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Angelo Sarica |
Intervista
a Angelo Sarica, 39 anni, titolare della Bottegaccia di via Sant’Anselmo ad
Aosta, presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio.
Nella nota che informava del suo
insediamento lei chiedeva alla Politica di sapere ascoltare i commercianti. Che
cosa avete da dire al mondo della politica?
Sappiamo
che oggi stiamo passando un momento molto difficile e per questo chiediamo alla
politica di ascoltarci in modo da valutare i nostri progetti di rilancio e
aiutarli a realizzarli.
Inoltre accennava ad alcune idee buone
ma che si sono un po’ perse per strada…
Ce
ne sono diverse. E’ vero che come giovani imprenditori si deve guardare a 360° tutto
quello che riguarda il commercio, ma ciò non mi impedisce di notare che proprio
nel settore professionale a me più vicino quello dell’enogastronomia ci sono
stati alcuni progetti, a mio avviso, su cui sono stati fatti grossi
investimenti ma senza sfruttarli completamente. Penso ad esempio al marchio
Saveurs du Val d’Aoste.
Ad Aosta sembra mancare una
mission, una vocazione…
E’
vero, ma non penso valga soltanto per Aosta. Io viaggio abbastanza e mi rendo
conto che in tutta Italia c’è questa disunione, questa mancanza di speranza. E’
invitabile iniziare dagli aspetti più semplici, dall’informazione, dal cercare
di crescere a livello qualitativo, professionale e soprattutto si deve fare
sistema e unirci per affrontare questo momento.
Dal suo osservatorio qual è lo
stato del Commercio nel capoluogo?
La
categoria si sta muovendo molto di più Io sono in Confcommercio da molti anni e
devo dire che nelle riunioni è cresciuta l’affluenza. La gente è più
preoccupata e cerca di aiutarsi di più. E’ un primo segnale di risposta.
E nel resto della Regione?
Ci
sono indubbiamente delle realtà particolari. In questa logica ho creato per la prima
volta delle delegazioni in quanto ho bisogno di monitorare veramente tutto il
territorio. Dalla Bassa Valle a Courmayeur. Sappiamo benissimo che Courmayeur d’inverno
vive di una realtà così diversa da non sapere cosa succede a Pont-Saint-Martin
o Donnas. Portando avanti un progetto unico si può far crescere la
consapevolezza della categoria su tutto il territorio. Io sono convinto che se
Courmayeur funziona potrebbero funzionare Aosta, Courmayeur, Villeneuve,
Aymavilles.
Lei gestisce un esercizio
commerciale fortemente legato al turismo…
Io
gestisco la Bottegaccia di via Sant’Anselmo. Un tempo era una gastronomia poi
trasformata in una vineria-champagnerie. Oggi puoi acquistare il prodotto e
gustarlo.
Lei è sommelier?
Si.
Io sono vicepresidente dell’Associazione Sommelier. Una delle convinzioni più
profonde è proprio la crescita qualitativa delle persone. Noi oggi abbiamo bisogno
di attività in tutta la Valle d’Aosta, ma attività fortemente caratterizzate
dal punto di vista professionale. Soltanto questo può darci la forza per andare
avanti.
Che cosa può fare un’associazione
di categoria in un momento economico difficile come questo?
Quest’anno
come associazioni intendiamo prima di tutto fare rete. Creare un sistema di
comunicazione rapido a livello regionale. E poi cercheremo di studiare tutti
gli strumenti legislativi utili per fare turismo e sistema in modo da poterli
sfruttare nella maniera migliore per fare turismo e per fare sistema. Noi
puntiamo molto sugli eventi regionali. Ma non vogliamo eventi aggiuntivi, ma
vorremmo coordinare meglio l’esistente, soprattutto nel periodo estivo
favorendone la promozione attraverso la rete. Vogliamo essere un supporto.
Abbiamo diversi progetti da realizzare e per la fine dell’anno contiamo di iniziare
a realizzarne alcuni.
Cosa
si può suggerire ad un giovane che si lancia in una impresa commerciale.
Ancora
oggi ci sono dei giovani che si buttano nell’impresa commerciale. Sicuramente
quello che loro auguro e posso loro consigliare è di curare la loro
professionalità Se credono in quello che fanno e si qualificano professionalmente
sicuramente ce la fanno. Adesso nel commercio questo manca un po’. Io invece
sono convinto se si affronta un settore con passione si vince la sfida.
Una
novità da annunciare?
Farei
un invito e mi rivolgerei a tutti i giovani imprenditori a mettersi in contatto
con noi attraverso il sito della Confcommercio. Questo ci aiuterebbe
ulteriormente a far sistema.
Un
sogno imprenditoriale-associativo da realizzare?
Il
nostro sogno è essere indipendenti e non chiudere più niente a nessuno. Non
dovere avere più accesso al credito così come avviene oggi. Sarebbe bello che per
avviare la tua attività ci fosse qualcuno che crede nella tua idea e ti aiuta a
realizzarla.