IDENTIKIT DELL'ORDINE DEI GEOLOGI
Iscritti
totali anno 2018: 48
di
cui 10 donne (42 Albo Professionale sez. A, 2 Albo Prof. - sez. B
Iunior, 4 Elenco Speciale)
Composizione
del Consiglio Direttivo in carica dal febbraio 2016 al febbraio 2020
Presidente:
Paolo CASTELLO
Vice
Presidente: Ilaria ROSSETTI
Segretario:
Alessandro ZOJA
Tesoriere:
Davide BOLOGNINI
Consiglieri:
Elena GUERRIERI, Alex THÉODULE, Roby VUILLERMOZ
Il
trend nei prossimi anni in termini di iscritti si prevede: stabile o
in diminuzione; attualmente sono 48, erano 53 all’epoca della
precedente intervista, a gennaio 2013
E-Mail:
info@geologivda.it
Sito
internet: www.geologivda.it
INTERVISTA AL PRESIDENTE PAOLO CASTELLO
Quali sono le principali problematiche a livello regionale e
nazionale?
Le
principali problematiche sono legate alla crisi economica che da
ormai troppi anni interessa il nostro paese e che è evidenziata, a
livello statistico, dal calo del reddito professionale e dalla
riduzione del numero di iscritti; la riduzione del reddito e degli
incarichi professionali qualificanti comporta a sua volta una
diminuzione degli investimenti e una riduzione delle possibilità di
crescita professionale. Nel nostro settore tale crisi risulta
particolarmente evidente, ad esempio, dal fatto che nonostante a
livello nazionale si dichiari periodicamente che è importante e
urgente intervenire contro il dissesto idrogeologico, i fondi
necessari per i relativi interventi continuino a scarseggiare.
Un’altra
problematica che negli ultimi dieci anni ha colpito la nostra e le
altre professioni tecniche è stato il tentativo di svilire
l’attività professionale, riducendo e talora quasi azzerando i
compensi per le prestazioni con la conseguenza di ostacolare la
crescita professionale e di rischiare di compromettere la corretta
progettazione ed esecuzione di importanti opere pubbliche, impedendo
di mantenere il livello minimo di qualità a tutela dell’interesse
generale di sicurezza. Speriamo che le iniziative a carattere
nazionale e regionale finalizzate a garantire l’equo compenso delle
prestazioni e lo snellimento delle procedure per l’affidamento dei
servizi professionali abbiano un esito favorevole e veloce.
Si
segnala inoltre, per quanto riguarda le tematiche dei rischi
naturali, una certa mancanza di cultura sulla prevenzione dei
dissesti da parte dei cittadini, che tendono talora a dimenticarsi
dei fenomeni accaduti in passato e, per quanto riguarda l’attività
di consulenza nella progettazione, la difficoltà nel far comprendere
la necessità di effettuare specifiche indagini in sito.
Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore
è saturo?
Secondo
il “Rapporto ISPRA 2018 sul dissesto idrogeologico” l’Italia è
uno dei paesi più franosi d’Europa e la Valle d’Aosta ha il
maggior valore percentuale (81,9%) di aree a pericolosità elevata e
molto elevata, valore legato evidentemente alle sue caratteristiche
geologiche e geomorfologiche, oltre che alla particolare attenzione
che l’Amministrazione Regionale e i vari tecnici hanno posto nello
studio del territorio. Inoltre è previsto che gli importanti
cambiamenti climatici in atto comportino nei prossimi anni un aumento
dei fenomeni meteorici estremi con, ad esempio, un incremento degli
eventi di frana del tipo delle colate rapide di fango e detrito, e un
aumento progressivo della temperatura con conseguente riduzione del
permafrost e delle aree glaciali, causa, tra l’altro, di un aumento
delle deformazioni di versante e della formazione di laghi glaciali a
rischio di svuotamenti improvvisi.
Fatte
queste premesse l’attività professionale del geologo in Valle
d’Aosta, attualmente in crisi per carenza di incarichi conseguenti
alla mancanza di fondi, dovrebbe avere possibilità di sviluppo in
particolare nell’attività di analisi delle problematiche relative
alle pericolosità geologiche e di predisposizione degli interventi
di prevenzione e mitigazione dei rischi relativi.
Esistono nuovi sbocchi professionali?
L’attività
del geologo continuerà ad essere essenziale per la messa in
sicurezza e la manutenzione del territorio e nel settore della
geologia applicata alle costruzioni; non sono comunque da trascurare
le innovazioni inerenti allo studio dei “nuovi” fenomeni
geomorfologici conseguenti ai cambiamenti climatici.
Iniziative
di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
I
Geologi hanno istituito l’obbligo di Aggiornamento Professionale
Continuo già nel 2008, alcuni anni prima che fosse previsto dalla
normativa nazionale; alla fine di quest’anno si concluderà il
quarto periodo triennale di aggiornamento.
Al
fine di garantire agli iscritti la possibilità di frequentare eventi
formativi, per lo più gratuiti, il Consiglio dell’Ordine ha
stipulato apposite convenzioni con la Regione Autonoma Valle d’Aosta,
il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi
di Torino e Fondazione Montagna Sicura e organizza o patrocina, anche
in collaborazione con gli altri Ordini e Collegi della Valle d’Aosta
o con il Consiglio Nazionale Geologi e l’Ordine dei Geologi del
Piemonte, numerosi corsi inerenti all’attività professionale. Nel
2018 sono stati, ad esempio, proposti corsi su “aggiornamento
coordinatori della sicurezza”, “utilizzo del software QGIS per la
gestione informatizzata e l’analisi dei dati territoriali”,
“perizia di interferenza valanghiva”, “presentazione dei
risultati ottenuti nell’ambito del Progetto GRETA (inerente alla
geotermia di bassa entalpia) sull’area pilota Valle d’Aosta”,
“Corso specialistico di approfondimento delle NTC 2018”. Tra le
iniziative per il 2019 si segnalano il “Seminario formativo sulla
consulenza tecnica nel processo civile e penale” svoltosi lo scorso
8 febbraio e l’evento su “Lo studio e il monitoraggio dei
fenomeni franosi: stato dell’arte e nuove prospettive” del
prossimo 21 febbraio.
Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Avere
interesse e rispetto per il territorio in cui viviamo e per i
processi che lo hanno formato e che lo regolano, privilegiare un
percorso formativo che dia particolare importanza alle moderne
metodologie di studio del territorio e alle materie inerenti alla
geologia applicata e prendere coscienza che la laurea rappresenta
solo un punto di partenza e che l’attività professionale richiede
un successivo periodo di pratica e poi un continuo aggiornamento.
Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
Purtroppo
il nostro Ente di previdenza ed assistenza, relativamente giovane
essendo stato istituito nel 1996, è basato su di un sistema
contributivo inadeguato a garantire una rendita pensionistica di
livello decoroso, anche a causa dell’importo relativamente basso
del contributo versato (10%) e della bassa percentuale fissata per
legge alla rivalutazione annuale dei montanti individuali.
Il mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
Certamente:
oltre all’evidente e consolidato utilizzo del web, della posta
elettronica e dei vari servizi di comunicazione e messaggistica, per
la trasmissione e ricezione di informazioni, pratiche e
documentazione, nei rapporti con enti e privati sono ormai di uso
comune e spesso obbligatorio la firma e la fatturazione elettronica e
la posta certificata. Inoltre è da tempo che l’attività
professionale contempla l’utilizzo di software dedicati per la
progettazione, per l’utilizzo di strumentazione e per le varie
verifiche geologiche e geotecniche.
Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
È
opportuno che si consolidi la consapevolezza del nostro importante
ruolo nella difesa del fragile territorio montano, sforzandoci nel
contempo di migliorare continuamente la nostra professionalità.