Lei è anche Presidente
del Consorzio operatori Turistici della Valle di Cogne. Quanto conta oggi nel
turismo il gioco di squadra?
E’ fondamentale. Soprattutto visto che noi
siamo una regione molto piccola. Una goccia nell’oceano del mondo. Fare gioco
di squadra, essere uniti, cooperare, proporre attività comuni. L’unione fa la forza
inutile dirlo. Per affrontare le sfide di oggi è, come ho già detto,
fondamentale.
Rispetto anche soltanto a dieci anni fa quanto si sono modificate le competenze necessarie per gestire una struttura turistica?
Io ho 31 anni di conseguenza posso dire di aver assistito a questo cambio direttamente sulla mia pelle. Se dieci anni fa strumenti di prenotazione on line come booking, venere erano realtà ancora di nicchia, per città turistiche oggi anche l’albergo che si trova nella valle più sperduta della nostra regione deve avere un sito internet aggiornato dove caricare le tariffe, le foto e rispondere in modo tempestivo alle e-mail. C’è stato un cambiamento sia dal punto di vista della vendita che della gestione del cliente stesso passato da cliente di lunghi periodi di 10-15 giorni ad un turn-over di clienti che cambiano ogni 2-3 notti e questo lo viviamo soprattutto negli alberghi con delle spa dove la coppia di turisti spende di più ma in meno tempo, in quanto lavorando entrambi il tempo libero a disposizione è vincolato dalle ferie di entrambi. Fattori che rendono più complesso il mantenersi aggiornati, l’essere più reattivi, più veloci.
Siete
chiamati ad un attento bilanciamento tra tradizione e innovazione…
Dobbiamo riuscire ad offrire un prodotto che non sia
standardizzato, sullo stile della grande catena alberghiera, dandogli un tocco
di calore, di umanità e di tipicità aggiungerei senza però che questo diventi
un disservizio. Da qui la risposta immediata alle richieste del cliente, il
sito internet aggiornato e via dicendo. Di conseguenza grande innovazione con
uno sguardo però alla tradizione.
Uno
degli elementi nuovi è sicuramente internet. Ho notato che voi siete molto
attivi on line. Ad esempio su tripadvisor ogni recensione positiva o negativa
la vede rispondere personalmente. E’ un fatto che mi ha molto colpito…
Tripadvisor è uno strumento interessante se visto
anche dal consumatore come Forum di scambio di opinioni o altro. Va purtroppo
detto che la gente è molto più portata a scrivere quando qualcosa è andato
storto e spesso certi siti sono utilizzati da sfogo. Io ho sempre pensato che
fosse giusto sia ringraziare per il tempo che ci ha dedicato chi ci ha fatto
una buona recensione sia per puntualizzare le critiche che non riteniamo corrette.
Ci sono altri portali come booking.com o Venere dove la recensione del cliente
è espressa in voti on in giudizi senza possibilità di replica. Io preferisco
questi siti – dove peraltro il rating è mediamente più elevato – in quanto è
garantito che il commento proviene da chi ha soggiornato presso la struttura
alberghiera. Dopo che uno ha soggiornato in una struttura riceve una mail in
cui è invitato a raccontare la propria esperienza. Su Tripdavisor chiunque può
scrivere un commento indipendentemente dal soggiorno.
Confrontandovi
fra giovani albergatori qual è il problema più urgente da affrontare?
Ci sono delle sfide importanti da affrontare dal
punto di vista commerciale. Di conseguenza la sinergia che va creata tra
giovani albergatori ma non soltanto è quella di vendere il prodotto nel suo
complesso. Far sì che il nostro consumatore finale non debba fare dieci
prenotazioni per i dieci servizi che ha preso cioè l’albergo, il transfer, lo
ski pass, il noleggio sci, ma dovremmo,a
mio avviso, cercare di creare un sistema dove un cliente in pochi attimi
riesce ad avere quello che potrebbe dargli un Club Med o un villaggio turistico
importante con un all inclusive. E qui mi riallaccio al ragionamento sul
rapporto tradizione-innovazione. Tenere le nostre peculiarità e la personalità delle
singole strutture senza però far sì che questo diventi un elemento di minor
appeal commerciale.
Sul
fronte delle politiche regionali del turismo quali sono gli aspetti che
giudicate positivamente e quelli su cui è possibile fare di più?
In questi giorni ci troviamo in un momento complesso
per la nostra Regione. Io ritengo che i mutui a tasso agevolato concessi negli
anni e di cui tantissimi albergatori, fra cui molti giovani per mandare avanti
l’azienda di famiglia, hanno usufruito siano una base importante dell’economia della
nostra regione nel settore alberghiero. Questi, grazie all'abbattimento degli
interessi, hanno fatto sì che in una realtà dove l’occupazione annuale delle nostre
stanze è più bassa rispetto ad altri riusciamo a tenere un ottimo livello
competitivo dal punto di vista dell’età media delle nostre strutture, delle
attrezzature, delle attrazioni come centri benessere. Sul fronte degli aspetti
più problematici c’è ovviamente il taglio dei finanziamenti a fondo perduto di
cui si parla molto in questi giorni. Un fatto che sicuramente ha messo in
difficoltà chi aveva già iniziato degli investimenti, tuttavia io sono fiducioso
e mi auguro che ci sia una ripresa.
Come
giovani albergatori che tipo di attività associative proponete?
Ci occupiamo di mantenere viva quella parte ludica e
ricreativa di organizzazione di eventi fra cui il Capodanno dei Giovani
albergatori che è un capodanno in differita per gli addetti ai lavori. Altri
eventi anche benefici piuttosto che di formazione come incontri con personalità
del turismo e adesso tra qualche giorno partiremo per la nostra gita sociale che
è un momento dove andiamo a vedere o le strutture più interessanti dal punto di
vista turistico del wellness, attrattive importanti nelle Alpi, ma non soltanto
e quest’anno saremo circa 80 persone e andremo in Costiera Amalfitana anche per
vedere come lavorano i nostri colleghi altrove.
Sulla
prossima stagione invernale è già possibile fare dei ragionamenti o è ancora
troppo presto?
A parte la neve che è già arrivata ci auguriamo che
ne arrivi ancora tanta di più e nel momento giusto. Speriamo in una buona
stagione invernale.
Un
sogno imprenditoriale da realizzare?
Tempi di crisi permettendo vorrei restaurare una grande
e vecchia casa situata nel centro di Cogne di fianco all’albergo di famiglia e creare
qui un ristorante a km zero, un termine
forse un po’ troppo abusato, ma vorrei davvero dare vita ad un locale che
riscopra i prodotti in base alle stagionalità, prodotti del territorio, le
nostre fontine, il miele, la carne allevata in Valle d’Aosta