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Andrea Leonardi |
Questa settimana proponiamo l'intervista ad Andrea Leonardi,
presidente di Valfidi.
Parliamo di Credito e di Confidi. E’ inevitabile dare un
po’ di numeri. Come è stato l’ultimo anno di Valfidi?
Seguendo
un programma diretto alla
razionalizzazione dei costi, in parte ancora in corso di attuazione, l’insieme
delle iniziative e delle attività attuate hanno prodotto sul bilancio
sottoposto alla Vostra approvazione gli effetti qui di seguito sintetizzati.
Valfidi ha visto: il proprio margine di intermediazione per euro 1.427.785, o Costi
operativi contenuti per euro 1.153.448 e
le Rettifiche di valore nette per deterioramento operazioni finanziarie
e altre attività per euro 942.851. Con un risultato economico (purtroppo)
negativo, che, dal punto di vista più tecnico,
trae origine: da un lato dal sostegno che Valfidi ha continuato a
fornire alle imprese a basso costo di servizio e in un momento di particolare difficoltà (come
quello constatato negli ultimi anni, con un approccio anticiclico rispetto al
sistema) che ha portato ad una crescita delle posizioni deteriorate; e dall’altro
dalla severa applicazione, anche con riguardo all’esercizio appena concluso,
dei principi prudenziali delle svalutazioni, al fine di salvaguardare il
patrimonio sociale.
Sul 2017 è possibile individuare un trend?
Valfidi, ma in
fondo alcun Confidi, non può più rimanere ancorato alle idee gestionali del
passato.
La sfida per il
2017 e per gli anni a venire sarà quella di raggiungere una dimensione consona
a quanto previsto dalla normativa di Vigilanza in vigore per gli Intermediari
Finanziari vigilati, sia in termini di volumi che di struttura organizzativa. Viene
riconosciuto al nostro Confidi un concreto servizio portato alle micro e
piccole imprese e all’economia valdostana. Inutile negare che la garanzia della
nostra Cooperativa è divenuta una componente significativa per l’accesso al
credito bancario delle imprese più deboli. Si
dovrà, però, lavorare per fatti concreti, bandendo gli inutili compromessi nel
temporeggiare sulle scelte programmatiche, ormai divenute pulsanti. L’attività è stata
espletata avendo come obiettivo principale l’espletamento dei servizi
consortili a beneficio e a favore dei soci appartenenti a tutte le categorie
dell'economia locale, sia in termini di
valori commissionali che di assistenza nel rilascio di garanzie, per favorirne
il finanziamento da parte del sistema bancario e degli altri soggetti operanti
nel settore finanziario. Per il
conseguimento di questo obiettivo non si è ovviato al miglioramento
dell’efficienza organizzativa, al migliorare la professionalità delle risorse
umane interne, attuando politiche commerciali e strumenti di comunicazione
adeguati per una puntuale informazione ai soci. Le linee di
scorrimento dell’attività consortile (il trend per l’anno in corso) sono già
segnate.
Possiamo dire che il ruolo dei Confidi e la loro importanza
è cresciuta nel tempo… e si è evoluto anche l’aspetto normativo…
Negli ultimi periodi il mondo dei Confidi è stato oggetto, e sarà
ulteriormente oggetto, di importanti interventi normativi. Innanzitutto nel corso del 2016 si è data attuazione alle previsione del
D. Lgs. 141/2010 con l’iscrizione dei confidi maggiori nell’Albo Unico di cui
all’art. 106 del TESTO UNICO BANCARIO ed alla
costituzione dell’elenco 112 del TESTO
UNICO BANCARIO che raggrupperà, non appena questo Elenco sarà reso
operativo, i confidi minori. Nel luglio 2016 il Parlamento Italiano ha approvato la legge delega che
definisce i principi ed i criteri direttivi che dovranno orientare una riforma
strutturale del sistema dei confidi; il Governo dovrà ora emanare i relativi
decreti attuativi di cui la legge delega ne fissa principi e criteri direttivi:
adeguamento del livello di patrimonializzazione, opportunità a fonti di
raccolta di risorse pubbliche, semplificazione amministrativa e maggiore
sinergia tra tutte le componenti della filiera della garanzia e della
controgaranzia. I confidi saranno altresì coinvolti nella riforma del Fondo di Garanzia
per le PMI a cui oggi hanno accesso i confidi nella forma della controgaranzia
e gli istituti di credito nella forma della garanzia diretta. Questa riforma
dovrebbe rivedere le percentuali di copertura del Fondo, istituendo, per
operazioni di importo limitato, fino a 120.000 euro, una modalità operativa
semplificata con una condivisione di rischio tripartita tra Fondo di garanzia,
Confidi e Istituto di Credito. Infine nel gennaio 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.M.
di attuazione del comma 54 della Legge di Stabilità 2014 con la quale viene
messo a disposizione dei confidi l’importo di 225 milioni di euro per la
patrimonializzazione degli stessi confidi e dei quali Valfidi dovrebbe
beneficiarne per circa 1,5 milioni di Euro; questi fondi saranno utilizzabili
per la concessione di maggiori garanzie alle imprese socie.
Da tempo si parla di un’unificazione con il Confidi Valle
d’Aosta. A che punto è questo percorso?
Dalla
costante attività diretta al compimento del progetto di aggregazione regionale
tra i Confidi valdostani vigilati, il nostro ed il Confidi Valle d’Aosta, hanno
formulato alla Vigilanza un progetto che allo stato trova difficoltà nel
trovare epilogo, sebbene costruttivamente spronato da Valfidi e atteso dal
sistema bancario locale (che nel corso dell’esercizio ha costantemente voluto
essere aggiornato sull’evolversi del processo di aggregazione stesso). Una breve
cronistoria del più recente passato vede l’emanazione delle norme attuative
della riforma del titolo V del Testo Unico Bancario (decreto legislativo 1° settembre
1993, n. 385) operata con il decreto legislativo n. 141 del 13 agosto 2010, e sue successive
modificazioni ed integrazioni, norme attuative contenute nel D.M. 53/2015 del 2
aprile 2015, al quale ha fatto seguito
la pubblicazione, il giorno successivo, 3 aprile 2015, della
Circolare della Banca d’Italia n. 288 del 3 aprile 2016 che ha introdotto
alcune specificità per gli Intermediari
Finanziari. Le nuove
disposizioni di vigilanza sono entrate in vigore lo scorso 12 luglio e,
pertanto, i termini entro cui gli intermediari iscritti agli elenchi di cui
all’art. 107 del TESTO UNICO BANCARIO dovevano presentare la presentazione per
l’iscrizione all’albo unico scadevano lo scorso 11 ottobre 2016. Valfidi ha
effettuato tutta l’attività finalizzata all’ottenimento dell’iscrizione al
nuovo Albo degli Intermediari che si è dunque in gran parte concretizzato.
L’aggregazione in
esame, come ribadito più volte, rappresenterebbe la risposta ai cambiamenti
dell’attuale sistema di sostegno creditizio (a vantaggio della crescita degli
operatori territoriali) e la presa d’atto delle sostanziali variazioni delle
necessità delle imprese e dell’economia in cui si dovrà operare. Un sistema poggiato su
caratteristiche intersettoriali del mondo industriale, artigianale, alberghiero,
dell’agricoltura ed in genere di tutte le piccole e medie imprese, sempre
ovviamente allocate sul territorio valdostano.
Quali richieste o sollecitazioni vi giungono dagli
imprenditori?
Valfidi ha
rappresentato e rappresenta, sul territorio valdostano, un presidio di
riferimento per molti micro e piccoli imprenditori, tra i quali però, senza
venir meno ai peculiari caratteri di società cooperativa a mutualità
prevalente, si dovrà saper discernere e selezionare gli operatori con capacità,
serietà e affidabilità. Infatti la
società, perseguendo un percorso di crescita, ha continuato a poggiare la
propria attività osservando, da un lato la presenza dei requisiti necessari per
la concessione del credito e dall’altro la programmazione di una crescita
armonica dell’attività, crescita non semplicemente fine a se stessa, ma bensì
rivolta al sostegno delle imprese associate ed alla soddisfazione delle loro
esigenze. Valfidi conferma la propria intenzione, approfittando anche
delle opportunità concessegli in quanto iscritta all’Albo Unico ex art. 106, di
proseguire nel percorso di crescita e di rinnovamento strutturale intrapreso in
questi anni, offrendo alle imprese quelle soluzioni sempre più richieste in
termini di prodotti e consulenza e cercando
di raggiungere quegli obiettivi che
rispondono alle esigenze del mercato, alle esigenze delle micro, piccole e
medie imprese ed alla continua evoluzione del sistema bancario. Nel rispetto della fiducia concessaci dai nostri Soci, che
fino ad oggi hanno creduto nel ruolo svolto dalla Cooperativa, il Consiglio di
Amministrazione di Valfidi ha sentito il
dovere di ricercare e favorire forme collaborative che favoriscano, con i
nostri interventi di garanzia, la crescita economica del nostro territorio. Nella visione strategica del Consiglio di Amministrazione, vi
è comunque la consapevolezza che solo facendo sistema con altri Confidi,
preferibilmente della nostra Regione, si potrà sperare in un aumento delle
dimensioni dell’attività finanziaria e si potrà continuare a dare quelle
risposte concrete che i Soci si attendono.
Come è il rapporto con gli istituti di credito?
E’ normalmente buono, con una dialettica e scambio di idee
dirette al solo intento comune, costituito – per quanto possibile e nel
rispetto della normativa di Vigilanza – a favorire l’accesso al credito delle PMI
valdostane.
Per chiudere: un sogno come Confidi da
realizzare?
Non
vi sono sogni da inseguire, ma solo certezze normative da attuare, nel solo
esclusivo interesse degli operatori valdostani.