|
Rendering della futura Funivia del Monte Bianco |
E due. La Società Funivie Monte Bianco si ripresenta ai nastri di partenza per tentare di appaltare per la seconda volta i lavori del nuovo percorso della sua «
ottava meraviglia» come recitano molte brochure pubblicitarie.
La prima gara d’appalto per la costruzione di un nuovo collegamento funiviario, datata 30 ottobre 2009, in grado di portare i turisti ai piedi del Monte Bianco è infatti andata deserta. L’apparente ghiotta base d’appalto di 78.268.596,02 (al netto dell’Iva al 10%) di cui 76.668.656,19, soggetti a ribasso, non ha allettato né gli austriaci del Gruppo Doppelmayr (la cui consociata italiana ha sede a Lana in Alto Adige) né gli altoatesini del Gruppo Leitner, di stanza a Vipiteno, cioè le uniche due società con l’esperienza sufficiente per farsi carico di un simile intervento ad alta quota.
Il risultato è che il cronoprogramma è slittato di quasi un anno. «
Subito dopo che la gara è andata deserta – spiega l’Amministratore delegato della società
Roberto Francesconi –
abbiamo convocato le aziende che avevano manifestato un concreto interesse per l’opera in modo da capire che cosa li aveva scoraggiati».
Due gli elementi che avevano reso il bando poco appetibile: la base d’asta ritenuta non soddisfacente e il fatto che la categoria dei costruttori funiviari fosse quella prevalente. «
In pratica – commenta Francesconi –
questi gruppi pativano il fatto che risultando nell’appalto come categoria prevalente si assumevano responsabilità anche sulle parti di opere civili le quali, oltretutto, avevano anche una rilevanza maggiore in termini economici».
L'analisi di mercato
I vertici della Monte Bianco (50,001% Finaosta e la quota restante di proprietà delle famiglie Gilberti e Maganzini) hanno proceduto così a predisporre una ricerca di mercato in modo da valutare se le richieste dei costruttori fossero congrue. Dopo un’attenta analisi del prezziario è stato deciso dalla società di Courmayeur di alzare la base d’asta dai 78,2 milioni del primo bando a 110.814.480,22, al netto di IVA al 10%, (di cui € 106.546.163,88, soggetti a ribasso, per forniture, opere ed attività di progettazione e 4.198.091,85, non soggetti a ribasso, per oneri di sicurezza ordinaria e straordinaria). Una cifra che sarà aggiudicata sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa che mira ad individuare ribassi anomali e a tenere in seria considerazione le migliorie apportate dalle società di costruzioni al progetto.
«La categoria prevalente – aggiunge Francesconi – è diventata poi quella degli edifici civili ed industriali. Le società dovranno partecipare alla gara in un raggruppamento temporaneo o consorzio ordinario dimostrando di aver già realizzato opere in alta quota e di un certo rilievo. La responsabilità sarà così adeguatamente ripartita con i costruttori funiviari».
La richiesta di documentazione per la realizzazione del nuovo complesso funiviario che da Pontal di Entrèves porta al Mont Frety e, infine, a Punta Helbronner si è intensificata rispetto all’anno scorso «
anche se – spiegano i funzionari della Monte Bianco –
la presentazione dell’offerta sarà last minute». Il nuovo bando è stato pubblicato il 27 luglio sulla Gazzetta ufficiale, entro il 24 settembre sarà possibile fare gli ultimi sopralluoghi dopodiché ed entro le 12 del 1° ottobre si dovrà aver fatto pervenire le proprie offerte.
L’apertura delle offerte avverrà alle 9 del 5 ottobre, presso la sede di Finaosta. «
La commissione giudicatrice – precisa Francesconi –
potrà esprimere il suo verdetto definitivo soltanto all’inizio del 2011. Il nuovo cronoprogramma prevederà, perciò, l’inizio dei lavori a marzo dell’anno prossimo, l’apertura delle funivie su entrambi i tronchi entro il 2015 e l’ultimazione dei lavori nel 2016».
Slittano così di un anno anche gli obiettivi di crescita da tempo dichiarati dall’ad cioè centocinquantamila passaggi in un anno contro gli attuali 100mila) e 300mila nel lungo periodo. «
Sta crescendo – conclude Francesconi –
l’interesse per la nostra funivia. In particolare il mercato asiatico, cioè giapponesi e coreani, in questi ultimi mesi ci sta dando davvero grosse soddisfazioni. Si tratta di un target che da tempo frequenta la vetta più alta d’Europa sul versante francese e che ora sta finalmente scoprendo la bellezza di quello italiano». (
Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest dell'8 settembre)