28 febbraio 2015

#LesCrêtes: un «Rifugio» per gli appassionati del #vino

Costantino Charrère (merito anche delle figlie Eleonora ed Elena alle cui solide mani è ora affidata l'azienda, senza dimenticare il sostegno appassionato della moglie Imelda) ha uno sguardo fisso sul futuro e piedi ben piantati su un passato consolidato.

Fare viticoltura in Valle d'Aosta (con l'etichetta Les Crêtes produce, su un territorio di venti ettari, 180mila bottiglie per un fatturato di 1,4 milioni) vuol dire confrontarsi con i difficili terreni montani che più che sfidati devono essere compresi.

Green e innovazione sono le leve sapientemente mosse dal maggior produttore privato di vino valdostano che, ancora nel marzo 2014, grazie al suo Chardonnay Cuvèe Bois 2011, è stato selezionato dalla rivista Wine Spectator, fra le 100 migliori cantine Italiane.

L’intera gestione agronomica di Les Crêtes è basata sul rispetto e sulla valorizzazione del “terroir”, con la ferma convinzione che essere in armonia con l’ambiente, rispettare e preservare il terreno e il suo equilibrio è fondamentale per continuare ad avere buon vino. Da alcuni anni Les Crêtes applica i principi dell’agricoltura biodinamica e biologica su selezionati appezzamenti, al fine di porre le basi di una viticultura sempre più sostenibile. Ma in generale sono tante le scelte “verdi” dell'azienda.

«Si va dal non utilizzo di insetticidi – spiega Costantino - sostituiti con il controllo per confusione sessuale degli insetti alla gestione del vigneto con pratiche agronomiche e a basso impatto chimico, all'impianto fotovoltaico di 15Kw, all'utilizzo di energia idroelettrica prodotta da acqua per caduta, all'installazione nell'impiantistica di due pompe di calore per il ricupero energetico. E prossimamente, in azienda, vogliamo realizzare una piletta per il ricarico di auto elettriche».

Sul fronte dell'innovazione non va dimenticato la sperimentazione di tappi prodotti con materiali bioplastici di origine vegetale con zero impronta di carbonio e l'uso di tappi a vite Stelvin che consentono una marcata riduzione di additivi all'imbottigliamento. Ma su tutto attualmente – l'inaugurazione è prevista per il mese di giugno – si eleva con forza la nuova cantina (un investimento da due milioni di euro), progettata dall'architetto di Courmayeur Domenico Mazza, perfetta sintesi tra tradizione e modernità. Dotata di una sala degustazione motivazionale vuole essere una sorta di «Rifugio» per gli appassionati del vino.

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web