Vi aspetterete un elenco di strumenti, quali ad esempio:
1) Avere a disposizione un capitale da investire per avviare l’attività (disponibilità proprie, venture capital, finanziatori esterni, ecc)
2) Possedere un’ottima capacità nell’osservare scenari che cambiano velocemente e la capacità di prendere decisioni rapidamente sulla base di dati a volte incompleti o inesatti.
3) Saper comunicare, coinvolgere i propri collaboratori, affascinandoli e trascinandoli verso la nostra “vision”.
4) Avere a disposizione un buon network di servizi: dalle banche alle consulenze professionali.
Tutte cose utilissime e sacrosante per fare impresa. Ma a mio modo di vedere, dietro alla figura di un imprenditore ci sono e ci devono essere cose più importanti.
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Mirko Lingeri (Honestamp) |
Vorrei fare una piccola parentesi sullo scenario attuale, tralasciando la crisi dei mercati, di cui tutti parlano costantemente. Fare impresa in questi ultimi decenni è diventato sempre più difficile. Mi riferisco in particolare alle imprese di produzione, quelle che producono prodotti reali e non a quelle che producono servizi immateriali.
Per un imprenditore che desidera produrre un prodotto in Italia, è importante disporre di risorse umane capaci, abili manualmente, istruite professionalmente e con un buon bagaglio d’esperienze.
Io personalmente, nel settore meccanico, ho assistito ad un repentino impoverimento delle professionalità. Parecchie scuole professionali hanno chiuso, lasciando un vuoto formativo difficilmente colmabile. Questo è un problema grave, perché credo che la competitività di un'azienda si basi sulle capacità delle persone che la costituiscono.
Un elemento su cui vorrei portare l'attenzione di chi desidera fare impresa è il «
campo di gioco» sul quale ci si troverà a produrre e le rispettive regole da rispettare. L’imprenditore è stretto in una morsa di vincoli legislativi, procedure burocratiche, leggi fiscali, norme di sicurezza e ambientali. Vincoli talvolta importanti e necessari, talvolta inutili e fastidiosi da osservare e che normalmente si traducono in oberanti costi indiretti per l’impresa.
Tutto ciò non fa che rendere poco appetibile la vita dell’imprenditore di produzione.
Io e mio fratello Simone abbiamo ereditato un’attività già avviata da decenni, quindi consolidata nel tempo e in un certo senso siamo stati agevolati. Ma non è ereditando un’attività che si diventa imprenditori.
La crisi di questi anni ci sta mostrando chiaramente quanto velocemente si possano erodere le «
fondamenta» delle aziende, anche quelle più solide. Di conseguenza bisogna essere molto attenti nella scelta delle strategie d’impresa da attuare.
Per essere imprenditori è necessario avere nella propria ventiquattrore tre strumenti fondamentali:
- spirito di sacrificio
- dedizione per il proprio lavoro
- propensione al rischio
Anche la sfera di cristallo e la bacchetta magica sarebbero altri due strumenti utilissimi ma purtroppo sono così fantasiosi da non sono ancora disponibili sul mercato...
Mirko Lingeri
Chi è Mirko Lingeri?
Nato ad Ivrea il 4/02/1975 - Residente a Hone. Si laurea in ingegneria informatica frequentando il Politecnico di Torino. Immediatamente dopo il conseguimento della laurea, collabora per un paio d'anni con la TRIM s.r.l nell' I3P (Incubatore Imprese Innovative Politecnico di Torino).
Successivamente entra in Honestamp s.r.l., azienda specializzata nella costruzione di stampi e nello stampaggio di particolari tecnici in lamiera e plastica.
Insieme al fratello
Simone Lingeri, dal 2001 ricoprono il ruolo di Amministratore Delegato all'interno della società.