30 giugno 2013

#Imprenditoria #giovanile: la situazione in #Italia e in Valle d'#Aosta (seconda e ultima parte)

Ecco la seconda parte del post dedicato all'imprenditoria giovanile: in Italia e in Valle d'Aosta. Il primo è stato pubblicato circa un'ora fa. 

123mila le imprese straniere di under 35
Interessante risulta essere anche l’incidenza e l’espansione dell’imprenditoria giovanile straniera che, con le sue 123mila imprese registrate, rappresenta il 18,2% del totale dell’imprenditoria giovanile (arrivando a superare il 30% in Toscana e a sfiorarlo in Emilia-Romagna, mentre ha incidenze a una cifra in molte regioni del Mezzogiorno) e poco più di un quarto di quella “etnica” complessivamente considerata. Elevata la sua dinamica di crescita anche negli ultimi due anni (+14,8% tra il 2011 e il 2012, con le imprese iscritte nel 2012 che hanno superato di 18mila unità quelle cancellate).

La situazione valdostana
158 dello stock complessivo di imprese sono gestite da giovani stranieri. Nel corso del 2012 le iscrizioni sono state 37 e le cessazioni 20. Un fenomeno che non presenta caratteristiche molto differenti rispetto allo stock complessivo di imprese under 35 operanti in Valle.

Un terzo delle imprese giovani è artigiano
Anche l’ingresso dei giovani nel mondo dell’artigianato è piuttosto frequente (il 29% delle imprese giovanili è a carattere artigiano, per un totale complessivo di quasi 196mila unità, pari al 13,6% dell’intero comparto). Un segnale di vitalità di un segmento che per tanti aspetti è fortemente penalizzato dalla crisi. Anche in questo caso appare evidente una divisione in due del Paese, con il Nord che presenta una incidenza intorno al 40% delle imprese giovanili artigiane sul totale dell’imprenditoria giovanile (con la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna a svettare con punte del 43%) e un Mezzogiorno che non arriva neanche al 20%, con punte particolarmente modeste in Campania (13,4%) e Sicilia (17,7%).

13mila imprese cooperative giovani
Anche il ‘volto’ giovanile del mondo cooperativo, sebbene ancora piuttosto minoritario nel panorama delle imprese di under 35 italiane, mostra tassi di evoluzione piuttosto rapidi (+1.700 il saldo 2012 fra iscritte e cessate;  +12,2% il tasso di evoluzione), indicando come le finalità mutualistiche e di relazionalità particolare con il territorio e con le comunità locali tipiche del cooperativismo siano in grado di fornire crescenti soluzioni occupazionali alla crisi del mercato del lavoro. Le cooperative di giovani erano più di 13mila a fine 2012 e rappresentavano il 9,1% del totale delle imprese cooperative.

La situazione valdostana
I dati valdostani sono decisamente negativi. Un tasso di natalità del 12,5 inferiore alla media nazionale (14,7), del Nord Ovest (16,2) e del Trentino Alto Adige (24,7). Un tasso di mortalità che risulta il più alto a livello nazionale: 6,3 contro il 3,3 del Nord Ovest, il 2,4 italiano e il 2,4 del Trentino Alto Adige. E' chiaro che pure il tasso di evoluzione con un 6,3 è pari alla metà di quello nazionale e di area e addirittura un quarto di quello del già citato Trentino.

Start-up innovative
Recentemente, anche per favorire lo sviluppo imprenditoriale giovanile, sono state introdotte, per mezzo di una normativa operativa da agosto 2012, norme di semplificazione per lo start-up di alcune tipologie di impresa, le cosiddette “Srl semplificate”, con l’obiettivo di favorire lo spirito imprenditoriale dei giovani under 35 anni, assicurando un regime particolarmente agevolato, sia per l’ammontare del capitale sociale necessario per la sua costituzione (basta un euro), sia per i minori costi da sostenere.
Accanto alle Srl semplificate, poi, vi sono quelle a capitale ridotto − nate con l'art. 44 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134 −, che possono essere avviate anche da “over 35” e che possono prevedere un capitale sociale anche di un solo euro, e regole di governance più flessibili.
Nonostante il fatto che tali misure siano molto recenti, al 30 aprile 2013 sono ben 11.337 le Srl semplificate o a capitale ridotto annotate nei Registri delle Camere di commercio, con il Mezzogiorno che ne rappresenta più del 43%,. Le Srl semplificate rappresentano più del doppio di quelle a capitale ridotto, e ciò evidenzia come tale voglia di imprenditorialità sia caratteristica, soprattutto, dei più giovani.
Il sostegno all’imprenditorialità, recentemente, ha visto anche altri importanti passi in avanti, con il riconoscimento delle start-up innovative finalizzato alla garanzia di una serie di esenzioni e agevolazioni a favore della diffusione incrementale del fenomeno, per favorire una crescita imprenditoriale che coniughi innovazione, attrazione di talenti e investimenti, sostenibilità, valorizzazione e occupazione dei giovani.
Le imprese iscritte alla sezione delle start-up innovative dei Registri camerali rappresentano  ovviamente solo una parte del mondo delle start-up e degli spin-off accademici in Italia. Esse, al 27 maggio 2013, risultano pari a 811, concentrate soprattutto nel Nord, in regioni come la Lombardia, che ne conta ben 152 (il 18,7% del totale nazionale), l’Emilia-Romagna e il Veneto (rispettivamente 98 e 87) o il Piemonte (85 start-up innovative).  Di queste quattro sono valdostane.
Non va poi dimenticato che la Valle dal gennaio 2009 può contare su una legge per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile. Dal 9 marzo 2011 sono state finanziate oltre trenta imprese.



Tabella 2 - Valore aggiunto prodotto dall'occupazione giovanile, per regione
Anno 2011 (valori assoluti in milioni di euro e percentuali)

Regioni

Valore aggiunto (v.a.)

Incid. % sul totale Italia

Incid. % sul 
totale regionale

Piemonte
19.407,7
8,0
17,3
Valle d'Aosta
659,4
0,3
16,8
Lombardia
52.798,9
21,8
17,5
Trentino-Alto Adige
6.439,0
2,7
20,4
Veneto
23.663,0
9,8
17,7
Friuli-Venezia Giulia
5.016,3
2,1
15,2
Liguria
6.275,8
2,6
16,0
Emilia-Romagna
20.715,4
8,5
16,4
Toscana
15.206,0
6,3
16,1
Umbria
3.486,5
1,4
17,9
Marche
6.372,5
2,6
17,2
Lazio
23.637,9
9,7
15,4
Abruzzo
4.518,0
1,9
17,2
Molise
960,9
0,4
16,7
Campania
14.618,6
6,0
17,2
Puglia
13.473,5
5,6
21,3
Basilicata
1.634,2
0,7
16,8
Calabria
5.291,9
2,2
17,8
Sicilia
13.249,3
5,5
17,4
Sardegna
5.070,4
2,1
16,9


Nord-Ovest
79.141,9
32,6
17,3
Nord-Est
55.833,7
23,0
17,2
Centro
48.702,9
20,1
16,0
Mezzogiorno
58.816,9
24,3
18,0
ITALIA
242.495,4
100,0
17,2

Fonte: Rapporto Unioncamere, “Giovani, Imprese e Lavoro”, 2013

#Imprenditoria #giovanile: la situazione in #Italia e in Valle d'#Aosta (prima parte)

L'iniziativa «Imprese in azione» di Vallée d'Aoste Structure sviluppa l'imprenditorialità giovanile  già a partire dai banchi di scuola
Un tema di cui mi sono occupato anche sull'ultimo numero del Corriere della Valle. 
Lo propongo in due post.

Oltre 242 miliardi di euro pari al 17,2% del totale. A tanto ammonta il valore aggiunto prodotto dagli oltre 3,8 milioni di giovani occupati in Italia. Un dato rilevante che equivale all’apporto dell’intero comparto manifatturiero nazionale.

Una parte significativa del valore aggiunto dei giovani proviene dalle 675mila imprese di under 35, aumentate lo scorso anno di oltre il 10%, pari a 70mila unità in più. E ci sono altre 100mila imprese che potrebbero nascere per iniziativa giovanile che attendono solo l’occasione per mettersi sul mercato.

Queste le cifre più significative che emergono dallo specifico focus realizzato per la prima volta da Unioncamere e presentato la scorsa settimana in occasione della 137ª Assemblea dei Presidenti delle Camere di commercio italiane dal Presiedente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello..  

L’apporto dei giovani alla ricchezza del Paese
La stima del valore aggiunto prodotto dall’occupazione giovanile mostra che esso si ripartisce per oltre tre quarti nel terziario, per il 22,4% nel settore industriale e per l’1,7% nell’agricoltura. Costruzioni (22,8%), terziario nel suo complesso (17,8%), e, al suo interno, il commercio (21,2%) gli ambiti nei quali il lavoro dei giovani incide di più sul totale dei singoli settori. Minore, ma pur sempre rilevante, l’apporto fornito al manifatturiero (13,3%) e all’agricoltura (14,6%).
Al Mezzogiorno il primato della maggiore incidenza della ricchezza prodotta dalle giovani generazioni a livello di macro ripartizione (18%). In linea con la media nazionale, invece, quello delle due ripartizioni settentrionali (17,3% il Nord-Ovest, 17,2% il Nord-Est) mentre inferiore di oltre un punto percentuale rispetto alla media è quello del Centro (16%). Tra le regioni, spicca la Puglia, in vetta alla classifica in termini di valore aggiunto prodotto dalla componente giovanile sul totale regionale (21,3%), quindi il Trentino Alto Adige (20,4%), l’Umbria (17,9%), la Calabria (17,8%), il Veneto (17,7%) e la Lombardia (17,5%). Quest’ultima, tuttavia, in termini assoluti, concentra oltre un quinto (21,8%) del totale del prodotto nazionale derivante dall’occupazione giovanile. Relativamente meno intenso l’apporto dei giovani al valore aggiunto regionale, invece, in Emilia-Romagna (16,4%), Toscana (16,1%), Liguria (16,0%), Lazio (15,4%) e Friuli-Venezia Giulia (15,2%). A contribuire maggiormente alla formazione della ricchezza prodotta dai giovani è la componente dei lavoratori dipendenti, cui si deve il 71% del valore aggiunto contro il 29% derivante da quella indipendente. Quest’ultima è particolarmente consistente però nel Mezzogiorno (33,6%), con valori massimi in Calabria (40%) e Molise (38,1%), quindi Toscana (34,5%), Campania (34,4%) e Sicilia (34,3%). Le regioni in cui è invece più elevato il contributo della componente dipendente sono la Lombardia (26,9%), l’Emilia Romagna (26,0%), il Friuli-Venezia Giulia (23,2%), il Veneto (23,0%) e il Trentino-Alto Adige (18,9%). 

675mila imprese guidate da under 35
Se a fine 2012 nel nostro Paese 1,4 milioni di giovani tra i 15 e i 34 anni sono disoccupati e un altro milione e 200mila rientra nella categoria degli “scoraggiati” (ovvero coloro che sono disponibili a lavorare, sebbene cerchino non attivamente un lavoro oppure non lo cerchino affatto), una porzione cospicua degli under 35 il lavoro ha deciso di crearselo da sé, aprendo una impresa. Al Registro delle imprese delle Camere di commercio, a fine 2012, risultano iscritte 675mila imprese giovanili, pari all’11,1% del totale delle imprese registrate a livello nazionale. Rispetto al 2012, la loro numerosità è cresciuta del 10,1%, grazie ad un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni di 70mila unità in più. Tutt’altra velocità rispetto al modesto +0,3% di crescita dell’intera imprenditoria.

«Lo stesso bacino di disoccupati giovani - si legge nelle nota di Unioncamere - fornisce un vero e proprio ‘esercito di riserva’ di potenziali neo-imprenditori, che potrebbero essere avviati all’autoimpiego tramite strumenti di finanza dedicata (venture capital, microcredito, crowd funding per le iniziative più piccole) e opportuni percorsi di crescita e formazione nel campo, ad esempio, della cultura manageriale, delle competenze sull’impresa e sul lavoro, dell’apprendimento e applicazione delle tecnologie (anche in chiave green), dell’internazionalizzazione.

Peraltro, le cifre che emergono dalle elaborazioni di Unioncamere sull’indagine Istat sulle forze lavoro evidenziano che oltre 13mila giovani tra 18 e i 34 anni alla ricerca di lavoro vorrebbe avviare un’attività in proprio. A questi si aggiungono le 368mila unità che non hanno preferenze tra lavorare alle dipendenze e in proprio. Se almeno un quarto di queste persone venisse avviato al ‘fare’ impresa, si arriverebbe a un bacino potenziale di nuova imprenditorialità giovanile di poco oltre 105mila unità.


La situazione valdostana
In Valle d'Aosta le imprese giovanili registrate sono 1266. Nel 2012 ci sono state 238 iscrizioni e 121 cessazioni di ufficio. L'incidenza delle imprese è quindi del 9,1% per quanto riguarda le registrazioni, del 27,9% per le iscrizioni del 2012 e del 14,4% per quanto riguarda le cessazioni. Tutte percentuali inferiori alla media nazionale pari a 11,1%, 34,2% e 16,7% e a quella del Nord Ovest 9,9%, 31,9% e 16,5%. Interessante l'analisi dei tassi: la natalità è pari a 17,8%, inferiore sia alla media nazionale che a quella del Nord Ovest, anche se molto simile a quella del Trentino Alto Adige (18,0%). Il tasso di mortalità è superiore a quello nazionale (8,7) ma inferiore a quello del Nord Ovest (9,6). Il tasso di evoluzione è dell'8,7 inferiore sia a quello nazionale (10,1) che a quello del Nord Ovest (9,8) e pure nettamente minore rispetto a quello del Trentino Alto Adige che tocca quota 11,2. 

188mila imprese di giovani donne
All’interno dell’universo delle imprese degli under 35, quelle a conduzione femminile appaiono particolarmente diffuse. Le imprese di giovani donne rappresentano, infatti il 27,8% del totale delle imprese guidate da under 35, mentre le imprese “rosa” nel loro complesso incidono sul totale delle attività registrate alle Camere di commercio per il 23,5%. Pari a circa 188mila unità, le imprese di giovani donne incidono per il 12,8% sul totale delle imprese “rosa” e risultano particolarmente diffuse nel Mezzogiorno (dove sono quasi 81mila). Ciò rende particolarmente evidente in questo caso la reattività e capacità di risposta di questa componente della società, spesso penalizzata sul mercato del lavoro. E la “voglia di fare impresa” delle giovani donne non si è fermata, malgrado la crisi: tra il 2011 e il 2012, a fronte di un modesto incremento, misurato dal tasso di evoluzione (al netto delle cessazioni di ufficio) dello 0,2% del totale delle imprese femminili, quelle a conduzione giovanile sono aumentate del 10,7%, grazie ad un saldo tra iscrizioni e cessazioni di +20mila unità.

La situazione valdostana

Le imprese registrata sono 289. 66 le nuove iscrizioni e 31 le cessazioni. Incidono per l'8,5% sul totale delle registrazioni, per il 30,1% sulle iscrizioni e per il 14,4 sulle cessazioni.Si tratta di percentuali nettamente inferiori rispetto alla media nazionale  e a quella del Nord Ovest.Anche in questo caso il Trentino Alto Adige presenta uno scenario migliore registrando le seguenti percentuali: 9,3, 33,6 e 14,3. Sostanzialmente in valle l'incidenza è più bassa, ma pure la mortalità delle aziende dove, come già visto, soltanto il Trentino fa meglio.

29 giugno 2013

Memento Pratico - #Paghe e #contributi 2013. Aggiornato al 31 maggio 2013

Ritorno con uno dei miei consueti consigli di lettura imprenditoriale.


Titolo: Memento Pratico - Paghe e contributi 2013. Aggiornato al 31 maggio 2013
Autore: Ipsoa Francis Lefebvre
Editore: Ipsoa Francis Lefebvre - Gruppo WKI
Anno: giugno 2013
Pagine: 988
Codice: 140016
Codice ISBN: 978-88-8493151-1
Prezzo di copertina: 95,00 Euro
Prezzo archimagazine (- 10%): 85,50 Euro

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- Aumento delle detrazioni per figli a carico
- Sgravio contributivo e fiscale sui premi di produttività 2013
- Ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro (cassa integrazione e contratti di solidarietà)
- Sostegno alla genitorialità: misure aggiuntive per il padre lavoratore
- Tutti i valori utili per il calcolo di contributi, premi e imposte
- Tabelle di sintesi dei principali CCNL dei settori industria, terziario e artigianato, del credito, delle assicurazioni e degli studi professionali

PIANO DELL'OPERA

BUSTA PAGA
DETERMINAZIONE DELLA RETRIBUZIONE LORDA
Regole generali
Determinazione della retribuzione lorda (Competenze e trattenute)
Retribuzione dal lordo al netto (Retribuzione imponibile, trattenute contributive, trattenute fiscali, trattenute dal netto)

Retribuzione del lavoro prestato
Variazione dell'orario (Lavoro straordinario, lavoro a turni, lavoro notturno, lavoro festivo e risposo settimanale, flessibilità)
Variazione del luogo (Trasferta, trasferimento, distacco)
Arretrati retributivi

Retribuzione delle assenze
Malattia, maternità e congedi parentali, infortunio sul lavoro e malattia professionale, integrazioni salariali, ferie e permessi per riduzioni d'orario, festività, congedo matrimoniale, richiamo alle armi, permessi e congedi retribuiti

Assegno per il nucleo familiare
Competenze di fine rapporto
Contrattazione collettiva

DENUNCIA E PAGAMENTO DI CONTRIBUTI, PREMI E IMPOSTE

CATEGORIE PARTICOLARI DI LAVORATORI
Collaboratori coordinati e continuativi
Ratei di mensilità aggiuntive
Dirigenti
Edili
Giornalisti
Marittimi

COSTO DEL LAVORO
Calcolo del costo (presunto ed effettivo)
Assunzioni agevolate e valutazione di convenienza

Scadenzario
Appendice
Indice analitico

28 giugno 2013

Delibere di Giunta: Segnalazioni per le imprese (209): #Terme di #Saint-Vincent


 AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI 



Piano agricolo-foresale
E’ stata deliberata l’integrazione al Piano straordinario di interventi di natura agricolo-forestale, gestito per il 2013 direttamente dall’Assessorato. L’impegno di spesa previsto è di 365 mila euro.



ISTRUZIONE E CULTURA


Promozione Castelli
E’ stata approvata la promozione di due pacchetti con offerta tariffaria agevolata, per l’accesso ai castelli regionali, in collaborazione con l’Office régional du tourisme.




SANITA’ SALUTE E POLITICHE SOCIALI


Accreditamento Terme Saint-Vincent
La Giunta ha deliberato il rinnovo al Comune di Saint-Vincent dell’accreditamento dello stabilimento termale denominato Fons Salutis per un periodo di cinque anni. 

#Viticoltori Valdostani: un in bocca al lupo a Stefano Celi e Didier Gerbelle

Stefano Celi (Foto Enofaber)
Questo blog cerca di essere particolarmente attento al mondo dell'enogastronomia e del vino in particolare, come dimostrano anche alcuni dei sondaggi che annualmente propongo, di conseguenza mi permetto un in bocca al lupo a Stefano Celi, 42 anni, titolare dell'azienda vitivinicola «La Source» di Saint-Pierre, che da pochi giorni è alla guida della Vi.val, comitato di coordinamento tra tutte le organizzazioni private e cooperative del settore vitivinicolo valdostano. 
Un identico in bocca al lupo va a Didier Gerbelle dell'omonima etichetta nominato invece alla guida dell'Association Viticultuers Encaveurs.

Celi e Gerbelle prendono il posto di Vincent Grosjean ovviamente dimissionario dopo la sua elezione in Consiglio regionale.

Buon lavoro.


27 giugno 2013

Alessandro #Cavaliere (#Adava): I progetti (seconda e ultima prima parte)


Ecco la seconda parte dell'intervista ad Alessandro Cavaliere, il nuovo presidente degli albergatori della Valle d'Aosta (Adava). Clicca qui per la prima parte.


Quale sarà il primo atto della sua presidenza?
Questa prima fase è impegnativa, ma è anche quella più ricca di emozione, di significati in quanto per me e per il mio vice Alberto Charles è indispensabile visitare tutti i comprensori. La scorsa settimana ho conosciuto la realtà dello slow holliday che raggruppa piccole strutture con non più di venti camere la cui filosofia è quella della lentezza per poter prendere per mano il cliente e fargli conoscere il nostro territorio. Sono convinto che sia quello che dovremmo fare in qualsiasi tipo di struttura indipendentemente dalla dimensione. E’ fondamentale essere ambasciatori del turismo. Per i nostri ospiti noi siamo il tramite per tutto quello che c’è intorno alle nostre case. Di qui la necessità di fare sistema. Non è uno slogan. Vuol dire – tanto per essere pratici -  andare alla fiera del Turismo e vendere la fontina. E così pure i produttori di fontina che vanno ad una fiera dell’alimentare devono essere consapevoli di vendere il nostro territorio.

Le sottopongo alcuni dati e alcune considerazioni. Gli arrivi e le presenze crescono, ma la permanenza media della vacanza è in calo. Inoltre questi risultati nascono anche da margini aziendali sempre più risicati. Come vi ponete di fronte a questo quadro?
Sicuramente ci possono essere delle politiche decise a monte che stabiliscono delle strategie. Su che tipo di turismo puntare? Su quali mercati? Va però detto - anche che se è vero che dal 2006 ad oggi non abbiamo perso quote di mercato, anzi c’è stata pure una leggera crescita – che contemporaneamente  il soggiorno medio si è accorciato rispetto ad altri nostri competitors.  Se sia un bene o un male si può discutere. Se si è preoccupati, ad esempio, dell’impatto ambientale sarebbe meglio allungare la vacanza, d’altra parte si può anche preferire che più persone vedano la nostra regione affinché facciano conoscere di più il prodotto. La vera emergenza è che i margini si sono ridotti tragicamente. In alcuni casi con le nostre aziende siamo in perdita, in sofferenza o comunque ad un punto di pareggio che non ci dà la possibilità di fare qualche minimo investimento in più. Il ricavo medio per camera è crollato e non perché l’albergatore ha deciso di fare delle politiche più aggressive, ma perché si è reso conto al telefono con il cliente che quello che chiedeva l’anno prima non poteva più chiederlo in quanto le risposte erano “ci penso”, “richiamero più avanti” e non richiamava più nessuno. Al di là della crisi che c’è il turista è molto più evoluto di dieci anni fa. Con un tablet o  un telefonino entra in un sito specializzato e confronta non gli alberghi all’interno della stessa località, ma le località tra di loro, italiane ed estere. La competizione è diventata faticosa e i costi di gestione sono lievitati. Basta pensare alla spesa del riscaldamento.

Che cosa si può fare?
La vera differenza la fa la qualità. Ed è un must internazionale. Recentemente sono stato in una fiera a Pechino. Mi hanno portato in un ristorante dove mi è stata proposta l’anatra alla pechinese. Ora in un paese come la Cina dove solitamente è il prezzo la leva più importante, il vanto del titolare era quello di avermi portato un’etichetta  che letta con un cellulare mi mostrava tutta la tracciabilità dell’animale. Dal piccolo allevamento di anatre al ristorante. Quella giustamente era qualità ed il prezzo era adeguato a quella qualità.

L’identikit dell’assessore al Turismo ideale?
Premetto che In questi ultimi anni come associazione abbiamo lavorato molto bene con la precedente amministrazione.  Ciò detto non credo che debba essere a tutti i costi un albergatore o un imprenditore del settore turistico. Io mi auguro che sia una persona di vedute molto aperte e di una mentalità davvero contemporanea, che sappia guardare anche al di fuori dalla nostra regione dove possiamo appropriarci di strumenti già utilizzati da altri facendoli nostri.  E’ fondamentale la capacità di captare tutto ciò che c’è di innovativo nel settore non solo a livello di prodotto, ma pure di organizzazione. Lasciamo comunque alla politica fare il suo corso.

Un ultimo appello?
Per me è fondamentale che sia chiaro che non siamo una lobby. Ma una parte della società civile che fortemente vuole essere propositiva. Io sono convinto che se il turismo va anche la Valle va. Il nostro interesse è un interesse diffuso. Io stesso ho ricevuto molti messaggi di solidarietà, di sprono, di incitamento anche al di fuori del comparto turistico.

#Enogastronomia: Argento mondiale per il #Distillato di infuso di Mirtilli della #Distilleria #Levi


Prestigioso riconoscimento per il Distillato di Infuso di Mirtilli della Distilleria Levi che si è aggiudicato una prestigiosa medaglia d’argento al termine del Concours Mondial de Bruxelles 2013 svoltosi lo scorso mese di giugno a Kaohsiung (Taiwan).

La rassegna internazionale, che costituisce uno dei principali appuntamenti del settore a livello mondiale, ha visto la partecipazione di oltre 30 paesi produttori ed ha confermato l’eccellenza di un prodotto che già nel 2012 aveva potuto fregiarsi della medaglia d’oro al Concorso Acquaviti d’Oro di Bolzano.
«Si tratta di un riconoscimento particolarmente significativo – spiega Nicola Rosset, titolare della Distilleria Leviproprio perché, oltre a premiare l’impegno e l’attenzione con i quali cerchiamo di portare avanti le nostre produzioni, ci permette di promuovere e far conoscere le nostre eccellenze anche al di fuori dei mercati locali e nazionali per confrontarci con produttori provenienti da ogni parte del mondo. Sapere di poter competere anche in questo frangente con risultati così lusinghieri è un importante stimolo per proseguire nella nostra attività magari guardando anche verso orizzonti più lontani».

Il Distillato di Infuso di Mirtilli della Distilleria Levi si caratterizza per la distillazione in alambicco discontinuo ed una gradazione alcolica di circa 38°. Visivamente trasparente e brillante, da un punto di vista olfattivo è caratterizzato dai ricchi profumi di mirtillo, resina, terra bagnata e fiori di campo, mentre al gusto si presenta dolce, morbido ed armonico.

La prossima edizione del Concours Mondial de Bruxelles si svolgerà dal 6 all’8 giugno 2014 a Florianopolis (Brasile). 

Alessandro #Cavaliere (#Adava): Storia e Impegno (prima parte)

Sul Corriere della Valle della scorsa settimana ho pubblicato un'intervista al neoeletto Presidente degli albergatori valdostani Alessandro Cavaliere. Te la propongo in due post disponibili entrambi nella giornata di oggi. 
Alessandro Cavaliere


Ci racconti la sua storia imprenditoriale?
Ho 41 anni, la mia famiglia gestisce tre alberghi a Courmayeur e uno a La Thuile. I miei genitori si sono conosciuti nel 1967 a Courmayeur lavorando al’Hotel Royal. Mio padre era capo ricevimento, mia madre segretaria di direzione. E da lì è partita la vita mia e di mio fratello. In un albergo. Sono nato nel 1971. Mio padre era già direttore ma di strutture fuori valle. D’estate eravamo a Spotorno e d’inverno a Sestrière. Nel 1973 è nato mio fratello. Abitavamo a Milano Marittima dove mio padre era direttore de Doge. Nel 1976 siamo ritornati in Valle. A mio padre è stata assegnata la direzione del Cristallo a Cervinia che con il Billia, a quel tempo, era il Grand Hotel per eccellenza in Valle. Noi avevamo un appartamento dentro all’Hotel e lì è iniziato il mio percorso professionale. Nel 1981 siamo tornati a Courmayeur e. Io avevo dieci anni e con mio fratello non avevamo più voglia di spostarci in quanto era quello il posto dove volevamo vivere. Dopo cinque anni i miei genitori hanno trovato la possibilità di gestire un’azienda per mettersi in proprio: il Palace Bron. Era un quattro stelle che la mia famiglia ha fatto rinascere. E da lì è continuata la nostra strada, sempre sul territorio e con progetti di lungo periodo. Rimane la volontà di ancorarci anche dal punto di vista immobiliare. Non è facile. Come si sa si tratta di un investimento notevole visto il prezzo del mattone a Courmayeur.

A livello di studi?
Ho fatto il liceo a Torino. L’Università a Milano. Mi sono laureato in economi a e commercio dopodiché ho conseguito due master. Il primo sul turismo in Italia e il secondo a Londra sulla politica internazionale del turismo. La mia passione è sempre stata la macroeconomia. La teoria dello sviluppo economico mia ha sempre affascinato.

Che cosa può fare in questo momento un’associazione di categoria?
Un nuovo importante percorso è  già stato tracciato dai miei predecessori. L’associazione di categoria nasce storicamente come sindacale e quindi in prima istanza con l’obiettivo di difendere e proteggere gli associati. Negli anni – e non solo nella nostra piccola realtà regionale – tutte le associazioni si sono spostate su un territorio più strategico. La società civile non sono soltanto i singoli cittadini, ma pure i cittadini riuniti all’interno di gruppi che hanno già fatto un lavoro di mediazione al loro interno. Non sono lobby, ma delle rappresentanze che a livello democratico hanno già fatto dei percorsi, una sintesi. E l’associazione può presentare  questa sintesi al mondo politico cercando di essere incisiva a livello strategico.

Si tratta anche di dare un quadro reale del settore che non sempre gli attori politici hanno…
Come primo approccio cerco sempre di dare un contributo. E’ chiaro che se ci sono delle battaglie da fare si fanno, però inizialmente va sempre cercato l’incontro, il dialogo, essendo propositivi con dei contenuti concreti. Aggiungo poi che il nostro settore di azione non è soltanto quello alberghiero. L’Adava – una denominazione che in un futuro dovrà sicuramente variare - in questi ultimi anni ha raccolto sotto il suo tetto tutta l’industria dell’ospitalità e dell’accoglienza. In questo momento  con noi ci sono gli agriturismi, i rifugi, i campeggi, le Rta, già presenti da tempo, i dortoir, le case vacanza, les chambres d’hote. Di conseguenza avverto l’importanza di rappresentare un parte fondamentale del comparto turistico. L’ospitalità è un tassello importante ma è strettamente collegato agli impianti a fune, alle attività sportive, alle terme, ai centri congressi…

26 giugno 2013

Giornata dell'Economia: Le #PMI nella «tempesta perfetta» della grande crisi

Federico Visconti
Impegni personali improrogabili hanno fatto sì che oggi arrivassi in ritardo alla Giornata dell’economiaappuntamento annuale dedicato all’analisi economica del territorio, organizzato dalla camera di Commercio di Aosta e ospitato presso la sala conferenze dell’Institut Agricole Régional. 

Mi è dispiaciuto molto non poter ascoltare l'intervento del professor Federico Visconti che con il collega Massimo Angelo Zanetti dell’Università della Valle d’Aosta ha presentato il rapporto 2012 sull’economia della Valle d’Aosta realizzato dall’Ufficio Studi Camera di Commercio valdostana

Oltre che per la competenza dei docenti sono sempre molto grato in particolare a Visconti per la sua disponibilità, concretizzatasi nella prefazione per il libro scritto a quattro mani con l'amico Carmine Garzia e nelle sue pillole imprenditoriali che potrai vedere dal 3 luglio al termine di ogni puntata di Startuppers su Rai 3 Regione Valle d'Aosta a partire dalle 20.

Sul Corriere della Valle in edicola la prossima settimana troverai comunque i contenuti dell'evento che ho recuperato grazie alla disponibilità di Claudia Nardon della Chambre. A partire dall'intervento di Nicola Rosset.

Per il momento vorrei comunque proporti le slides presentate da Visconti sul tema «L'evoluzione del sistema delle imprese». Una lettura stimolante e istruttiva.


#StartCup Piemonte Valle d'#Aosta 2013: Business Plan da presentare entro il 19 luglio | 314 le idee di business in corsa

Piccolo pro memoria per le aziende che hanno manifestato il loro interesse a partecipare all'edizione 2013 della START CUP PIEMONTE VALLE D’AOSTA, la competizione che ogni anno mette in gara i migliori progetti d’impresa con un forte contenuto innovativo. C’è infatti tempo fino al 19 luglio per la presentazione dei business plan. 

Le modalità di partecipazione, la scadenza ed il regolamento del concorso sul sito ufficiale della Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2013 

Promossa dai tre Atenei piemontesi e organizzata dai rispettivi incubatori di impresa, la competizione offre l’occasione per trasformare un’idea innovativa in un progetto di impresa.

In Valle d’Aosta l’iniziativa è promossa dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, Assessorato alle attività produttive e finanziata dal Programma operativo FESR Competitività Regionale 2007/2013. L’attuazione del progetto è affidata a Vallée d’Aoste Structure che gestisce le Pépinières d’Entreprises.
La partecipazione al concorso è gratuita.

Il montepremi complessivo è di circa 110.000 euro: tre premi assoluti (25mila al primo classificato, 20mila al secondo, 15mila al terzo) finalizzati alla nascita di nuove imprese negli incubatori universitari degli atenei promotori e ulteriori premi speciali per i settori ICT ed ENERGIA,  e per chi vuole fare impresa ad ASTI, CUNEO, NOVARA, VERCELLI e in VALLE D’AOSTA.

I vincitori di Start Cup Piemonte Valle d'Aosta concorreranno al Premio Nazionale per l’Innovazione –PNI, la "coppa dei campioni" dei progetti di impresa nati in ambito universitario. La finale si terrà a Bari nel mese di novembre o dicembre.

«Alla raccolta delle idee chiusa a fine aprile hanno risposto in tantissimi: 529 proponenti per ben 314 idee. Un risultato - si legge in una nota - che conferma un trend in continua crescita e fa segnare un +12 per cento rispetto all'anno scorso. Un risultato importante che premia il lavoro di tutti I partner del progetto Start Cup. Iniziative come queste danno la possibilità ai giovani di esprimere tutto il proprio potenziale di idee e creatività, ed è proprio su idee e creatività che si gioca il nostro futuro produttivo».

I progetti coprono tutti I settori produttivi: l'elettronica e l'automazione (7%), l'industria (12%) a conferma che nonostante la crisi questa zona dall'Italia non rinuncia alla sua vocazione produttiva e manifatturiera. La parte del leone la fa l'Ict che raccoglie il 36% delle idee presentate, seguiti dai servizi, con il 24%, l'agroalimentare con l'8%, il biomedicale (6%), il cleantech (5%) e infine la chimica (3%).

Le idee presentate provengono all'84 per cento da Piemonte e Valle d'Aosta, le due regioni della competizione, ma si consolida la quota di partecipanti provenienti dal resto d'Italia che scelgono la competizione piemontese per presentare le proprie idee d’impresa. Ben 80 progetti d'impresa, il 15 per cento del totale, sono stati presentati da aspiranti imprenditori extra regionali, residenti soprattutto nelle regioni del sud, come Sicilia e Calabria, che hanno scelto la nostra Start Cup, attratti dalla ricchezza dell”ecosistema” subalpino nei confronti delle startup. Non mancano poi i concorrenti esteri: quest'anno sono sette: da Francia e Germania in particolare.
 

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