10 dicembre 2013

Un bando per la creazione e lo sviluppo di Unità di #ricerca davvero innovativo

Oltre 1,7 milioni in neppure due anni a favore della ricerca attraverso tre bandi. 11 progetti finanziati a fronte di 36 presentati. Sono questi i numeri che Fabrizio Clermont, Direttore della Direzione assistenza alle imprese, ricerca, qualità e formazione professionale, propone come bilancio positivo dell’azione sviluppata attraverso il “Bando per la creazione e lo sviluppo di Unità di ricerca”, nato nel 2011 da un progetto di gruppo sviluppato dalle strutture Ricerca, innovazione e qualità, Programmi per lo sviluppo regionale e politica per le aree montane e Politiche educative dell’amministrazione regionale. «E’ stato studiato un bando – commenta Clermont - che, sfruttando sia risorse del FSE che risorse del FESR, consente di finanziare le risorse umane e le attrezzature dei laboratori di ricerca, ponendosi come obiettivo quello di mettere in contatto i ricercatori (tramite Università e/o enti pubblici di ricerca) e le imprese utilizzatrici dei risultati della ricerca, per poter creare delle micro-reti regionali di nuove conoscenze». Un processo indubbiamente virtuoso per sviluppare sinergie sul territorio regionale

Con il primo bando (26 ottobre 2011) è stato ammesso a finanziamento il progetto “Malatrà - Monitoraggio dell'ambiente glaciale mediante tecnologia RFID - Unità di ricerca: Glacies” presentato dal capofila Fondazione Montagna Sicura con il partner Envisens Technologies s.r.l.. Il progetto, finanziato con un  contributo concesso pari ad euro 185.590,00, ha visto il coinvolgimento del Tecnologo di ricerca Salvatore Barone (borsa FSE).

Con il secondo (27 giugno 2012) sono stati ammessi a finanziamento ben sei progetti. Prima di tutto VDNA BARCODING"  Biotecnologie avanzate per lo studio della biodiversità alpina (suddiviso in un primo progetto dedicato alla “Creazione della prima banca dati del germoplasma della Valle d’Aosta con il supporto della caratterizzazione genetica di specie vegetali di interesse regionale” e un secondo su “Genomica e fauna alpina” presentato dal capofila Museo regionale scienze naturali con il partner 3BITE soc. coop., con un contributo pari a euro 194.900,00. Il progetto ha visto il coinvolgimento dei  Ricercatori team leader Velca Stefania Botti e Fabio Guglielmo (borse FSE). Poi è toccato all’unità di ricerca "ATLAS: Advanced Technology Laboratory for Automation Science” presentato dal capofila Fondazione Clément Fillietroz Onlus con il partner Novasis Innovazione s.r.l., con un contributo pari a euro 208.000,00. Il progetto ha visto il coinvolgimento del Ricercatore team leader Andrea Ettore Bernagozzi, del Tecnologo di ricerca Roberto Domolo (borse FSE) e del Professor Petr Kabánek. L’elenco prosegue con “Progetto OSDD” (“Progetto network analysis per lo studio e l'identificazione di nuovi target terapeutici per la malattia i parkinson” e “Sviluppo piattaforma open source drug discovery”) presentato dal  capofila BioDigitalValley s.r.l. con i partners CINI Consorzio Universitario Nazionale per l’Informatica e Istituto superiore Mario Boella sulle Tecnologie dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (contributo di 203.125,00 euro), realizzato con il Professor Xhafà FATOS e i Tecnologi di ricerca Chadée Chappoz e Cristina Uva (borse FSE). “VIT-INNOVA” presentato dal capofila C.C.S. AOSTA s.r.l. con il partner CERVIM, con un contributo concesso pari a euro 189.562,50 (professori Roberto Causin, Vincenzo Longo e Maurizio Sorbini). “Dispositivi meccatronici per la sicurezza in montagna – dimesmont” (Dispositivi intelligenti per la diagnostica delle corde e Dispositivi per la sicurezza in ambienti innevati) presentato dal  capofila Politecnico di Torino con il partner Grivel s.r.l., con un contributo concesso pari a euro 200.000,00 e, infine, “Progetto Mountain Risk Research Team - MRR TEAM” presentato dal capofila Università della Valle d’Aosta con i partners Fondazione Montagna Sicura, Politecnico di Torino Dipartimenti DISEG e DIATI, NatRisk-LNSA dell’Università degli Studio di Torino e Monterosa S.p.A., con un contributo pari a euro 94.152,89. 

Nell’ultimo bando (8 luglio 2013) sono stati ammessi a finanziamento i seguenti progetti: “SITH: Sistema di fuSione da Ti/Hardware” presentato dal capofila Fondazione Clément Fillietroz Onlus con il partner Novasis Innovazione s.r.l., con un contributo concesso pari a euro 88.949,00. Il progetto ha visto il coinvolgimento del Ricercatore Jean Marc Christille (borsa FSE). “RAME: Rilievi in Ambienti Esterni” presentato dal capofila Struttura regionale ricerca e progetti cofinanziati – Laboratorio Analisi Scientifiche con il partner Mavitec s.r.l., con un contributo pari a euro 92.900,00 e il coinvolgimento del Ricercatore Nicoletta Odisio (borsa FSE). "RESEAU" (“Mesohabitat e idrosistemi alpini”) presentato dal capofila Consorzio regionale per la tutela, l’incremento e l’esercizio della pesca con i partners Flume s.r.l. e Dipartimento regionale programmazione, difesa del suolo e risorse idriche (contributo pari a euro 73.477,65)  coinvolgendo il Ricercatore Melinda Siciliano (borsa FSE). E, infine, "NUTRALP VDA" (primo progetto dal titolo “Longevità in un sorso di mela” e il secondo “La vite per la vita”) presentato dal capofila Institut Agricole Régional con i partners Maley s.r.l., Ottin Elio s.s. e Les Crêtes di Charrere e C. s.a.s., con un contributo pari a 186.540,00 euro. Il progetto ha visto il coinvolgimento dei Ricercatori Monica Chasseur e Marcello Freguglia (borse FSE).

Una modalità di finanziamento apprezzata anche dalle imprese come conferma Andrea Cappellari di Mavitec «Il nostro progetto consisteva nella creazione di un sistema di visione per poter scansionare informazioni tridimensionali su elementi architettonici o beni culturali in generale. L’obiettivo finale è mettere questa nostra tecnologia su di un drone che automaticamente monitori diverse strutture e possa rilevare modifiche senza la necessità di un operatore che si rechi sul posto. In pratica per quattro mesi è stato possibile finanziare i lavoro di un nostro ricercatore. Inoltre le legge prevede la possibilità, a patto di trovare un accordo con l’ente capofila, di poter sfruttare il risultato della propria ricerca anche in altri ambiti o con altri committenti in quanto è possibile registrare il brevetto. Una modalità di finanziamento che aiuta concretamente le imprese».

Nel frattempo il 3 dicembre, presso l’Institut agricole régional, sono stati presentati i primi risultati di uno dei tanti progetti finanziati: Vit-Innova ha reso noto il suo progetto «Consorzi microbici e vitigni di montagna».

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