Per il quarto anno ti propongo di individuare con me l’imprenditore valdostano dell'anno.
La prima edizione ha ottenuto un discreto risultato in termini di suffragi ed è stata vinta dallo scomparso Piero Enrietti (Thermoplay) (leggete qui come si era conclusa). La seconda è stata invece appannaggio di Gioachino Gobbi (Grivel) e ha fatto registrare un incredibile successo popolare con 3.586 suffragi contro i 1.128 dell'anno precedente. L'anno scorso è toccato a Silvana Perucca, prima in un suffragio che ha raccolto ben 3658 voti in un tempo molto più breve dell'edizione precedente. Anche quest'anno infatti, per non sfilacciare troppo l'evento, ho deciso di ridurre il periodo in cui è possibile esprimere le proprie preferenze. Si parte il 1° settembre e si finisce il 10 dicembre. In questa maniera il famoso tatà di ImpresaVda, realizzato dall'artigiano Giorgio Broglio, anche quest'anno giungerà in tempo per Natale fra le mura di qualche altra impresa valdostana.
So di ripetermi, ma ci sono premesse che devo a chi scopre per la prima volta questo concorso. Nello spirito del blog come sempre sono compresi tutti i settori di impresa: dal turismo all’industria, fino all’agricoltura. Rimango fedele all'idea originaria di dare vita ad un piccolo riconoscimento, assolutamente simbolico, a favore di chi, secondo te che mi stai leggendo, è un buon esempio di imprenditore. Come sempre sono interessato al tuo parere sulle 16 nominations.
Il regolamento è noto. Otto imprenditori di quelli che ti verranno proposti erano già in gara nel 2010 e otto sono nuovi. Per un anno infatti non saranno della partita il vincitore dell'edizione passata e gli ultimi sette classificati. L'anno successivo potranno essere nuovamente nominati se, ovviamente, se lo saranno meritato.
Ogni nominativo è accompagnato dalla motivazione che mi ha spinto ad inserirlo tra i votabili.
Si può votare - ripeto - fino al 10 dicembre.
Invito tutti ma proprio tutti ad esprimere le proprie preferenze. Non c'è bisogno per forza di essere degli esperti. Come sempre sono ben accetti i commenti (anche critici).
Ecco le 16 nominations. Noterai una presenza più significativa dell'industria ed una assenza di commercio e turismo, parzialmente compensata da una più significativa presenza del settore della ristorazione. E' chiaro che ogni anno fa storia a sè:
Sergio Borla (Valdostana Carni)
Tutto inizia ad Aosta al Ponte di Pietra, a 150 metri a est dell’Arco d’Augusto. Qui dal 1950 Francesco Borla e la moglie Miranda Pession lavorano nella loro macelleria. Il marito ha alle spalle una lunga tradizione di famiglia dal cuore sabaudo, nata a Torino tre generazioni prima e trapiantata ad Aosta. Oggi grazie al figlio Sergio la Valdostana Carni è un azienda moderna, colonna portante dell'agroalimentare valdostano, che con i suoi 12 milioni di euro di fatturato innova collaborando nel campo della zootecnia alla nascita di filiere biologiche sul territorio regionale.
Agostino Buillas (Café Quinson)
Una delle stelle Michelin della Valle. In questo blog la sua arte imprenditoriale ha trovato per ora spazio soltanto nelle due edizioni del sondaggio sul migliore ristorante valdostano. Non ha avuto fortuna sul fronte suffragi ma tutte le guide ne certificano l'eccellenza accompagnata da una lista dei vini perennemente magnificata e da un gusto nell'allestimento del locale degni di nota. Il tutto segno di una imprenditorialità spiccata.
Andrea Cappellari (Mavitec)
Defiinirla ancora una start up è un'ingiustizia, anche se di certo non si tratta di un'azienda attempata. La sua presenza è mirata a sostenere una teoria. In tempi di crisi chi fa ricerca può avere un atout in più importante per affrontare il mercato dopo la bufera. E la Mavitec di Cappellari, insediata nell'incubatore di impresa di Aosta, con i suoi sistemi di visione sta portando avanti una ricerca con il politecnico di Torino per velocizzare il riconoscimento del Dna. Perchè non provare a cogliere il potenziale di quella che sarà una grande azienda?
Pietro Capula (Gps Standard)
L'azienda di Arnad opera da tempo nel settore della sicurezza raggiungendo risultati importanti cui va aggiunto il fatto che non si placa l'espansione commerciale sul mercato internazionale dei prodotti realizzati dall'azienda della bassa valle nata dall'intuizione del patriarca Pietro. Uno degli ultimi accordi l'ha vista sbarcare in forze sul mercato tedesco grazie ad un prestigioso accordo con Gunnebo. Inoltre il suo impegno nella ricerca non ha mai fine. Il suo ultimo progetto di ricerca industriale è dedicato ad un progetto di ricerca industriale per lo sviluppo di un radar monoimpulso e monostatico, con capacità di rilevazione 2D, integrato con videocamera ad inseguimento automatico.
Costantino Charrère (Les Crêtes)
L'azienda viaggia sulle gambe solide delle figlie Eleonora e Elena e alla prima giustamente abbiamo assegnato il premio di miglior produttore di vino valdostano scaturito dall'ultimo sondaggio di ImpresaVda. Ma passione e spirito imprenditoriale sono un dono di papà Costantino e per questo - anche se sempre più in prima linea nel suo ruolo di presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) - proprio Costantino merita di giocarsi ancora una volta la palma di migliore imprenditore ai piedi del Monte Bianco.
Paolo Consoli sostituito con Enrico Bucci (Biodigitalvalley)
Difficile trovare un'azienda più immateriale e allo stesso tempo concretamente importante come BiodigitalValley che oggi sta sviluppando il suo business attraverso la rete e con l'intento di dare un supporto fondamentale alla cura del morbo di alzheimer. Tutto questo tramite ProteinQuest, la nuova piattaforma per il discovery farmaceutico e biomedicale realizzata da BioDigitalValley, grazie alla quale la giovane azienda innovativa di Pont Saint Martin, nata quasi tre anni fa come spin-off del gruppo RGI, ha raggiunto l'importante traguardo di veder validato un nuovo modo ed originale di individuazione di potenziali marcatori diagnostici per le malattie grazie unicamente all’utilizzo di strumenti informatici di analisi della letteratura scientifica mondiale. Un lavoro che non va ovviamente ricondotto al solo Consoli ma che merita di veder citato anche Enrico Bucci, Direttore Scientifico nonchè fondatore con il gruppo di Ivrea RGI di BioDigitalValley.
Luca Frutaz (Chenevier)
La Chenevier, con una storia trentennale alle spalle oggi ben interpreatata dal giovane Luca, si occupa della realizzazione e messa in opera di strutture in legno massiccio e lamellare e del commercio al dettaglio di legname. Sul mercato valdostano per il legno lamellare, materiale molto resistente ma allo stesso tempo particolarmente elastico e leggero e quindi utilizzabile con sicurezza nel settore delle costruzioni, l’azienda occupa oggi una posizione di leader, essendo stata 20 anni fa la prima a portare questo tipo di produzione in Valle. L'impresa si è aggiudicata anche alcuni significativi appalti sul territorio transalpino dove ha visto riconosciuta la sua professionalità.
Alessandra Fulginiti (Valgrisa)
Una scommessa che in questi sei anni è proseguita ed è stata rilanciata, quella di Valgrisa di portare il «prêt-à-porter montagnard» sulle piazze più prestigiose. Un'intuizione di qualità che potrebbe offrire un'occasione occupazionale anche alle giovani generazioni nel settore delle cooperative artigiane di Champocher e Valgrisenche che lavorano la famosa lana delle pecore Rosset e la canapa.
Giusto Giovannetti (Centro Colture Sperimentali Aosta)
Un business esponenziale. Dal 2006 l’azienda, che ha la sua sede a Quart, ha brevettato a livello europeo l’uso di «consorzi microbiologici della rizosfera per eliminazione di inquinanti da prodotti agricoli e diminuzione delle micotossine e dei nitrati da prodotti agricoli ed incremento di anti-ossidanti in prodotti agricoli». La Ccs produce micorrize, cioè un insieme di microorganismi che creano un’associazione simbiotica tra funghi e radici delle piante fondamentale per la crescita delle piante. La pianta risulta così più sana, più robusta, più resistente alle malattie, con frutti di aspetto migliore e qualità organolettiche superiori. Tutti coltivati senza sostanze tossiche. Mano a mano che l'Ue mette fuorilegge le sostanze chimiche l'avanzata dell'azienda valdostana si fa inesorabile.
Oliviero Gobbi (Abc Company)
31 anni, amministratore delegato della Abc Company, (settecentomila bastoncini da sci prodotti con un fatturato di circa 5 milioni) e presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Valle d'Aosta, ha alle spalle non soltanto il background della Grivel, l’azienda di famiglia leader mondiale nel settore delle attrezzature da alpinismo, ma soprattutto un’esperienza consolidata sulla piazza milanese in quanto consulente strategico di un’importante multinazionale italiana. Un mix grazie al quale è riuscito a ridare un futuro all'azienda di Verrayes arrivando addirittura a sottrarre un'importante commessa alle grinfie del drago cinese.
Maurizio Grange (La Clusaz)
Fare ristorazione in Valle non è semplice e lo sa bene Maurizio Grange, titolare con la moglie Sevi Math, che ormai da oltre vent’anni si impegna nella conduzione attenta della locanda la Clusaz di Gignod. Un lavoro di grande professionalità riconosciuto da tutte le guide di settore che non perdono l'occasione per lodarne la capacità di sposare la cucina del territorio con un savoir faire culinario moderno e originale e garantendo un buon rapporto qualità prezzo.
Marco Mammoliti (Marco Mammoliti spa)
Fabbrica per acqua, questo il brand con il quale si presenta al pubblico la società con sede in Aosta che nasce nel 1985 con l’idea di creare prodotti capaci di unire l’avanguardia del design e della tecnologia, facendosi così apprezzare dagli operatori internazionali del settore rubinetterie e altri prodotti ed accessori per bagni e cucine. Recentemente il settimanale "Il Mondo" del Corriere della Sera ha inserito l'azienda fra i 30 "gioielli nascosti italiani". Una vera laurea che vale la nomination.
Roberto Marzorati (Cogne Acciai Speciali)
E’ a capo dell’azienda più importante della nostra regione con fatturati e occupati importanti e di nuovo in crescita dopo una crisi che, fortunatamente sull'azienda, ha lasciato strascichi limitati. Ma il suo impegno si sta segnalando anche per l’attaccamento al territorio regionale con investimenti nella sicurezza sul lavoro e sulla qualità ambientale e con l'intenzione di mantenere un dialogo vivo fra città e azienda.
Luca Minini (MDM)
Una fortissima attività di «ricerca & sviluppo» in modo da garantire sempre la miglior qualità e affidabilità è la ricetta del successo di questa azienda che ogni anno investe in «R&S» fra il 15 e il 25% del suo fatturato in modo da mantenere inalterato il suo vantaggio tecnologico. Un investimento che ha portato i suoi frutti permettendo all'azienda di agganciarsi al mercato tedesco e così Minini con la Mdm di Châtillon si ritrova ad operare ormai da leader europeo nella produzione di attrezzature speciali per la deformazione a freddo dei metalli, destinate allo stampaggio di viti e bulloni. Il risultato? Un fatturato che nel 2010 è cresciuto del 20% e non sul 2009, ma sul 2008».
Marilena Péaquin (Maison Bertolin)
Prosegue l’avventura di famiglia per un’azienda che sia sul territorio nazionale che su quello internazionale sta diventando il vero ambasciatore del prodotto tipico valdostano con il suo lardo dop. La Bertolin ha rivitalizzato il tessuto imprenditoriale di tutta Arnad e con il suo show room aziendale offre ai fortunati turisti la possibilità di una fooll immersion nell’enogastronomia valdostana a vantaggio di tutto il comparto agroalimentare. Uno spazio che è addirittura cresciuto con la recente inaugurazione della Dinus Donavit Hall, accogliente focolare domestico, un ambiente ricercato e confortevole, nel quale sentirsi come a casa propria. Una struttura nata per rendere omaggio a un prodotto tipico valdostano: l’olio di noci, ma che è soprattutto uno spazio privilegiato in cui ricevere in modo esclusivo i propri ospiti.
Riccardo Trisoldi (Compagnia Valdostana delle Acque)
Qualcuno potrebbe storcere il naso in quanto trattasi di manager e non di imprenditore. Tuttavia la performance della Compagnia Valdostana delle Acque è tale da meritare un riconoscimento adeguato alla capacità imprenditoriale del management (da non dimenticare anche il ruolo fondamentale del direttore generale Paolo Giachino). Gli utili dell'ultimo sessennio parlano da soli.
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
0 commenti:
Posta un commento