Tra i vincitori c'è anche una studentessa di Aosta, della facoltà di Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale, Consuelo Rubina Nava, seguita dalla professoressa Elisa Pintus, che si aggiudicherà il riconoscimento per una tesi dal titolo: «La responsabilità sociale delle imprese: una nuova sfida dell'Innovazione delle relazioni tra Amministrazione pubblica e imprese».
Propongo qui di seguito un abstract della Tesi della giovane studentessa. I titoli sono a mia cura.
Le imprese si confrontano e si relazionano quotidianamente con una moltitudine di attori: fornitori, azionisti, banche, agenzia delle entrate, imprese di trasporto, amministrazioni comunali e regionali, poste, gestori di telefonia mobile, e, soprattutto, consumatori.
La Responsabilità Sociale delle Imprese (RSI), oggi, è sempre più richiesta dalla società civile e da molte amministrazioni nella gestione del rapporto con tali soggetti. È indubbio il peso dei loro giudizi sulla possibilità che l’azienda ha di rimanere sul mercato. Data la consistenza di tali pareri è opportuno che l’azienda elabori una strategia concentrata sulla collaborazione reciproca con i suoi interlocutori e che assuma un atteggiamento il più possibile responsabile, per garantire sostenibilità alla sua attività. Non si sta parlando di uso strumentale, bensì di una presa di coscienza forte su ciò che l’azienda può causare o stimolare all’interno del contesto sociale e ambientale in cui opera.
Relazioni solide con famiglie e Amministrazioni Pubbliche
Le imprese, da sole, non possono però pensare di risolvere problematiche che oggi coinvolgono l’intera società, l’ambiente e l’economia. Devono pensare di creare delle relazioni solide, durature, produttive e collaborative con gli altri istituti presenti sul mercato: le famiglie e le Amministrazioni Pubbliche. Queste ultime, in particolare, devono stimolare l’avvicinamento delle imprese al sistema di gestione pubblico affinché si possano individuare valori, princìpi e obiettivi da condividere. Devono impegnarsi in un loro processo di rinnovamento che ponga alla base nuove relazioni strategiche con le imprese, nuovi meccanismi di comunicazione e di condivisione che possono essere rintracciati e individuati riconducendo il proprio agire alla Responsabilità Sociale (RS). Solo in tal modo si può stimolare e sensibilizzare la collettività e le imprese verso una cittadinanza attiva, che sia in grado di sostenere l’evoluzione e i cambiamenti del sistema pubblico, che sia sufficientemente forte da comunicare i propri bisogni reali e che possa contribuire allo sviluppo sostenibile dell’economia, della società e dell’ambiente.
Sono relazioni necessarie che richiedono un impegno innovativo da parte di tutti i soggetti coinvolti e che possono e devono trovare fondamento nei princìpi della Responsabilità Sociale.
Gli strumenti
Per diffondere in maniera capillare e con coscienziosità i princìpi di responsabilità, sono stati predisposti progetti e strumenti capaci di sensibilizzare e stimolare l’impegno delle imprese verso un approccio dell’agire orientato alla sostenibilità. Codici Etici, Bilanci Sociali, linee guida sono solo alcuni dei dispositivi a servizio delle imprese e delle Amministrazioni Pubbliche. Queste ultime dovrebbero consolidare, rinnovare e iniziare a relazionarsi con la comunità e con le imprese, dovrebbero imparare a perseguire il cambiamento in sinergia con gli altri attori per poter prospettare un modello di sviluppo basato sulla condivisione e sulla responsabilizzazione della parti coinvolte. Un tema coerente, quello della Responsabilità Sociale, per le Amministrazioni Pubbliche che potrebbe sostenere il processo evolutivo in atto (New Public Management) qualora sia posto alla base dell’agire delle pubbliche istituzioni e dei relativi dipendenti.
Un obiettivo comune
La Responsabilità Sociale rappresenta, quindi, la capacità di condividere, di collaborare, di unire le forze in nome di un obiettivo comune e sovrastrutturale, capace di stimolare miglioramenti continui all’interno della Pubblica Amministrazione, delle imprese e della società.
Spesso l'attenzione alla dimensione sociale è stimolata non solo dai valori insiti nella figura imprenditoriale/dirigenziale ma anche da forze esterne quali i fattori macroeconomici e sociali come la globalizzazione, i problemi ecologici ed ambientali; la necessità di tutelare i diritti umani e dei lavoratori, l'integrazione dei mercati finanziari e la connessa richiesta di maggiore trasparenza, la presenza di un consumatore sempre più responsabile che valuti i prodotti anche sulla base della loro eticità. Stimolanti sono le certificazioni e gli standard, la diffusione di una finanza etica che dà voce sopratutto al fenomeno del microcredito, l’insieme degli enti non profit e delle Pubbliche Amministrazioni che si impegnano a promuovere pratiche e princìpi di Responsabilità Sociale e le iniziative e i servizi erogati per le imprese qualora socialmente responsabili. Tali fattori non solo stimolano le imprese ad assumere comportamenti maggiormente responsabili, ma accelerano il dibattito sul tema dello sviluppo sostenibile e della Responsabilità Sociale, spronano le Pubbliche Amministrazioni ad avvicinarsi a questo tema in maniera tale da creare dialogo e cooperazione con la società civile e costruiscono le basi per un reale miglioramento della qualità della vita, del sistema ambientale circostante e dello sviluppo economico.
È possibile comprendere quanto i valori della RS potrebbero essere un rimedio a questioni ormai urgenti utilizzandolo come metro valutativo delle problematiche odierne.
Condizioni di urgenza in cui la Responsabilità Sociale sembra definire un obiettivo comune tra i diversi istituti, un sistema di valori forti e condivisi e innescare il tanto atteso cambiamento della PA verso un modello più partecipativo.
Due realtà, impresa e pubblica amministrazione, che possono trovare un punto di incontro fornito proprio dalla Responsabilità Sociale che consente di sostenere il nuovo modello di Welfare Mix. Al tempo stesso, la RS crea le basi per la collaborazione e la condivisione di strumenti e pratiche, per un processo di evoluzione non solo delle Pubbliche Amministrazioni ma anche delle imprese, per l’affermazione e il ritrovamento di valori e di un reale senso civico nella società italiana. La RS è la possibilità di superare le inefficienze e i comportamenti illegali e corrotti che deteriorano il Paese, la possibilità per le imprese di contribuire allo sviluppo sociale e la possibilità per le PA di sostenere in modo migliore lo sviluppo economico.
Responsabilità sociale come cultura
Cercando di offrire una definizione unica per le imprese e per le Amministrazioni Pubbliche, data la necessaria interazione è possibile asserire che la Responsabilità Sociale rappresenta la volontà (o la necessità) di farsi carico di problematiche economiche, sociale ed ambientali, creando relazioni e presupporti di collaborazione e di condivisione con tutti gli attori economici. Responsabilità Sociale come capacità delle imprese, delle Amministrazioni Pubbliche e della collettività di assumere un atteggiamento onesto, etico e sociale volto a creare le condizioni per un orientamento a uno sviluppo comune e condiviso. RS come cultura, insieme di principi e di valori che dovrebbero animare tutta la società e le istituzioni, oggi sempre più bisognose di rintracciare valori forti.
Questa sembra essere l’essenza dei princìpi della Responsabilità Sociale. Il mondo imprenditoriale si sta muovendo in tale direzione, la Pubblica Amministrazione ha iniziato a indagarla. La necessità risulta ora quella di incrementarne l’uso e accettarne i princìpi, in modo socialmente trasversale e istituzionalmente integrato, in un continuo coinvolgimento di tutti gli attori economici, in modo coordinato e congiunto.
La RS appare, quindi, un nuovo paradigma interpretativo della relazione PA e imprese in vista del tentativo di risolvere ormai urgenti problematiche in un ottica di medio lungo termine e di tutela delle future generazioni.
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