difficile tuttavia la candidatura di Linty vuole essere un auspicio ad una forte vicinanza del mondo del credito con quello imprenditoriale...
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