Per il terzo anno ti propongo di individuare con me l’imprenditore valdostano dell'anno.
La prima edizione ha ottenuto un discreto risultato in termini di suffragi ed è stata vinta dallo scomparso Piero Enrietti (Thermoplay) (leggete qui come si era conclusa). La seconda è stata invece appannaggio di Gioachino Gobbi (Grivel) e ha fatto registrare un incredibile successo popolare con 3.586 suffragi contro i 1.128 dell'anno precedente. Quest'anno, per non sfilacciare troppo l'evento, ho deciso di ridurre il periodo in cui è possibile esprimere le proprie preferenze. Si parte il 1° settembre e si finisce il 10 dicembre. In questa maniera il famoso tatà di ImpresaVda, realizzato dall'artigiano Giorgio Broglio, giungerà in tempo per Natale fra le mura di qualche altra impresa valdostana.
Nello spirito del blog come sempre sono compresi tutti i settori di impresa: dal turismo all’industria, fino all’agricoltura. L’idea rimane quella di dare vita ad un piccolo riconoscimento, assolutamente simbolico, a favore di chi, secondo te che mi stai leggendo, è un buon esempio di imprenditore. Quest'anno ho cercato di avere un occhio più di riguardo anche per la realtà giovanile puntando anche a fidarmi del mio intuito. Come sempre sono interessato al tuo parere sulle 16 nominations.
Il regolamento è noto. Otto imprenditori di quelli che ti verranno proposti erano già in gara nel 2009 e otto sono nuovi. Per un anno infatti non saranno della partita il vincitore dell'edizione passata e gli ultimi sette classificati. L'anno successivo potranno essere nuovamente nominati se, ovviamente, se lo saranno meritato.
Ogni nominativo è accompagnato dalla motivazione che mi ha spinto ad inserirlo tra i votabili.
Si può votare - ripeto - fino al 10 dicembre.
Invito tutti ma proprio tutti ad esprimere le proprie preferenze. Non c'è bisogno per forza di essere degli esperti. Come sempre sono ben accetti i commenti (anche critici). Ecco le 16 nominations:
Umberto Bena (Ribes Ricerche)
Dal 2006 ad oggi gli occupati della Ribes Ricerche sono passati da 10 a 25, gli spazi occupati nell’incubatore da 100 a 300 metri quadri e gli investimenti in attività di ricerca da 600mila a 1,6 milioni di euro. In questi numeri è già ben espresso il potenziale di crescita di questa piccola grande azienda che fa della ricerca il suo core business. Uno dei progetti più interessanti consiste nella realizzazione di un materiale plastico biodegradabile partendo da un sottoprodotto dell’industria agro-alimentare, il siero del latte.
Davide Bettoni (Mavel)
Fondata nel 1999 la Mavel con i suoi dodici dipendenti e circa 2 milioni di fatturato ipotizza una previsione di crescita fulminante nel settore dell’automotive nell’arco di un triennio. La grande svolta aziendale arriva nel 2005 con l’entrata nel settore militare e lo sviluppo di progetti di azionamenti (motore con elettronica integrata) per applicazioni aeronautiche e militari. Non tutti sanno del contributo innovativo che Mavel ha dato in questi ultimi anni a quello che si appresta ad essere il primo aereo ad energia pulita europeo: una tecnologia alla base della green-mobility del futuro, in particolare dei motori ibridi. Di qui la previsione di triplicare il fatturato nel breve periodo.
Sergio Borla (Valdostana Carni)
Tutto inizia ad Aosta al Ponte di Pietra, a 150 metri a est dell’Arco d’Augusto. Qui dal 1950 Francesco Borla e la moglie Miranda Pession lavorano nella loro macelleria. Il marito ha alle spalle una lunga tradizione di famiglia dal cuore sabaudo, nata a Torino tre generazioni prima e trapiantata ad Aosta. Oggi grazie al figlio Sergio la Valdostana Carni è un azienda moderna, colonna portante dell'agroalimentare valdostano, che con i suoi 12 milioni di euro di fatturato innova collaborando nel campo della zootecnia alla nascita di filiere biologiche sul territorio regionale.
Andrea Cappellari (Mavitec)
Una start up? Se state strabuzzando gli occhi ho già raggiunto una parte del mio obiettivo. Cioè sostenere una teoria. In tempi di crisi chi fa ricerca può avere un atout in più importante per affrontare il mercato dopo la bufera. E la Mavitec di Cappellari, insediata nell'incubatore di impresa di Aosta, con i suoi sistemi di visione sta portando avanti una ricerca con il politecnico di Torino per velocizzare il riconoscimento del Dna. A volte bisogna anche provare a cogliere il potenziale di quella che sarà una grande azienda.
Pietro Capula (Gps Standard)
L'azienda di Arnad che opera nel settore della sicurezza ha aperto il 2010 con due risultati positivi, sorprendenti soprattutto se si tiene conto della difficile congiuntura economica che stiamo affrontando: quasi una decina di assunzioni e un importante premio produzione (pari all’1% del fatturato) per tutti i dipendenti. Forte di un fatturato di circa 15 milioni di euro, con un incremento del 10% ottenuto pur mantenendo la marginalità, e di buone performance registrate nel corso del 2009, l’Azienda ha infatti la possibilità di ricompensare gli sforzi sostenuti in un anno particolarmente complesso e difficile per i mercati, su diversi fronti. Risultati cui va aggiunto il fatto che non si placa l'espansione commerciale sul mercato internazionale dei prodotti realizzati dall'azienda della bassa valle.
Alberto Celesia (Gros Cidac)
Escluso dal voto popolare dalla competizione del 2008 non poteva non ritornare in questa del 2010. L’ipermercato infatti non ha per nulla frenato la sua corsa sul fronte dei ricavi anche in un periodo particolarmente difficile per i consumi. Tipicità e tecnologia per vendere qualità. E’ questo il segreto di Gros Cidac che nel 2009 ha fatto registrare incassi pari a 87 milioni di euro, che, di anno in anno, è sempre più, l’ipermercato dei valdostani, dove non è raro vedere intorno allo stesso carrello anche quattro generazioni della stessa famiglia.
Costantino Charrère (Les Crêtes)
L'ultimo riconoscimento è del mese di luglio con il «Premio speciale Cervim 2010» per la migliore azienda italiana presente al Concorso internazionale dei vini di montagna dove i vini valdostani si sono fatti onore collezionando ben 16 medaglie (5 d'oro e 12 d'argento) e Charrère si è portato a casa due medaglie d'oro: una per il suo Petite Arvine e una per il suo Torrette, prodotti autoctoni che ben testimoniano la qualità dell'enologia regionale. Senza dimenticare la sua elezione a presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), ruolo di prestigio che può diventare un supporto importante per il settore della viticultura regionale.
Paolo Conta (Laser)
Sviluppare la ricerca e sviluppo e fare rete: è questa la ricetta fondamentale per Laser Informatica, impresa attiva nel settore della mobile integration, per affrontare questo momento di crisi dal quale il mercato uscirà cambiato e si tratterà di farsi trovare pronti. Uno degli ultimi progetti che vede impegnata la società è la collaborazione con il Consorzio Sistra per la realizzazione di un sistema che ha lo scopo di proteggere gli utenti delle autostrade da chi, creando pericoli per se e per gli altri, «guida in contromano».
Alessandra Fulginiti (Valgrisa)
Una scommessa che in questi sei anni è proseguita ed è stata rilanciata, quella di Valgrisa di portare il «prêt-à-porter montagnard» sulle piazze più prestigiose. Un'intuizione di qualità che potrebbe offrire un'occasione occupazionale anche alle giovani generazioni nel settore delle cooperative artigiane di Champocher e Valgrisenche che lavorano la famosa lana delle pecore Rosset e la canapa. E che andrebbe adeguatamente stimolata anche da parte della pubblica amministrazione.
Giusto Giovannetti (Centro Colture Sperimentali Aosta)
Un business esponenziale. Dal 2006 l’azienda, che ha la sua sede a Quart, ha brevettato a livello europeo l’uso di «consorzi microbiologici della rizosfera per eliminazione di inquinanti da prodotti agricoli e diminuzione delle micotossine e dei nitrati da prodotti agricoli ed incremento di anti-ossidanti in prodotti agricoli». La Ccs produce micorrize, cioè un insieme di microorganismi che creano un’associazione simbiotica tra funghi e radici delle piante fondamentale per la crescita delle piante. La pianta risulta così più sana, più robusta, più resistente alle malattie, con frutti di aspetto migliore e qualità organolettiche superiori. Tutti coltivati senza sostanze tossiche. Mano a mano che l'Ue mette fuorilegge le sostanze chimiche l'avanzata dell'azienda valdostana è inesorabile. Il mercato è perciò. mondiale. Uno degli ultimi clienti è la Klm-Air France per le «insalatine» da offrire sulle sue linee.
Oliviero Gobbi (Abc Company)
31 anni, amministratore delegato della Abc Company, (settecentomila bastoncini da sci prodotti con un fatturato di circa 5 milioni) e presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Valle d'Aosta, ha alle spalle non soltanto il background della Grivel, l’azienda di famiglia leader mondiale nel settore delle attrezzature da alpinismo, ma soprattutto un’esperienza consolidata sulla piazza milanese in quanto consulente strategico di un’importante multinazionale italiana. Un mix grazie al quale è riuscito a ridare un futuro all'azienda di Verrayes arrivando addirittura a sottrarre un'importante commessa alle grinfie del drago cinese.
Corrado Neyroz (Hôtel Hermitage)
Titolare dell’Hotel Hermitage di Cervinia, ma soprattutto Presidente della associazione «Relais & Château», marchio che dovunque nel mondo garantisce un’offerta di qualità esclusiva. Albergo e ristorante sono fra gli alfieri della ricettività e del savoir faire enogastronomico della Valle d’Aosta nel mondo. E’ sufficiente un'occhiata al sito internet per trovare citazioni entusiaste su riviste di tutta Europa. E di recente va messa nel conto pure l'ospitalità assicurata al presidente della Federazione Russa Dmitrij Medvedev e alla sua famiglia.
Silvana Perucca (Hôtel de Ville di Saint-Vincent)
La recente riconferma alla guida dell'associazione degli albergatori valdostani ne ha consacrato il ruolo centrale all'interno del settore, vera interprete delle necessità della categoria e disposta anche a confronti impegnativi con la pubblica amministrazione. Chiara la mission, sino ad ora particolarmente apprezzata: proseguire il lavoro di attenta tessitura che i vertici dell'Adava stanno portando avanti in questi mesi (soprattutto l'attenzione al territorio) affinchè assicuri ulteriori frutti. Anche l'impegno per la categoria è un'importante testimonianza di maturità aziendale.
Roberto Presciani (Consorzio Trait-d'Union)
Fra il 2009 e il 2010 il Consorzio ha dovuto affrontare un momento difficile, chiamato a confrontarsi con una concorrenza proveniente addirittura da fuori valle. Tuttavia la rotta è rimasta segnata: sono state preservate le professionalità e si è investito nella formazione in modo da meglio presidiare i settori in cui il Consorzio ancora porta avanti il suo business e ripresentarsi negli altri con rinnovato entusiasmo. Il voto popolare l'anno scorso ha sicuramente premiato il fatto che l'azienda abbia saputo tener duro anche nelle avversità.
Piero Roullet (Hôtel Bellevue)
La sua idea di creare con il Bellevue una sorta di villaggio turistico nel cuore di Cogne è una case history di successo di cui ormai parlano pure i testi universitari e di cui ho già scritto. I suoi tre ristoranti, la cantina, la grotta per la stagionatura dei formaggi, la spa, perfino il negozio per lo shopping dove è possibile acquistare oggetti di antiquariato e prodotti che fanno bella mostra di sé in albergo permettono un rafforzamento continuo del suo brand. Motivazioni che, di certo, non si sono incrinate in questi ultimi anni e costituiscono il punto di forza in base alla quale i titolari del Bellevue continuano a rimanere in questo panel di eccellenze made in Vda. Chissà che quest'anno non diventi uno dei principali protagonisti della competizione?
Riccardo Trisoldi (Compagnia Valdostana delle Acque)
Qualcuno potrebbe storcere il naso in quanto trattasi di manager e non di imprenditore. Tuttavia la performance della Compagnia Valdostana delle Acque è tale da meritare un riconoscimento adeguato alla capacità imprenditoriale del management (da non dimenticare anche il ruolo fondamentale del direttore generale Paolo Giachino). Gli utili dell'ultimo quinquennio parlano davvero da soli e gli 82 milioni del 2009 sono un trofeo da incorniciare senza se e senza ma. Nell'anno del decennale per Cva poi non si poteva non inserirlo in questo panel di imprenditorialità di qualità.
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