Prima di tutto spieghiamo cosa è Federmanager...
E’
il sindacato dei dirigenti d’azienda. L’associazione è
organizzata in 50 sedi territoriali. Chiaramente la scelta di avere
le sedi dislocate in tutta Italia risiede nella volontà
dell’associazione di garantire in modo efficace i primari servizi
di cui gode un associato. L’associazione in generale segue il
dirigente, il quadro o il lavoratore autonomo in tutta la vita
lavorativa. Al momento dell’assunzione, attraverso la redazione di
lettere e contratti preliminari di assunzione, durante il rapporto di
lavoro come supporto per questioni fiscali o per la formazione di
accordi collettivi aziendali e poi anche in vista della risoluzione
del rapporto di lavoro con l’aiuto ai conteggi per la liquidazione
di Tfr, per la verifica delle competenze retributive di fine
rapporto, per gli incentivi all’esodo e nel momento della
risoluzione con la gestione delle vertenze, la gestione delle
trattative dei licenziamenti collettivi, la gestione delle
transazioni e, infine, nel periodo di inoccupazione, l’associazione
dà assistenza nell’agevolare la fruizione di diverse opportunità
di formazione al fine di favorire il reinserimento del lavoratore.
Chiaramente in ultimo c’è anche assistenza per i pensionati in
materia di calcolo e la verifica dei diritti delle pensione e delle
domande. In realtà poi Federmanager cura anche tutta una serie di
relazione sul territorio ad esempio ha sottoscritto con la Regione un
protocollo d’intesa con il quale mette a disposizione del sistema
produttivo valdostano le competenze e le conoscenze dei manager per
aiutare a rafforzare il tessuto produttivo regionale e stimolare le
politiche produttive del lavoro. La prima occasione di applicazione
di questo protocollo è stata nel 2017 con il Premio regionale a
sostegno della creazione e dello sviluppo delle imprese innovative.
E’ una collaborazione che sta continuando e a breve l’assessorato
alle Finanze pubblicherà il bando del Premio “Crea la tua start
up” in modo da favorire la nascita delle imprese innovative
attribuendo alle cinque migliori start up un contributo complessivo
di 150mila euro per l’avvio dell’attività. L’apporto di
Federmanager Valle d’Aosta, con l’aiuto di Federmanager
nazionale, è quello di dare un percorso formativo di 15 giornate su
tematiche e strategie fondamentali per la gestione di impresa con il
sostegno anche di mentors, cioè ex-dirigenti di imprese. Nel
complesso Federmanager investirà una somma di 128mila euro portati
da Formanager, associazione senza fini di lucro nata da un accordo
tra Confindustria e Federmanager. E una terza collaborazione, ancora
in una fase più embrionale, riguarderà lo sviluppo e la
valorizzazione dell’artigianato tipico di tradizione.
Il manager deve possedere le
competenze più complesse perché non si deve soltanto occupare di
gestire le persone, ma deve essere sempre più gestore delle
innovazioni e dei processi. All’interno dell’associazione è
stata fatta una indagine intitolata “Bravi manager bravi” che ha
coinvolto 1600 manager e da cui è emerso che il nuovo manager deve
avere certe caratteristiche. Prima di tutto il fatto di condividere
in maniera molto allargata le informazioni, coinvolgere i
collaboratori ed essere orientato al problem solving. Tecnicamente
invece il bravo manager è colui che possiede uno spirito di
imprenditorialità ed è operativamente efficace. Se vogliamo parlare
di manager 4.0 è colui che è in grado di introdurre il cambiamento
culturale per operare insieme all’imprenditore e sviluppare la
nuova cultura di impresa che è basata sulla managerialità.
Che
tipo di formazione occorre?
La
formazione deve essere continua. La formazione
tecnica-economica-finanziaria è alla base del manager. Sicuramente
quello che deve fare il manager una volta laureato e proseguire nel
cammino formativo. Rispetto al passato sta diventando importante la
formazione esperienziale, cioè la parte delle soft kills di cui
parlavo prima è diventata irrinunciabile. La rivoluzione digitale
che sta coinvolgendo tutti, imprese e dirigenti, sta imponendo ai
manager senior di aggiornarsi in tale ambito in modo da avvicinarsi
alle nuove tecnologie, mentre i manager di nuova costituzione devono
farsi promotori dell’innovazione stessa digitale. Federmanager al
suo interno ha Federmanager Academy che promuove percorsi di
formazione impartiti dai manager stessi che danno appunto ad altri
manager la possibilità di riqualificarsi. Tra il 2018 e il 2019
questa società ha certificato 300 dirigenti sui temi
dell’innovazione, delle reti di impresa, del temporary manager,
dell’internazionalizzazione e ora è stata inserita la nuova
certificazione sulla sostenibilità.
Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
Nella
nostra regione il tessuto industriale è composto principalmente da
piccole e medie aziende in cui chiaramente la presenza del manager
non è molto diffusa. Questo può essere un problema per lo sviluppo
soprattutto in questa fase di grande innovazione. Nella nostra
regione, ma pure a livello nazionale la situazione non è molto
diversa, c’è sempre la necessità di una visione strategica e
sistemica. Da una parte gli imprenditori vivono la sfida di una
grande innovazione tecnologica che mette in discussione modelli
produttivi ma pure l’organizzazione stessa. Dall’altra i manager
devono fronteggiare questa inarrestabile rivoluzione digitale.
Sicuramente in questo contesto occorre favorire la collaborazione e
ridurre i conflitti.
Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Spesso
si sente dire che non si fanno più dirigenti, ma io preferisco
pensare che questa è una tendenza che si può cambiare se le imprese
intuiscono che in questo particolare momento di spinta innovativa il
manager per un’azienda non rappresenta un costo ma una opportunità.
Il consiglio è che, dando per scontata la preparazione tecnica, a
fare la differenza è la capacità di essere leader piuttosto che
capo. Questo atteggiamento aiuta ad aumentare la produttività. Il
leader è colui che con l’esempio e l’autorevolezza guida il
team. Altri elementi fondamentali sono poi il coinvolgimento, la
motivazione, la delega. Si deve investire parecchio sulle relazioni e
sulla comunicazione.
0 commenti:
Posta un commento