Un turismo che punta su una sempre più ampia accessibilità,
anche negli ambienti naturali e nelle aree protette di montagna, non è solo un
diritto per chi vuole fruire dello spettacolo fornito dal patrimonio
naturalistico, ma anche un'opportunità per creare lavoro, indotto, economia,
oltre ad un nuovo modello di business più aperto e legato al mondo delle
sensazioni da vivere.
Questo lo spunto con cui si è aperto l’incontro di studi “Il turismo accessibile nei parchi e negli
ambienti naturali di montagna” organizzato a Palazzo regionale
dall'Osservatorio sul Sistema montagna “Laurent Ferretti” della Fondazione
Courmayeur Mont Blanc, dal CSV Onlus, dal Consorzio delle Cooperative sociali
Trait d’Union e dalla Cooperativa C’Era l’Acca, tenutosi venerdì 26 maggio
2017.
Ad aprire i lavori è stato l'Assessore regionale al Turismo Claudio Restano che, in rappresentanza
dell’amministrazione regionale, ha illustrato quanto promosso in tema di
turismo accessibile e ha evidenziato gli obiettivi che l'amministrazione vuole
raggiungere: «Le aree protette e naturali
offrono un turismo diverso, in costante crescita e che rappresenta un potente
attrattore turistico. La Valle d'Aosta ha iniziato ad investire
sull'accessibilità sin dagli anni '80, ora serve implementare idee sempre
nuove, come il turismo legato alla pesca, la valorizzazione del lavoro sulla
sentieristica ed il rafforzamento dei progetti già avviati, quali quello sulla
via Francigena. Siamo molto impegnati nel creare un'offerta diversificata per
un turismo sociale che tenga conto anche delle potenzialità della 'media
montagna'».
Uno sviluppo che, come spiegato invece dal giornalista del
Corriere della Sera Simone Fanti,
non può prescindere dalla comunicazione: «Questa
regione è ricca di possibilità per le persone con disabilità, ci sono enormi
potenzialità e capacità che sono però ancora poco comunicate. La prima sfida di
questo nuovo modo di valorizzare il territorio è proprio la comunicazione.
Spesso le iniziative legate alla disabilità sono frutto del volontariato, manca
la mentalità di fare impresa, il turismo accessibile rappresenta anche
un’importante opportunità economica.
I
disabili sono persone che vogliono vivere emozioni, la Valle d’Aosta le può
senz’altro offrire grazie al suo meraviglioso territorio».
La prima sessione dei lavori, moderata dal Coordinatore del
CSV Fabio Molino, ha puntato sui
percorsi di sviluppo in Valle d’Aosta riguardo al turismo accessibile in
montagna, oltre ad esperienze innovative in altre realtà alpine. Il primo
intervento, illustrato dai dirigenti regionali Gabriella Furfaro e Paolo
Oreiller, ha evidenziato i “Cammini e percorsi” dell'accoglienza
accessibile in montagna, partendo dalla realizzazione di un percorso
accessibile a Champdepraz e di un'area attrezzata – che porta a 34 il numero di
quelle presenti sul territorio regionale – a Verrayes. In entrambi i casi sono
stati installati pannelli informativi utilizzabili da tutti, anche per chi ha
difficoltà motorie o visive, mentre nell'area di Verrayes sono presenti un
percorso ad anello per usufruire di tutto lo spazio, pannelli sulla fauna
presente e punti di sosta con panche, tavoli e barbecue pensati specificamente
per essere fruiti da persone con disabilità motoria.
Graziella
Anesi, Presidente della Cooperativa Handicrea di Trento, ha
spiegato il funzionamento dell'App gratuita per smartphone Trentino Accessibile
che permette, grazie ad un sistema Gps, di conoscere il grado di accessibilità
di oltre 1350 strutture pubbliche e private della Provincia di Trento,
interessando 12 diverse tipologie di disabilità.
In chiusura della prima parte, il titolare dell'Agenzia di
viaggio Sicuramente Vacanze, Walter
Jacquemet, e la coordinatrice della Cooperativa Sociale C'era l'Acca, Maria Cosentino, hanno illustrato il
progetto “Valle per Te”, una rete per il turismo accessibile in Valle d'Aosta
che, attraverso il miglioramento dell'accessibilità, intende attrarre una
ulteriore fetta del mercato turistico.
La seconda sessione dell’incontro di studi, moderata da Jean Frassy del Consorzio Trait
d'Union, si è concentrata sulle testimonianze dirette ed i progetti legati al
turismo accessibile nei parchi e nelle aree protette. Accessibilità sviluppata
nel concetto di “Montagne partagée”, spiegato da Cécile Borghini, guida naturalistica francese che ha portato la sua
esperienza in merito a trekking per persone con disabilità, e nei progetti
avviati dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Alle esperienze
extra-valdostane hanno fatto seguito le esperienze locali maturate nell’ambito
dei due parchi presenti in Valle d’Aosta. Barbara
Rosai del Parco Nazionale del Gran Paradiso ha illustrato, tra gli altri,
il progetto Un paradiso accessibile che approfondisce lo stato dell’arte ed il
grado di fruibilità del sito web e degli otto centri visitatori. Massimo Bocca, direttore del Parco
naturale del Mont Avic ha illustrato il Parcours découvertes che permettono a
famiglie con bambini e a scolaresche di vivere la montagna in sentieri
attrezzati, anche di notte.