IDENTIKIT DEI COMMERCIALISTI
Iscritti totali anno 2018: 190
Composizione del Consiglio Direttivo
Presidente: Dott. Andrea Bo
Vice Presidente: Dott. Jean-Claude Favre
Segretario: Dott.Ssa Marzia Rocchia
Tesoriere: Dott. Ivo Bonazzi
Consiglieri: Dott.Ssa Laura Jorioz – Dott. Corrado Girardi – Dott. Tony Ianniello
Trend: A livello nazionale, l’ultimo studio della Fondazione Nazionale dei Commercialisti pubblicato con riferimento ai dati a tutto il 31 dicembre 2017 ha evidenziato un tasso di crescita del 2017 sul 2016 dello 0,4%, il più basso dal 2008. Se questa tendenza, che presenta andamenti asimmetrici sul territorio nazionale verrà confermata, si assisterà ad una riduzione del calo degli iscritti, anche considerato che l’indice relativo alla quota di abitanti per iscritto si è ridotto, a rappresentazione di un potenziale “eccesso di offerta”. A livello territoriale il tasso di crescita risulta invece costante, ma
non particolarmente significativo, e l’indice di abitanti per iscritto si mantiene ancora tra quelli più elevati.
E-Mail: segreteria@odcec.aosta.it
Sito internet: http://www.odcec.aosta.it/
INTERVISTA AL PRESIDENTE ANDREA BO
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Andrea Bo |
Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
Ritengo che la principale problematica che accomuna tutte le professioni, sia a livello nazionale che a livello locale, sia il processo di svilimento del ruolo professionale che, probabilmente, trova origine nel processo di trasformazione digitale in atto la cui evoluzione si sta manifestando attraverso
la spinta alla sostituzione, ormai consolidata, delle risorse umane con soluzioni informatiche
nell’ambito dei processi meramente esecutivi, ma, soprattutto, con la svalutazione del valore dell’apporto intellettuale e delle competenze tecniche quale elemento caratterizzante la figura dei professionisti, conseguente al processo di ampliamento dell’accesso alle fonti informative e di sviluppo della digitalizzazione algoritmica dei processi cognitivi. In altri termini è in atto un
processo che coinvolge tutte le professioni per cui si sta diffondendo, anche a livello politico, l’erroneo convincimento che l’apporto intellettuale e le competenze che contraddistinguono la prestazione di un professionista possano essere validamente sostituiti da algoritmi informatici
e da ricerche sui motori di ricerca. Per semplificare il ragionamento, la mia sensazione è che nell’immaginario della clientela si stia radicando l’idea che qualsiasi attività intellettuale svolta dal
professionista per prestare la propria opera non sia il frutto di un determinato percorso formativo che
prevede un costante aggiornamento e di competenze acquisite nell’esercizio della propria attività
esercitata nell’ambito di un quadro regolamentare e deontologico proprio dell’Ordine di appartenenza, ma sia espletata attraverso un semplice “click”. Il fenomeno di banalizzazione del valore della prestazione intellettuale che accomuna tutte le professioni e che si manifesta, anche a livello di politica nazionale con l’ampliamento dell’accesso allo svolgimento ad attività finora soggette alla vigilanza degli Ordini professionali anche a soggetti iscritti ad associazioni non riconosciute o, come successo nell’ultima legge di bilancio per alcune professioni sanitarie, a soggetti
non in possesso di titoli idonei, e con la riduzione dei compensi al di sotto di minimi dignitosi,
come avvenuto in particolare per le professioni tecniche, è ancora più pervasivo per agli iscritti
all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Ciò in quanto le attività in materia di tenuta della contabilità e di assistenza tributaria sono da sempre caratterizzate dalla presenza
di attori diversi dagli iscritti all’Albo e che esercitano in assenza di titoli e di idonea preparazione e
non sono sottoposti alla funzione di Vigilanza svolta dal nostro Ordine e dalla pressione alla riduzione dei prezzi accentuata dalla crisi economica che, sia a livello nazionale che regionale,
ha inciso profondamente, in particolare sulle imprese di piccole e medie dimensioni di cui si caratterizza l’economia valdostana.
Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
Come anticipato, qualora si faccia riferimento alle attività di base che vengono considerate tipiche di un commercialista quali la tenuta della contabilità e l’assistenza per l’espletamento degli adempimenti dichiarativi e tributari in genere, il mercato è da considerarsi saturo, anche a causa degli elevati investimenti in termini di dotazioni strumentali e soluzioni informatiche che esse richiedono.
Probabilmente, sulla base delle indagini svolte a livello nazionale, vi potrebbero ancora essere spazi di crescita nell’ambito di attività più specialistiche che si sono sviluppate in conseguenza dell’evoluzione del quadro economico e del quadro normativo di riferimento quali, a titolo esemplificativo, l’assistenza e la consulenza alle imprese nell’ambito delle procedure per la crisi di
impresa, l’assunzione di incarichi in organismi di vigilanza e altri organi di controllo in ambito societario, la difesa dei contribuenti avanti alla giustizia tributaria. Il Consiglio Nazionale ritiene,
infatti, l’acquisizione di competenze specialistiche da riconoscersi a fronte di un percorso formativo
certificato una delle risposte utili a contrastare il declino delle attività tipicamente svolte.
Occorre però considerare che la Valle d’Aosta rispetto ad altre Regioni è caratterizzata da una ridotta
dimensione del tessuto imprenditoriale esistente, sia in termini di numero di imprese che di loro taglia organizzativa, per cui, in assenza di sviluppo dell’attività specialistica oltre i confini regionali, difficilmente questa soluzione potrà consentire il conseguimento di volumi di fatturato e di reddito soddisfacenti a giustificare l’impegno e, soprattutto, i rischi in termini di assunzione responsabilità che le attività specialistiche comportano.
Esistono nuovi sbocchi professionali?
Come anticipato, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha individuato nello sviluppo delle specializzazioni professionali soluzione per ampliare gli sbocchi professionali che dovrebbero svilupparsi in questi settori: revisione legale; amministrazione e controllo delle imprese (corporate governance); procedure concorsuali e risanamento d’impresa;
funzioni giudiziarie e metodi Adr; Economia degli Enti locali e no Profit; finanza aziendale; contenzioso tributario; consulenza e pianificazione fiscale; principi contabili e di valutazione; economia e fiscalità del lavoro. Sempre secondo il Consiglio Nazionale tale percorso deve essere accompagnato dalla capacità di fare rete attraverso l’avvio di un percorso di aggregazione e di integrazione di competenze diverse all’interno del medesimo studio. Infine, potenzialmente, il
processo di digitalizzazione oltre ad essere una fonte di minaccia per la banalizzazione
delle attività contabili e dichiarative come sopra evidenziato, può essere anche una fonte di
opportunità di crescita laddove la categoria sviluppi la capacità di gestire i processi informatici che
possano consentire di fornire consulenza mirata alle imprese al fine dello sviluppo e del miglioramento dei loro processi gestionali e organizzativi per favorirne e agevolarne la crescita.
Iniziative di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
Occorre premettere che la formazione professionale è da sempre uno dei principali elementi distintivi
della nostra categoria, a prescindere dall’obbligo normativamente imposto. Il programma formativo
dell’Ordine è piuttosto ricco anche per la necessità di garantire agli iscritti la possibilità di conseguire le competenze necessarie imposte sia dall’ordinamento professionale, sia dallo svolgimento di attività specialistiche quali le funzioni svolte in materia di revisione legale dei conti in ambito societario o di revisione degli enti locali. Nel corso del 2018 sono stati accreditati più di 30 eventi formativi, di cui oltre la metà gratuiti, per un monte ore di formazione superiore alle 100. L’obiettivo per il 2019 e di
organizzare un numero almeno equivalente di iniziative.
Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Stanti le criticità sopra evidenziate è sicuramente opportuno che un giovane che voglia avvicinarsi
alla professione individui alcune aree specialistiche cui dedicare parte del proprio piano di studi con la prospettiva di realizzare forme di integrazione con altri professionisti con cui condividere l’avvio della propria attività, essendo consapevole che la crescita professionale richiederà un rilevante e costante impegno.
Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
I problemi sul fronte pensionistico sono conseguenti al rallentamento del tasso di crescita delle iscrizioni ed alla riduzione dei redditi conseguiti dai professionisti per i motivi sopra evidenziati.
Tali fattori incidono significativamente considerato che a seguito delle riforme previdenziali il sistema, prima retributivo, è ora esclusivamente basato su un meccanismo contributivo per cui l’importo della pensione viene determinato dalla somma dei contributi accumulati e rivalutati
durante la vita lavorativa. Ne consegue che la prospettiva, soprattutto per i più giovani, è quella di vedersi riconosciuto un tasso di sostituzione della pensione rispetto al reddito non sufficiente a garantire un dignitoso tenore di vita successivamente alla cessazione dell’attività lavorativa.
Il mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
Oltre all’impatto della digitalizzazione sulla professione nei termini sopra descritti, occorre evidenziare che la nostra professione è tra quelle che più è stata interessata e coinvolta come protagonista attiva nel processo di digitalizzazione in atto nella pubblica amministrazione. Nel tempo la nostra categoria ha affrontato con impegno, rendendoli possibili, tra gli altri, a titolo semplificativo: il passaggio dalla presentazione cartacea delle dichiarazioni all’invio in formato telematico prima, e in prospettiva, alla dichiarazione precompilata; il deposito telematico degli atti presso le Camere di Commercio e la gestione in formato XBRL dei bilanci; la digitalizzazione del processo tributario. In ultimo, è di attualità di questi giorni l’introduzione dell’obbligo di fatturazione
elettronica che ci vede impegnati nel supportare i clienti nell’affrontare un adempimento che, allo stato attuale, comporta un elevato grado di difficoltà di attuazione conseguente all’ormai cronica abitudine dell’Amministrazione Finanziaria di anticipare gli obblighi a carico dei contribuenti rispetto all’implementazione di strutture informatiche funzionanti sin dall’avvio.
Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
Ritengo che i valori professionali che contraddistinguono i nostri iscritti siano da individuarsi nel decoro e nell’etica professionale che insieme all’impegno profuso nello svolgimento della propria attività e alla competenza unita al rispetto di rigorose norme deontologiche, costituiscono il vero fiore all’occhiello di una professione contemporanea”.