Intervista
a Marco Linty, Presidente della BCC Valdostana
Nei giorni scorsi
c'è stata un'Assemblea straordinaria. Da cosa nasceva l'esigenza di
questa convocazione?
L’assemblea
di Domenica era un’assemblea tecnica, convocata per un unico punto
all’ordine del giorno che riguardava la fusione per incorporazione
della Bâtiments Valdôtains S.r.l. nella BCCV. La Bâtiments è una
società controllata al 100% dalla nostra banca, che si occupa della
gestione degli immobili collegati all’attività della banca: il suo
oggetto sociale è la compravendita, la permuta, la costruzione e la
gestione di questi beni, oltre all’acquisizione di immobili da
soggetti debitori in funzione di recupero crediti.
Quali obiettivi pensate di raggiungere
attraverso la fusione?
La
fusione porterà una serie di vantaggi che abbiamo analizzato a
lungo, e che ci hanno portato a compiere questa scelta. Anzitutto ci
sarà un importante riduzione dei costi: spese generali e costi
amministrativi e di gestione verranno ridotti di un importo che
secondo le nostre stime si attesterà intorno agli 80.000 euro
all’anno. A questo si aggiunge la possibilità di evitare gli
effetti negativi del “ribaltamento” tramite i canoni di affitto
tra Bâtiments e BCCV di tutti i costi sostenuti dalla S.r.l.: il
risparmio di iva da pro-rata sarà pari a 145.000 euro all’anno.
Arriviamo
quindi a un risparmio totale che è calcolato intoro a 225.000 euro
all’anno: è una cifra rilevante, che si accompagna inoltre a una
riduzione di altri oneri. Eviteremo i costi derivanti dai
finanziamenti concessi dalla BCCV a Bâtiments, eviteremo la
redazione del Bilancio Consolidato e le segnalazione di vigilanza su
base consolidata.
Riassumendo:
metteremo in campo una semplificazione amministrativa e una
razionalizzazione delle attività, diventando più efficienti e
risparmiando risorse preziose.
Come sempre l'Assemblea è un momento per
fare il punto sull'istituto. Ci sono novità a livello nazionale.
Nascerà un gruppo unico. Di cosa si tratta e cosa significa per la
BCC Valdostana?
Della
Riforma ne abbiamo già parlato nell’ultima intervista. Vi ricordo
brevemente che la riforma prevede, anzitutto, che le BCC aderiscano a
un gruppo bancario cooperativo che abbia come capogruppo una società
per azioni con un patrimonio di almeno 1 miliardo di euro. È la
condizione necessaria perché la Banca d’Italia rilasci
l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma
di banca di credito cooperativo. Quello verso cui ci muoviamo è
quindi un gruppo unico di BCC, competitivo e di dimensioni tali da
diventare il 3° gruppo bancario nazionale. Il 1° per capitali, con
20,5 miliardi.
Vi
aggiorno su ciò che è avvenuto dopo l’ultimo nostro incontro di
maggio. Tra le BCC con un capitale superiore ai 200 milioni di euro,
quelle che avevano la possibilità di non aderire al gruppo bancario,
solo 3 l’hanno esercitata con l’opzione della cosiddetta way out.
È
stato quindi costituito il nuovo Fondo di Garanzia Temporaneo delle
Banche di Credito Cooperativo a cui hanno aderito tutte le BCC,
chiaramente tranne le 3 fuoriuscite appena citate.
La
Banca d’Italia, poi, ha posto in consultazione le Disposizioni
attuative della Riforma, rispetto alle quali sono state proposte
delle modifiche da parte del movimento del Credito Cooperativo. Il
testo definitivo, con le eventuali modifiche, verrà approvato a
breve e da quella data decorrerà il termine di 18 mesi per la
costituzione della capogruppo e del gruppo bancario.
Si
tratta insomma di una riforma che viene messa in campo non per
rispondere a un’emergenza, ma per rafforzare la nostra realtà.
L’obiettivo è consolidare la stabilità del sistema nel suo
complesso, consentendo il rafforzamento patrimoniale della banche
aderenti. Allo stesso tempo, questo percorso ci permetterà di
aumentare la nostra competitività, delegando alla capogruppo
attività come i controlli e l’antiriciclaggio, ma mantenendo
l’autonomia in capo alla BCC Valdostana, perché la riforma prevede
che all’Assemblea dei soci delle singole Banche (fatte salve alcune
eccezioni in relazione alla situazione aziendale) rimanga il potere
di nominare i propri Organi sociali. La BCC Valdostana, inoltre,
manterrà anche la propria licenza bancaria individuale. L’autonomia
è importante anche perché la BCC Valdostana potrà continuare a
fare ciò che di importante ha fatto fino ad ora, cioè che tutta la
raccolta fatta in Valle d’Aosta venga reimpiegata in Valle d’Aosta.
A livello regionale qual è lo stato di
salute della BCC Valdostana? Come avevate già annunciato a questi
microfoni è tornato l'utile...
Questa
è la domanda che, oltre a lei, è lecito che ogni socio si faccia:
come sta la mia
banca? E la
risposta, supportata dai numeri, è che la
banca sta bene.
Il
primo semestre 2016 si è chiuso di nuovo in utile, confermando,
quindi, quanto avevamo detto nell’assemblea di maggio: il bilancio
in negativo del 2015 è stato un risultato estemporaneo,
causato da una concomitanza di eventi per la quale eravamo però
preparati.
Andando più nel dettaglio che cosa
possiamo dire sui dati di bilancio?
La
nostra banca registra un primo semestre 2016 positivo con un
Risultato Lordo di Gestione di circa 3 milioni di € ed un Utile Netto
superiore ai 2 milioni di € fatti salvi, come detto, ancora da verificare
nel secondo semestre le nuove coperture su crediti deteriorati oltre
ai versamenti per le banche di sistema in difficoltà alle quali non
possiamo sottrarci anche per disposizioni normative vigenti.
Rispetto
quindi alla fine del 2015 , la raccolta diretta si assesta a più di
682mln€ + 4,2% mentre la Indiretta a circa 123 milioni € + 2,8%
confermando la fiducia della Clientela nella Banca sia in termini di
crescita dei depositi che di gestione e consulenza sui risparmi.
L'erogazione
del credito cresce a 481mln€ di impieghi netti + 1% (502mln€
lordi ) mantenendo in rinnovo gli stock in scadenza ( oltre 40 mln€)
presenti sul territorio confermando il ruolo locale e mutualistico
della banca. Parimenti è stata data attenzione ai costi operativi
con una diminuzione pari al 6% rispetto al primo semestre 2015.
Il
patrimonio netto è di 50.273 000 con una variazione positiva del
2,71%.
I
nostri ratio patrimoniali sono all'11,34% per quanto riguarda CET1
e TIER 1 e al 12,65 % per il Total Capital Ratio. I
dati della prima parte del 2016, che confermano la nostra visione di
allora, ci confortano; al tempo stesso non voglio enfatizzarli, in
quanto stiamo ancora vivendo un periodo di recessione, con tante
imprese ancora in difficoltà, con la possibile necessità quindi di
utilizzare gli utili per la copertura di future perdite dei crediti
deteriorati delle stesse. A tale proposito mi piace ricordare a tutti
noi che la nostra banca è una cooperativa e che pertanto non abbiamo
la necessità di utilizzare gli utili per distribuire dividendi (come
avviene nelle grandi banche), ma possiamo utilizzarli per
accantonamenti prudenziali, per crearci il “tesoretto” per il
futuro.Nei
primi sei mesi di quest’anno, il totale dei depositi è aumentato:
si tratta di una tendenza particolarmente soddisfacente, perché
nello stesso periodo il totale del risparmio bancario dei valdostani
è diminuito. In un periodo in cui i depositi si riducono, quindi, la
BCCV vede aumentare le proprie risorse: questo è un segno
inequivocabile di fiducia da parte dei soci, un chiaro segnale di
coesione di cui vi ringrazio.
Questi
dati positivi sono ancora più rilevanti se guardiamo al periodo da
cui veniamo, da novembre a oggi, che è stato segnato da momenti
difficili che potevano intaccare la fiducia dei risparmiatori della
BCC: parlo dell’ormai noto decreto salvabanche riferito al
salvataggio delle quattro banche (Etruria, Marche, Ferrara e Chieti,
nessuna delle quali era BCC), il bail-in entrato in vigore il 1°
gennaio, il risultato di bilancio in negativo per il 2015. Si tratta
di un periodo turbolento, che abbiamo scelto di affrontare con calma
e trasparenza: abbiamo costruito una struttura solida, che si è
dimostrata capace di attraversare un momento complesso.
E'
stata celebrata anche la festa del socio. L'interesse nei confronti
dell'istituto di credito sta crescendo…
E’
stata una bella festa, iniziata al mattino alle 9:30 con la messa; è
proseguita con la consegna di 7 borse di studio da 500 euro ciascuna
a studenti delle scuole superiori che si sono distinti per meriti
sportivi e scolastici, scelti con criteri stabiliti da un bando,
concordato in collaborazione con l’ASIVA. Durante il pranzo, a cui
hanno partecipato oltre 750 soci, sono stati estratti diversi premi a
favore degli stessi tra cui i più importanti: un motocarro Ape 50
cross e una Mountain Bike elettrica assistita
Per il 2017 quali novità potete
annunciare?
Il
2017 sarà il secondo anno del piano strategico per il triennio
2016-2018 e continueremo cercando di attuare quelli che sono gli
elementi cardine del piano:
-
radicamento
sempre più forte sul territorio regionale, continuando come sempre
ad assistere famiglie e piccole imprese in Valle d’Aosta;
-
aumento
dei servizi di consulenza, per contribuire a sviluppare una
conoscenza del sistema bancario e delle peculiarità delle BCC;
-
attenzione
ai costi e alla qualità del servizio reso alla clientela attraverso
la rete territoriale delle BCC.
La
BCC Valdostana crede profondamente nel suo essere una banca del
territorio: la scelta di concentrarsi esclusivamente sulla realtà
regionale le permette un’azione mirata al sostegno dell’economia
reale e la creazione di una struttura forte e consolidata, anche con
l’avvio della riforma del sistema delle Banche di credito
cooperativo.