15 giugno 2009

Vota il miglior imprenditore valdostano del 2009: le 16 nominations

Per il secondo anno propongo ai visitatori del mio blog di individuare l’imprenditore valdostano dell'anno. La prima edizione ha ottenuto un discreto successo in termini di suffragi ed è stata vinta da Piero Enrietti (Thermoplay) (leggete qui come si era conclusa).

Nello spirito del blog sono compresi tutti i settori di impresa: dal turismo all’industria, fino all’agricoltura. Da quest'anno ho aperto anche al terzo settore, il cui ruolo economico è in forte crescita.
L’idea, come ho già scritto l'anno scorso (mi scuso se per qualcuno mi ripeto ma lo faccio ad uso di coloro che si avvicinassero per la prima volta a questo blog) è dare vita ad un piccolo riconoscimento, assolutamente simbolico, a favore di chi secondo i visitatori di questo blog è un buon esempio di imprenditore.

Non si tratta soltanto di valutare i risultati raggiunti, ma anche la capacità di saper trasmettere, illustrare il proprio savoir faire industriale. Come l'anno scorso vi propongo 16 nominativi.
Otto erano già in gara nel 2008 e otto sono assolutamente nuovi. Per un anno infatti non saranno in gara il vincitore dell'edizione passata e gli ultimi sette classificati. L'anno successivo potranno essere nuovamente nominati se, ovvviamente, saranno meritevoli.

Ogni nominativo è accompagnato dalla motivazione che mi ha spinto ad inserirlo tra i votabili.
Si può votare fino al 30 dicembre. Scrivetemi per farmi sapere che cosa ne pensate. Ad ogni nome sono linkati i post dedicati ai nostri candidati così potete esprimere il vostro voto con sufficiente cognizione di causa. In palio, anche quest'anno, c'è un tatà (nella foto) di Maurizio Broglio a forma di stambecco, che come avrete sicuramente notato nella testata è diventato il logo (portafortuna) del mio blog. Chi vuole saperne di più clicchi qui.

Invito tutti ma proprio tutti ad esprimere le proprie preferenze. Non c'è bisogno per forza di essere degli esperti. Come sempre sono ben accetti i commenti (anche critici).

Umberto Bena (Ribes Ricerche)
Da quando sono in Valle hanno già alle spalle tre progetti di ricerca nel campo della sensoristica e la loro presenza continua sempre a crescere come i loro progetti. Gli occupati sono passati da 10 a 18 e l'area occupata all'interno dell'incubatore di impresa di Aosta. Addirittura l'azienda guidata dall'amministratore delegato Umberto Bena ha dato via ad una realtà di indotto. Si tratta di Memside, una start up attualmente ospitata nella pépinière di Pont-Saint-Martin. L'ultimo progetto è un sensore ottico, a base di silicio poroso, per il monitoraggio della CO2

Sergio Borla (Valdostana Carni)
La Valdostana Carni di Pollein (25 dipendenti e un fatturato di circa 12 milioni), dal 1968 gestita dalla famiglia Borla, è ormai da quattro generazioni sempre attiva nel settore della macellazione. L'azienda ha saputo consolidare la sua crescita mantenendo un occhio molto attento ai mercati internazionali e facendo crescere i volumi di produzione. Un'azienda robusta che oggi, nonostante gli evidenti cali nei consumi, accusa una perdita modesta rispetto all'anno passato, intorno al 5%. Ma il modificarsi delle abitudini alimentari non coglie di sorpresa l'a.d. Sergio Borla che da tempo si sta impegnando, con tanto di certificazione, per sviluppare la nicchia del biologico all'interno dell'azienda.

Pietro Capula (Gps Standard)Non cessano le commesse internazionali per la Gps, azienda da tempo leader nel settore della sicurezza, in particolare nella realizzazione di sistemi di protezione perimetrale e delle più avanzate applicazioni di videosorveglianza. Ora però Pietro Capula guarda più lontano. La creazione nel mese di marzo di una consociata in Turchia nasce non soltanto per cogliere le opportunità offerte da quel mercato, costretto ad adeguarsi velocemente agli standard europei in materia di messa in sicurezza delle proprie infrastrutture, ma per aprire una porta sull’intero medioriente. Una testa di ponte per un mercato di grande interesse.

Costantino Charrère (Les Crêtes)Sul numero di «Wine Spectator», Bibbia statunitense e non solo del mondo del vino, dedicato al meglio della produzione italiana, l'Azienda Les Crêtes, di Costantino Charrère (senza dimenticare la moglie Imelda e le figlie Eleonora e Elena che ormai sono già operative in azienda come sesta generazione) era indicata come una delle 10 aziende da visitare. Ad aprile al Vinitaly ha fatto parte di un panel, promosso dalla rivista «Civiltà del bere», dal titolo «Dodici bianchi immortali» se poi aggiungiamo la nomina a Presidente della Federazione italiana dei vignaioli indipendenti il 2009 sembra proprio il suo anno. E io sono convinto che le sorprese non siano ancora finite.

Paolo Conta (Laser)Il Consorzio VNTech, di cui è uno dei promotori, finalmente comincia ad avere gambe più solide grazie ad un progetto finanziato dall'amministrazione regionale e subito avviato proprio in questi giorni. Circostanza che gli permetterà di dimostrare ancora una volta quanto sia importante in Valle far crescere l'impegno nel settore della ricerca e sviluppo. Inoltre la sua Laser sta rafforzando la sua collaborazione con un partner internazionale come Vodafone con il quale realizza spesso eventi di rilevanza nazionale.

Francesco Emiliani (Core Informatica)
La continua crescita dell'azienda è testimoniata dell’accordo siglato nel mese di aprile con il Gruppo Comdata, partner industriale per la gestione dei processi operativi di business. In base al quale, Core Informatica acquisisce il ramo di Comdata Tech dedicato ai servizi di integrazione e gestione delle infrastrutture ICT, mentre Comdata entra nel Consiglio di Amministrazione di Core, consolidando così lo sviluppo ed il posizionamento commerciale della propria offerta tecnologica, fattore ritenuto strategico del piano di crescita del Gruppo. Con questa operazione l'azienda prevede di raggiungere i 13 milioni di fatturato (erano 6,5 nel 2006). Senza dimenticare la recente chiamata di Emliani, da parte della neo-eletta Presidente Monica Pirovano, nella giunta di Confindustria Valle d'Aosta.


Alessandra Fulginiti (Valgrisa)
La scommessa di Valgrisa di portare il «prêt-à-porter montagnard» sulle piazze più prestigiose comincia adare i primi frutti. La prima consacrazione per la griffe valdostana è arrivata all'inizio dell'anno quando dal 13 al 16 Gennaio, l'azienda di Alessandra Fulginiti è stata invitata alla manifestazione «Pitti Immagine Uomo», fortemente voluta dalla Commissione del Pitti «per l’originalità e la raffinatezza dei suoi capi», dove ha fatto furore il primo jeans realizzato in canapa tessuta a mano.

Pietro Giorgio (Sea)
Anche nel 2009 ha confermato la sua fama di vero globe-trotter dell’imprenditoria regionale. Per lui la Valle ha cominciato ad essere troppo stretta molto presto e ora in Romania assieme alla Fratelli Ronc ha messo in piedi un'operazione nel settore delle energie alternative da oltre 200 milioni di euro. E’ un convinto sostenitore del fare sinergia nella certezza che i valdostani sanno lavorare bene e che, se c’è voglia di fare, ci possano essere occasioni di business per tutti.

Gioacchino Gobbi (Grivel) Esporta il 92% dei suoi prodotti in 25 paesi, cioè il 60% del mercato mondiale nel suo comparto. E’ un’azienda valdostana con una storia plurisecolare (dal 1818) anche se il vero salto di qualità l’ha fatto soprattutto negli ultimi vent’anni. E’ la Grivel di Courmayeur leader mondiale nel settore dei prodotti per l’alpinismo grazie alla passione della famiglia Gobbi (oltre a Gioacchino anche la consorte Elisabetta): piccozze, ramponi, caschi, chiodi da ghiaccio e da roccia, ma anche zaini e guanti da alpinismo utilizzati da tutti quelli che amano la montagna davvero.

Maurizio Grange (La Clusaz)
Fare ristorazione in Valle non è semplice e lo sa bene Maurizio Grange, titolare con la moglie Sevi Math, che ormai da oltre vent’anni si impegna nella conduzione attenta della locanda la Clusaz di Gignod. Un lavoro di grande professionalità riconosciuto da tutte le guide di settore che non perdono l'occasione per lodarne la capacità di sposare la cucina del territorio con un savoir faire culinario moderno e originale e garantendo un buon rapporto qualità prezzo.

Paolo Musumeci (Musumeci)L’entrata nell’holding svizzera Pcl ha consolidato il futuro dell’azienda di Quart che pur con trascorsi storici brillanti necessitava di abbandonare il capitalismo di tipo famigliare per posizionarsi in maniera nuova sul mercato. La sua nomina ad amministratore delegato dell’intero da tempo gli permette di guardare al mercato valdostano con occhi nuovi. Il cammino continua pur nelle turbolenze di un mercato come quello editoriale che non permette distrazioni.

Marilena Péaquin (Maison Bertolin)
Prosegue l’avventura di famiglia per un’azienda che sia sul territorio nazionale che su quello internazionale sta diventando il vero ambasciatore del prodotto tipico valdostano con il suo lardo dop. La Bertolin ha rivitalizzato il tessuto imprenditoriale di tutta Arnad e con il suo show room aziendale offre ai fortunati turisti la possibilità di una fooll immersion nell’enogastronomia valdostana a vantaggio di tutto il comparto agroalimentare.

Paolo Perrin (Tipografia Valdostana)
L'impresa guarda con convinzione al futuro. La società, con una storia secolare nel solco della famiglia Perrin, in particolare dello zio, don Aldo Perrin, oggi guidata da Paolo Perrin, classe 1968, sul ponte di comando dal 1996, in qualità di amministratore delegato, della tipografia valdostana (2,5 milioni di euro di fatturato nel 2007 e venti dipendenti) ha appena portato a termine un investimento da un milione di euro per ampliare il capannone ed un un altro, sempre da un milione, per acquistare un nuovissimo macchinario proveniente dalla Germania.

Roberto Presciani (Consorzio Trait-d'Union)
Quasi 900 occupati (di cui 700 donne), 18 milioni di fatturato, pari ad oltre i due terzi del volume d’affari della cooperazione sociale valdostana, quindici cooperative: undici di tipo A, cioè dedicate ai servizi alla persona (socio-sanitari ed educativi), e quattro di tipo B, dove il prodotto principale è l’inserimento lavorativo dei cittadini che vivono condizioni di svantaggio e di emarginazione. Sono questi i numeri del Consorzio Trait d’Union, presieduto da Roberto Presciani, che ha da poco compiuto i suoi primi quindici anni di vita. Una crescita che non intende fermarsi visto che altre quattro cooperative hanno bussato alla sua porta.

Jean Louis Quendoz (Quendoz)
Nel giro di quattro anni ha praticamente raddoppiato il fatturato. Un'espansione così forte tanto da destare l'interesse anche di molte aziende di fuori Valle desiderose di entrare sul mercato valdostano ma spaventate da costi che soltanto chi conosce bene il territorio ed è già da tempo ben radicato può affrontare. Aggiungiamo poi che l'amministratore delegato ha soltanto 34 anni (e le idee molto chiare) e abbiamo il ritratto di un'azienda proiettata verso il futuro.

Piero Roullet (Hôtel Bellevue)La sua idea di creare con il Bellevue una sorta di villaggio turistico nel cuore di Cogne è una case history di successo di cui, come ho scritto anche in questo blog, ormai parlano pure i testi universitari. I suoi tre ristoranti, la cantina, la grotta per la stagionatura dei formaggi, la spa, perfino il negozio per lo shopping dove è possibile acquistare oggetti di antiquariato e prodotti che fanno bella mostra di sé in albergo permettono un rafforzamento continuo del suo brand. Ma Roullet va apprezzato anche per il suo sguardo di insieme sul turismo regionale, nazionale e internazionale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno, vorremmo segnalare che abbiamo attivato anche noi di GPS Standard un nostro blog (www.gps-standard.com/blog)e abbiamo postato la vostra iniziativa.

Potreste correggere la nostra ragione sociale in GPS STANDARD?

Grazie e buon lavoro!

ImpresaVda on 25 giugno 2009 alle ore 12:11 ha detto...

Avevo già notato il vostro blog e volevo segnalarlo in quanto, per quanto ne so, dovrebbe essere il primo "corporate blog" di una azienda valdostana. In merito alla ragione sociale posso correggerla nel post ma non nel sondaggio. A sicurezza del risultato infatti una volta che l'ho messo on line neppure io posso più correggerlo.

 

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