Chiusa da parte della sede regionale dell'Agenzia delle Entrate l’operazione “case fantasma” con l’attribuzione a
543 immobili di una rendita complessiva di circa 838mila euro, frutto
dell’attività di controllo sui fabbricati sconosciuti al Catasto.
L’operazione di regolarizzazione delle case sconosciute al
Catasto è stata realizzata grazie all’incrocio delle mappe catastali con le
immagini aeree rese disponibili dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in
agricoltura), per “avvistare” così i fabbricati presenti sul territorio ma non
nelle banche dati catastali.
Vale 838.671 euro la somma delle rendite catastali che sono
state associate agli immobili accertati in Valle d’Aosta. In particolare,
730.812 euro sono le rendite definitive, cioè attribuite dopo che gli
interessati hanno provveduto spontaneamente a presentare gli atti di
aggiornamento del Catasto, mentre raggiungono il valore di 107.858 euro quelle
presunte, cioè attribuite d’ufficio, perché gli immobili non erano stati
accatastati volontariamente dai contribuenti alla data del 30 novembre 2012,
giorno in cui si è chiusa l’attività di accertamento sui fabbricati non
dichiarati.
Infatti, il Dl 78/2010 ha previsto l’attribuzione d’ufficio
di una rendita presunta agli immobili mai dichiarati e non ancora regolarizzati,
associando agli stessi una rendita catastale provvisoria. Per presumere le
rendite catastali e associarle ai fabbricati, l’Agenzia si è basata su precisi
parametri, acquisiti anche con sopralluoghi esterni agli edifici non in
regola.
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