23 marzo 2019

Laura Ricchetti (#SEC): Mettere in #sicurezza gli ambienti complessi


Questa settimana proponiamo l’intervista a Laura Ricchetti della Sec, start up insediata nell’incubatore di Pont-Saint-Martin. Ringraziamo Ricchetti per essere ai nostri studi.

Il vostro nome dice bene cosa fate. Ricordiamolo…
Sta per “Securité des environnements complexes”, cioè la sicurezza degli ambienti complessi in quanto nasciamo con l’idea di portare soluzioni che vadano a rispondere ai fabbisogni di ambienti soggetti a rischi ambientali, a calamità naturali, che abbiano la necessità di elevare la qualità della vita proprio in funzione di alcune complessità intrinseche dell’ambiente.

Fate questo con una rete di tecnologie all’avanguardia. Cioè?
Possiamo intendere il concetto di Rete in un duplice significato. In quello più “fisico” si tratta proprio dei nostri prodotti e della loro possibilità di essere configurati per operare nell’ambito di una rete di monitoraggio e di servizi integrati, quindi sostanzialmente abbiamo negli anni sviluppato idee e soluzioni, che sono state anche oggetto di brevetto d’invenzione depositato a livello sia italiano che europeo, e che hanno portato allo sviluppo di prodotti che possono essere sensori ottici, elettronici, termici, e piattaforme più complesse anche con integrazione di hardware e di software che vanno a svolgere attività di monitoraggio del territorio, monitoraggio di fenomeni idrogeologici, prevenzione da rischio valanghe, sistemi che consentono anche la geolocalizzazione di mezzi e persone sul territorio, e quindi anche la possibilità di gestire flotte in campo sia a fine di protezione civile piuttosto che per attività di teleassistenza medica anche in quelle zone in cui è difficile arrivare in maniera tempestiva con il medico o con altri tipi di supporto. Tutto ciò può essere integrato in una rete in cui i vari sensori operano contemporaneamente ed andare a convergere all’interno di una struttura di acquisizione ed elaborazione dei dati per poter poi fornire servizi predittivi e supportare nella prevenzioni di situazioni di rischio. Il concetto di rete, poi, può essere inteso in un senso più “imprenditoriale” in quanto per noi la rete consiste nella possibilità di poter contare sulla partnership di numerose realtà all’avanguardia che portano un importante valore aggiunto ai nostri prodotti e servizi. La partnership principale naturalmente è quella con tutte le aziende del Gruppo Insis, cui Sec appartiene, ed in primis con il laboratorio di ricerca di Insis che ha insediato una succursale proprio in Valle d’Aosta. Un laboratorio nato nel 1997 e riconosciuto dal MIUR a livello nazionale, con oltre 20 anni di ricerca svolta da ingegneri e ricercatori in materie estremamente complesse che spaziano dall’elettronica alla meccanica di precisione, dall’areonautica all’ingegneria di sistema, e che porteranno valore aggiunto nella capacità di Sec di rendere questi prodotti maggiormente rispondenti alle esigenze del contesto. Poi abbiamo numerose partnership con uno studio di ingegneria ambientale in ambito valanghe, con un’azienda che produce a livello mondiale apparati per il distacco forzato di valanghe, con alcune Università, tra cui quelle di Pisa e di Pavia e anche nuove collaborazioni che stiamo cercando in Valle d’Aosta dove abbiamo trovato un forte nucleo con competenze verticali molto spinte con cui speriamo di poter concretizzare nuove opportunità.

Essere insediati in Valle d’Aosta è quasi un fatto dovuto…

La scelta è stata veramente più che dovuta per consentire lo sviluppo di alcuni prodotti; ad esempio per la realizzazione e test della palina per il monitoraggio dell’altezza e della temperatura della neve per prevenire fenomeni di distacco valanga, ci siamo ritrovati in passato, provenendo dalla Liguria, con la forte difficoltà a trovare la neve per poter mettere a punto il prodotto, quindi siamo andati a cercarla in montagna, e sicuramente la valle d’Aosta, anche per tutte le altre linee di prodotto legate al monitoraggio aereo, offre un panorama idrogeologico assolutamente complesso e completo

Come siete stati accolti dal territorio?
Siamo stati accolti in maniera molto positiva. Abbiamo avuto modo di entrare in contatto sia con le istituzioni sia con le altre realtà imprenditoriali. C’è stata data la possibilità di insediarci all’interno di un incubatore, Pepinieres des Enterprise, che offre la possibilità alle start up come la nostra di potersi incontrare, di potersi confrontare su problematiche anche di avvio e di lancio dell’azienda e offre tutta una serie di servizi legati proprio alla crescita degli imprenditori anche con eventi formativi, eventi di confronto, workshop e quant’altro, il tutto all’interno di strutture che sono state messe a disposizione dalla Vallée d’Aoste Structure che è sempre molto presente nel cercare di comprendere le nuove esigenze eventualmente anche evolutive per poter creare ambienti di lavoro adeguati. Oltre a questo dobbiamo ricordare anche tutto il supporto degli enti regionali, ad esempio l’Assessorato alle Attività Produttive, la Fondazione Brodolini e tutti i servizi che ogni giorno ci sono messi a disposizione per poter capire come funziona la Regione e quali potrebbero essere le opportunità per noi per poter accelerare lo sviluppo della start up. Anche con le altre aziende siamo entrati in contatto e vediamo che ci sono parecchie realtà interessate ad intraprendere collaborazioni con noi.

A cosa state lavorando in questo periodo?
Oltre alla palina abbiamo sviluppato altri prodotti che nascono da brevetti del laboratorio di ricerca del Gruppo che riguardano sostanzialmente lo sviluppo di sensori che possano effettuare il monitoraggio del territorio fornendo informazioni tridimensionali dello stesso, e quindi la possibilità di fornire misure 3D dell’ambiente e prevedere fenomeni di rischio, sversamenti, smottamenti. Ma c’è anche tutta la parte legata al monitoraggio infrastrutturale che è un tema molto sensibile in questo periodo, e quindi stiamo lavorandoper poter migliorare le prestazioni degli altri prodotti che abbiamo sviluppato e che possono essere impiegati in questa direzione. Inoltre stiamo cercando di avviare un nuovo progetto che spero ci possa consentire di spostare il concetto di ambiente complesso anche all’ambiente dello spazio celeste e poter sviluppare soluzioni tecnologiche che ci portino anche nel mondo della robotica spaziale

Novità per il 2019?
Lo sviluppo di moduli radio che consentano di effettuare telecomunicazioni sicure da integrare anche con i nostri prodotti ambientali e poi massimo focus su tutti i progetti che ci permetteranno di entrare nell'ambito space e di creare una nuova divisione per l’intero gruppo e dare così una identità molto solida alla Sec.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Sec è nata come una sorta di spin off del gruppo, ma è stato uno spin off un po’ differente dalle altre aziende del gruppo, perché è nata anche dall’idea di un team di ingegneri come me, che sono poi i miei collaboratori, e come me portano il nome come inventori su alcuni brevetti. Il nostro impegno è volto a dare una identità a questi brevetti e provare a farne qualcosa che possa essere proposto sul mercato. Il sogno di questo gruppo è quindi quello di portare la Sec ad avere una identità sua ed essere un terzo filone del gruppo, essendo gli altri due orientati principalmente per il momento al settore civile e a quello della difesa,un filone nuovo che sia dedicato al settore degli ambienti complessi e dello spazio, con un volume di business tale da poter costituire una line of business del gruppo totalmente autonoma.

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