5 aprile 2015

Buona Pasqua!



Cari visitatori eccovi i miei auguri di Buona Pasqua. Come sempre li accompagno con una mia riflessione. Sono parole di Paolo VI, Messaggio Urbi et Orbi, Domenica di Pasqua, 6 aprile 1969. Vi invito anche a leggere il messaggio del Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana che abbiamo pubblicato sul Corriere attualmente in edicola.


IL CRISTIANESIMO NON È FACILE, MA È FELICE

Eppure, Fratelli e Figli carissimi, e voi uomini pensosi a cui giunge questa Nostra voce pasquale! Il Nostro è un messaggio vero ed è un messaggio di gioia. Il cristianesimo, lo ripetiamo, non è facile, ma è felice.
 
È felice, non già per le forme esteriori e temporali di cui si riveste la felicità umana, oggi straziata dalle contestazioni che sorgono dal suo stesso cuore, e che ne svelano l’insufficienza, l’insussistenza, l’ingiustizia e la caducità; ma per ragioni invincibili su cui è fondato; ragioni dell’infinita felicità di Dio, che si irradia in amore sul panorama umano e vi semina le sue scintille, segni e richiami ad una superiore pienezza, e che batte alle soglie del cuore umano (cfr. Ap. 3, 20) per un’ineffabile comunione soprannaturale; ragioni di tutta l’economia della. salvezza, che ci è appunto offerta per la liberazione dalle nostre più gravi e per sé inguaribili miserie interiori, i nostri falli; e che ci è comunicata per dare risoluzione positiva a tutte le cose (Rom. 8, 28), anche le più negative, il dolore, la povertà, la fatica, la delusione, la morte.
 
Non sia vano ricordare, anche in questo momento, che la economia della salvezza, polarizzata verso la città dello spirito oggi, del cielo domani, non paralizza l’economia temporale, che costruisce la città terrena, dove l’uomo viva da uomo, nella vera libertà, nella giustizia sociale, nella ricerca del sapere, nell’operosità del lavoro, nell’equa distribuzione del pane e del benessere, nell’amore onesto ed amico, nell’ordine sempre nuovo e nella pace; in una parola: in quella gioia di vivere, che Cristo stesso ha annunciato, quale sovrabbondante risultato a chi cerca per primo il regno di Dio (cfr. Encicl. Immortale Dei di Leone XIII; e Costit. Gaudium et spes del Concilio Vaticano II).
 
Ragioni vere, dunque, Fratelli, alle quali oggi dobbiamo testimonianza. Vi ripeteremo con l’Apostolo: «Siate lieti sempre nel Signore; lo ripeto, siate lieti» (Phil. 4, 4). Non più, diremmo, per il nativo bisogno di felicità; non più soltanto per il diritto, che la civiltà progredendo vuole assicurare ad ogni essere umano; ma per dovere altresì, per la gloria di Dio; ed oggi per la celebrazione di questo indescrivibile avvenimento, che tutti ci riguarda e ci avvolge, che è la risurrezione di Cristo.
 
INNO ALLA VITA CHE NON MUORE E RISORGE
 
Siate lieti, siate felici di questa fede, di questa fortuna! Di questo inno pasquale alla vita! alla vita che non muore e risorge! alla vita, che anche nella sfera temporale, è illuminata da speranza nuova, capace, come dicevamo, di farle osare le più ardue imprese e di risolvere i più intricati problemi.
Buona Pasqua perciò a voi tutti, membri di questa Chiesa, che dalla fede trae le sue ragioni di vivere e di spiritualmente godere.
 
Buona Pasqua «ecumenica» a tutti i Fratelli cristiani. A tutti i Popoli!
 
Buona Pasqua specialmente a voi, giovani, che avete tanto bisogno di fiducia e di felicità, e che fra tutti siete i migliori candidati a capire, a far vostra la Pasqua, cioè la vita, la pienezza di Cristo.
 
Buona Pasqua a voi, genitori, che alla vita immortale offrite i frutti del vostro puro amore.
 
Buona Pasqua a voi, sofferenti e poveri tutti, ai quali la beatitudine di Cristo è per primi dovuta e ai quali chiunque ha cuore umano e cristiano deve il dono del suo servizio e del suo amore.
 
Buona Pasqua a voi, gente del lavoro, fratelli di Cristo, ch’Egli a Sé chiama per la sua autentica consolazione (cfr. Matth. 11, 28); buona Pasqua a voi, uomini politici, a cui la speranza vittoriosa di questa giornata deve infondere sapienza, coraggio e fiducia a far vivere e rivivere la pace nel mondo.
 
Buona Pasqua a tutti, nel segno sicuro della beatitudine derivante dalla risurrezione benedetta di Cristo! Alleluia!

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