Ezio Mossoni, direttore di Coldiretti, mi ha mandato una sintesi del «Dossier Ogm - marzo 2010» curato da Coldiretti che ho pubblicato sull'ultimo numero del Corriere della Valle. A distanza di qualche giorno propongo il suo testo anche on line in due puntate. Oggi e domani. Buona lettura.
La diffusione degli OGM (organismi geneticamente modificati) in agricoltura è tornata prepotentemente di attualità sui media alla notizia della recente autorizzazione Europea per la patata Amflora. Innanzi tutto vorrei sottolineare che il problema non riguarda “l’agricoltura” in quanto tale ma, fino a prova contraria con l’agricoltura si introduce – evidentemente – il concetto di alimentazione e il fatto diventa, chiaramente, di più ampio interesse.
Come sovente accade i cittadini consumatori – che sono poi quelli a cui si deve il maggior rispetto e la maggior trasparenza – sono poco informati sull’argomento. Dopo una prima sensazione di contrarietà agli OGM abbiamo visto che i maggiori quotidiani nazionali hanno dato spazio – giustamente – anche al pensiero opposto e molti titoli sono comparsi del tipo «Chi ha paura degli OGM». Credo che il cittadino attento possa immaginare che non è questo il filo rosso che deve guidare il ragionamento, ma nel mondo globalizzato, degli interessi enormi e delle gestioni dell’agroalimentare mondiale in mano a poche multinazionali, per tentare di capirne qualcosa di più, la domanda esatta da porsi è «Chi ci guadagna con gli OGM ?».
Cosa sono : sono organismi le cui caratteristiche genetiche sono state manipolate in laboratorio, il DNA viene modificato con intervento di geni esterni all’organismo, viene isolata una cellula animale o vegetale e inserita nel DNA del batterio “vettore” che trasferirà parte del proprio patrimonio genetico ad altre specie. La transgenesi, invece, permette di ottenere una specie vivente che non esiste e non esiterebbe mai in natura, anche con geni che possono essere inseriti in piante pur provenendo da animali. (emblematico il primo esperimento dei geni del salmone trapiantati nelle fragole per far meglio sopportare le basse temperature)
A cosa servono : in farmacologia e medicina, in agricoltura veterinaria e zootecnia, nella bioindustria (vitamine, aminoacidi, prodotti alimentari, bevande) e per lo smaltimento dei rifiuti, la depurazione delle acque contaminate e identificazione di alcune sostanze tossiche.
Ogm in agricoltura : l’applicazione delle biotecnologie consentono resistenza agli erbicidi, resistenza ai parassiti, resistenza ai disagi ambientali, migliori caratteristiche nutrizionali, maggiore conservabilità.
Le principali Colture: sono la soia, il cotone, la colza e il mais. Coinvolgono 14 milioni di agricoltori, 25 paesi e 134 milioni di ettari ma, in realtà, rappresentano solo circa il 9% della superficie agricola mondiale e lo 0,5% degli agricoltori. Mentre in Europa, ad oggi (vi sono 3 tipologie autorizzate, due tipi di Mais e la recente patata Amflora) malgrado le tre autorizzazioni l’unica effettivamente coltivata riguarda il Mais BTMON810. Mais che – comunque, è stato bloccato dalla Francia nel 2008, dalla Germania nel 2009, e anche Austria Ungheria, Grecia e Lussemburgo hanno fatto ricorso alla clausola di salvaguardia mentre la Svizzera dopo il referendum del 2005 ha prorogato per altri tre anni il programma di ricerca, il tutto per un totale di 97.749 ettari coltivati a OGM in Europa su 160 milioni di ettari di superficie agricola – meno dello 0,001 % ! - (continua)
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