Martedì 8 settembre, per il secondo giorno, migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti dalle diverse Regioni hanno presidiato il valico del Brennero per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente. Presenti – in rappresentanza della Coldiretti Valdostana il Presidente Pino Balicco e il Direttore Ezio Mossoni .
Sotto
accusa «è una Europa che spalanca le
porte ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno
affari a danno degli agricoltori e dei consumatori.
Autobotti, camion frigo, container sono stati verificati senza tregua dagli
agricoltori per smascherare il "finto Made in Italy", dai prosciutti
ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano
la qualità, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare
formaggi Made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta».
In assenza di regole sulla
provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, la concorrenza sleale è
insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di
sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza
alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossier elaborato dalla
Coldiretti.
«L’iniziativa - si legge nella nota - si è svolta
contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti
che a Bruxelles, in occasione del vertice straordinario dei Ministri Europei
dell'Agricoltura, hanno
mostrato le tante schifezze spacciate come Made in Italy per chiedere un
impegno più forte dell’Unione Europea».
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