La Commissione europea ha approvato nei giorni
scorsi la nuova Carta italiana degli aiuti di Stato a finalità regionale per il
periodo 2014-2020, che individua le zone considerate “svantaggiate” per le
quali è possibile concedere i cosiddetti “aiuti a finalità regionale”, volti ad
incoraggiare gli investimenti da parte delle imprese che vi sono insediate. Il
documento va quindi a sostituire la previgente Carta approvata nel 2007 e
scaduta il 30 giugno scorso.
«La nuova carta degli aiuti a finalità
regionale dell'Italia promuove la politica di coesione dell'Ue, contribuendo
all'obiettivo di erogare aiuti di Stato più mirati ed efficaci. La carta
consentirà alle autorità italiane di utilizzare misure di aiuto ben concepite
per promuovere gli investimenti e rilanciare la crescita economica nelle zone
meno sviluppate nel periodo 2014-2020», ha dichiarato Joaquín Almunia,
Vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per la Concorrenza,
in occasione dell’approvazione della Carta.
L’articolo 107, paragrafo 3 del Trattato sul
funzionamento dell'Unione europea (TFUE) consente ai Paesi membri di concedere
aiuti di Stato destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni meno
sviluppate o con gravi livelli di sottoccupazione. Si tratta, in primo luogo,
di regioni con un PIL pro capite inferiore al 75 per cento della media
Ue.
In base al documento presentato dall'Italia,
rientrano in questa prima categoria cinque Regioni (Basilicata, Calabria,
Campania, Puglia e Sicilia), che saranno ammissibili agli aiuti a finalità
regionale con un'intensità massima del 25 per cento per le grandi imprese (35
per cento per le medie e 45 per cento per le piccole).
Sempre ai sensi del Trattato, possono accedere ai
contributi anche altre Regioni svantaggiate rispetto alla media nazionale (ma
con un PIL pro capite superiore al 75 per cento della media europea),
in cui sono ammesse intensità di aiuto pari al 10 per cento per le grandi
imprese, 20 per cento per le medie e 30 per cento per le piccole.
All'interno
di questa seconda categoria (deroga ai sensi dell’art. 107.3.c del TFUE) che
riguarda tutte le restanti Regioni italiane, nella nuova Carta, sono state
individuate 25 zone del centro-nord, una delle quali interessa anche la Regione
Valle d’Aosta.
L’individuazione di queste ultime zone è il
risultato di un lungo negoziato nell’ambito della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome. Le Regioni hanno dovuto selezionare i territori da
inserire nella mappatura sulla base di un plafond di popolazione assegnato
dalla Commissione europea al Centro-Nord Italia, pari a circa 3 milioni
di abitanti (5,03 per cento della popolazione totale), ripartendosi tale
plafond sulla base di criteri stabiliti dalla normativa europea.
A tal fine, hanno dovuto essere affrontate e
risolte diverse criticità, dovute, in particolare, all'esiguità del numero di
abitanti assegnato al nostro Stato, inferiore rispetto al reale fabbisogno,
nonché all'applicazione dei nuovi criteri previsti per la selezione dei
territori, più restrittivi e penalizzanti rispetto a quelli applicati in
passato.
I risultati della ripartizione sono stati
particolarmente favorevoli per la nostra Regione che, in un contesto di
esiguità della popolazione attribuita all’Italia, ha ottenuto l’assegnazione di
25 mila abitanti, a fronte, tra l’altro, di un’assegnazione, nella precedente
mappatura, notevolmente inferiore (8 mila abitanti circa).
Con questo risultato e attraverso il
raggiungimento di un accordo con la Regione Piemonte, è stato possibile
individuare un’area ammissibile agli aiuti a finalità regionale a cavallo delle
due regioni, che va ad investire una grossa fetta del territorio valdostano, in
specie del fondo valle, area in cui sono insediate la maggior parte delle
imprese industriali. I Comuni interessati sono Pont-Saint-Martin, Donnas, Bard,
Hône, Arnad, Lillianes, Issime, Verrès, Issogne, Champdepraz, Châtillon, Fénis,
Saint-Marcel, Brissogne e Pollein. L’area individuata si pone in continuità con
quella contemplata nella previgente Carta, con il vantaggio che la superficie
complessiva del territorio attualmente inserito nella nuova mappa è
notevolmente aumentata.
«E’ questo un ottimo risultato per la nostra
Regione – dichiara il Presidente della Regione Augusto Rollandin -. In
un contesto in cui le possibilità di concedere aiuti alle imprese sono sempre
minori, aver ottenuto la possibilità di inserire nella mappatura un’area così
vasta del nostro territorio, decisamente notevole se raffrontata alle aree
individuate nelle altre Regioni del centro-nord, rappresenta il conseguimento
di un importante obiettivo che si potrà tradurre in un’interessante opportunità
per aiutare, nel prossimo futuro, le imprese valdostane».
L’Amministrazione regionale avrà la possibilità,
utilizzando tale strumento, di istituire specifici regimi di aiuto per le
imprese insediate o che vorranno insediarsi nei Comuni individuati. Le ricadute
in termini di sostegno agli investimenti sul territorio valdostano non
potranno, quindi, che essere positive.