Germano Gorrex |
Questa settimana proponiamo l’intervista
a Germano Gorrex, Direttore della Fédération des Coopératives Valdôtaines.
Prima di tutto diamo un po’ di numeri del mondo cui fate riferimento?
La nostra realtà associativa è composta
da 269 aderenti, di cui 124 cooperative, 129 Consorzi di miglioramento
fondiario e 16 Enti diversi, quali associazioni
ed enti non commerciali. Gli Enti aderenti
alla Fédération aggregano complessivamente oltre 58.000 soci, a dimostrazione di quanto sia presente e sentita, nella
comunità valdostana, la volontà di partecipare a percorsi di mutualità e
d’intendere l’appartenenza al territorio in una dimensione partecipativa (un
valdostano su due partecipa ad un percorso mutualistico). Con riferimento alla presenza della
cooperazione nel territorio regionale, i dati statistici nazionali ci collocano
tra le prime dieci regioni d’Italia per numero
di cooperative rispetto al numero degli abitanti. Ci collochiamo, infatti,
nella fascia alta (15-19 cooperative ogni 10 mila abitanti). Se
spostiamo l’attenzione al profilo occupazionale, le nostre cooperative danno lavoro a più di 1.000 persone, con l’85%
dei contratti a tempo indeterminato e circa il 70% di occupazione femminile. Le nostre cooperative si misurano,
quotidianamente, con i bisogni dei propri soci e con le sfide del mercato,
mantenendo sempre la massima attenzione ai principi e all’identità cooperativa. Nel 2016
gli enti associati alla Fédération hanno sviluppato un fatturato aggregato che si assesta intorno ai 95 milioni di euro,
di cui il 46% proviene dal comparto agroalimentare, il 24% dal comparto
sociale, il 17% dalle cooperative di lavoro e il restante 10% dal comparto
elettrico. Il comparto agroalimentare è composto principalmente da caseifici e
cantine sociali, con la presenza di una cooperativa nel comparto
dell’ortofrutta, rappresentata dalla cooperativa Cofruits.
Un vostro giudizio sulla legge delega sul terzo settore in materia di
impresa sociale?
Nel
complesso il giudizio è positivo: si tratta di una riforma attesa da tempo, che
mette ordine in un comparto fino ad ora contrassegnato dalla frammentazione e
dalla sovrapposizione delle norme tra i
diversi enti che operano nel terzo settore. Inoltre, la
riforma apre, per la cooperazione
sociale, a nuovi spazi di attività in mercati interessanti e di forte espansione futura:
sanità leggera e di territorio, formazione e cultura. Certamente,
come tutte le riforme, è perfettibile e i decreti attuativi saranno il banco di
prova del perfezionamento della riforma; già ora, però, essa rappresenta
un’opportunità per la Fédération perché amplia il mercato della rappresentanza
e della vigilanza, allargandolo alle imprese sociali non cooperative che
potranno nascere nella nostra Regione.
In più, la
riforma sollecita la cooperazione sociale, in quanto Ente di Terzo Settore, a
costruire nuove interlocuzioni e a nuove contaminazioni con gli altri Enti del
Terzo Settore e con la Pubblica amministrazione. In particolare, nell’ambito della
co-programmazione e della co-progettazione. Per la cooperazione sociale, questo significa aprire nuovi spazi per costruire partnership
finalizzate a creare programmi e progetti in grado di garantire una presenza territoriale
diffusa, evitando così alle cooperative sociali di essere mere esecutrici delle
scelte pubbliche e tornando ad essere attori di politica sociale.
In Valle d’Aosta come è il dialogo con le istituzioni?
Direi che il
dialogo è improntato al rispetto reciproco. Vi sono momenti -
anche per problemi contingenti che necessitano di percorsi di
concertazione - dove questo dialogo è più intenso, altri momenti dove invece i
rapporti sono più dilatati. In generale, comunque, stante anche la dimensione regionale e la facilità dei
rapporti personali, il dialogo con le istituzioni è aperto, trasparente e
regolare.
Che cosa può dare l’impresa sociale a quella tradizionale e
viceversa…
L’impresa
sociale può dare la dimensione partecipativa, l’attenzione per la persona che
viene posta al centro dell’impresa, l’etica sociale, mentre direi che l’impresa
tradizionale può offrire all’impresa sociale la sensibilità verso l’assunzione
del rischio d’impresa, l’approccio al mercato, la finanza e l’innovazione.
La Fédération è molto impegnata sul versante dei servizi che cosa
offrite ai vostri associati?
Accanto
all’attività più prettamente sindacale di rappresentanza e tutela dei nostri
associati, la nostra gestione è articolata in diverse aree operative che
riguardano principalmente i servizi di supporto agli associati in ambito
contabile, fiscale, giuslavoristico e legale. Ci occupiamo, inoltre, della
vigilanza delle cooperative associate su delega dell’amministrazione regionale.
Particolare attenzione è poi riservata all’attività di divulgazione e
formazione, incentrata a sensibilizzare la diffusione della cultura e dell’imprenditorialità
cooperativa. Questo compito è svolto con
il supporto del nostro istituto di formazione IRECOOP, che svolge un’intensa
attività soprattutto nelle scuole, con lo scopo principale di educare i ragazzi
e promuovere la divulgazione dei principi cooperativi. Noi crediamo fortemente
nella formazione scolastica e l’azione
condotta dal nostro istituto di formazione ha interessato diverse istituzioni
scolastiche in tutto il territorio regionale e si è caratterizzata attraverso la costituzione di numerose
cooperative scolastiche (Associazione cooperative scolastiche).
Di cosa vi state occupando in questo momento?
Principalmente
dei servizi di supporto agli enti soci attraverso l’espletamento dei vari
adempimenti di natura fiscale, contabile e di gestione del personale. Stiamo poi seguendo
con attenzione il percorso di Alternanza scuola e lavoro che si sta avviando
nel corrente anno scolastico, così come
stiamo partecipando attivamente al
processo di revisione e aggiornamento del Piano di Tutela delle acque
che interessa i Consorzi di miglioramento fondiario e che andrà a riorganizzare
l’intera disciplina normativa in materia di derivazione delle acque e di
gestione e tutela delle stesse, secondo i principi delle direttive europee.
Futuri appuntamenti da segnalare?
Il 26
ottobre, alle ore 9,00, presso la sala conferenze della Fédération, si terrà un seminario in materia di lavoro che avrà come tema l’analisi del
quadro normativo e contrattuale per la regolamentazione dei rapporti lavoro.
Tra gli altri argomenti che verranno
trattati, si affronterà la nuova disciplina del contratto di prestazione
occasionale a seguito dell’abolizione dei voucher. A novembre
- la data è ancora da definire - sarà
organizzato un incontro con i Consorzi
di miglioramento fondiario per l’esame delle proposte che stanno scaturendo
dalla revisione del Piano di tutela delle acque, da parte della Regione, che va
a regolamentare l’utilizzo della risorsa idrica anche ai fini irrigui.
Un sogno da terzo settore da realizzare?
Riuscire a
rilanciare il pensiero della mutualità e dell’identità cooperativa nella Comunità
Valdostana e trasferire il patrimonio valoriale della cooperazione alle nuove
generazioni. Il sogno è quello di ridare
fiducia nel futuro ai nostri giovani offrendo agli stessi l’opportunità di
intraprendere un’esperienza imprenditoriale nel privato sociale orientato alla
solidarietà, all’innovazione, al radicamento sul territorio e guidato da
princìpi etici.
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